La Riforma della previdenza complementare 18/09/2018 Domenica Federico
Agenda La Riforma Il TFR: definizione La vigilanza della Covip La normativa di riferimento Gli obiettivi I soggetti interessati Il TFR: definizione La scelta di destinazione Il conferimento del TFR La vigilanza della Covip 18/09/2018 Domenica Federico
La normativa di riferimento In attuazione della legge delega 23 agosto 2004 n. 243 per la riforma del sistema pensionistico, il Governo ha adottato il decreto legislativo n. 252 del 5 dicembre 2005 di Disciplina delle forme pensionistiche complementari pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 289 del 13 dicembre 2005 La legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007) ha anticipato l’entrata in vigore del decreto, inizialmente fissata al 1° gennaio 2008, al 1° gennaio 2007 18/09/2018 Domenica Federico
L’obiettivo della Riforma Il decreto attua una riforma complessiva della previdenza complementare, in linea con i principi fissati dalla legge delega, finalizzata a: Sviluppare la previdenza complementare quale strumento essenziale di tutela volto alla costruzione di una rendita aggiuntiva destinata ad integrare adeguatamente il livello complessivo di reddito nell’età anziana 18/09/2018 Domenica Federico
Perché potenziare la previdenza complementare? La scelta si ricollega alla riforma del sistema di previdenza obbligatoria attuata a partire dagli anni novanta L’allungamento della vita media e la diminuzione del tasso di natalità, sbilanciando in prospettiva il rapporto tra il numero dei pensionati e degli occupati, avevano indotto il legislatore a rivedere il sistema di calcolo delle pensioni obbligatorie al fine di ridurre la spesa pensionistica E’ stato così previsto: il progressivo passaggio dal metodo retributivo (importo della pensione calcolato in percentuale degli ultimi stipendi percepiti) a quello contributivo (importo della pensione legato ai contributi versati) 18/09/2018 Domenica Federico
…continua Per consentire il mantenimento di un tenore di vita adeguato dopo il pensionamento, il decreto realizza un assetto normativo volto a favorire: l’aumento delle adesioni e l’accrescimento dei flussi di finanziamento alla previdenza complementare attraverso l’istituto del conferimento del TFR l’ampliamento delle opportunità di scelta per i lavoratori e l’adozione di strumenti volti ad assicurare un’adesione effettivamente consapevole e una più ampia libertà di circolazione all’interno del sistema un più favorevole regime fiscale di contributi e prestazioni 18/09/2018 Domenica Federico
I soggetti interessati Sono interessati tutti i lavoratori dipendenti del settore privato, i lavoratori autonomi, i liberi professionisti, i soci lavoratori di cooperative Sono esclusi i dipendenti pubblici, per i quali il decreto, in attuazione delle disposizioni della legge delega, prevede che, in attesa dell’emanazione di specifica disciplina, continua ad applicarsi la disciplina previgente (d. lgs. 124/1993) 18/09/2018 Domenica Federico
…..continua Alle forme pensionistiche complementari di carattere individuale (fondi aperti e PIP) possono aderire anche: soggetti che non hanno reddito da lavoro "soggetti fiscalmente a carico" cioè quei soggetti rispetto ai quali il percettore del reddito fruisce delle deduzioni o delle detrazioni previste dalla normativa fiscale vigente Affinché i soggetti fiscalmente a carico possano effettivamente iscriversi ad un fondo pensione di natura negoziale è necessario che tale facoltà sia espressamente prevista dallo statuto del fondo pensione 18/09/2018 Domenica Federico
Agenda La Riforma Il TFR: definizione La vigilanza della Covip La normativa di riferimento Gli obiettivi I soggetti interessati Il TFR: definizione La scelta di destinazione Il conferimento del TFR La vigilanza della Covip 18/09/2018 Domenica Federico
Che cos’è il TFR? Il TFR (liquidazione) è la somma che viene corrisposta dal datore di lavoro al lavoratore al termine del rapporto di lavoro dipendente Il TFR si determina accantonando per ciascun anno di lavoro una quota pari al 6,91 % della retribuzione lorda Gli importi accantonati sono rivalutati, al 31 dicembre di ogni anno, con l'applicazione di un tasso costituito dall'1,5% in misura fissa e dal 75% dell'aumento dell'indice dei prezzi al consumo Istat Tali somme vengono conservate dal datore e possono essere richieste dal lavoratore solo al termine del rapporto, ovvero a fronte di specifiche esigenze (malattia, acquisto della prima casa) 18/09/2018 Domenica Federico
Il TFR per l’impresa L'inesigibilità del TFR accantonato dall'impresa sino alla risoluzione del rapporto di lavoro consente all’impresa di: qualificare tali somme come importanti risorse finanziarie perché sono solo virtualmente accantonate utilizzare tali somme per la propria attività, che viene così finanziata dai lavoratori ad un tasso inferiore a quello praticato dagli intermediari finanziari Il vantaggio economico derivante all'impresa dalla disponibilità di tali somme è materialmente calcolabile nella differenza tra il tasso applicato dagli intermediari finanziari ed il tasso di rivalutazione da corrispondere al lavoratore sulle quote di TFR accantonate 18/09/2018 Domenica Federico
Il TFR nell’ambito della Riforma La Riforma intende sottrarre alle imprese questo elemento retributivo per indirizzarlo, su base volontaria, al finanziamento delle forme di previdenza complementare La Riforma individua il meccanismo attraverso il quale il lavoratore procederà alla scelta circa: il conferimento del proprio TFR le misure dirette a compensare le imprese per la perdita dell'autofinanziamento derivante dal TFR il criterio da applicare nel caso in cui il lavoratore, cambiando attività, perda i requisiti per l'appartenenza al fondo pensioni “chiuso” 18/09/2018 Domenica Federico
La scelta di destinazione del TFR Dal 1° gennaio 2007 ciascun lavoratore dipendente può scegliere di: destinare il proprio TFR maturando, cioè futuro, alle forme pensionistiche complementari oppure mantenere il TFR presso il datore di lavoro Per i lavoratori già assunti alla data del 31 dicembre 2006 il termine per effettuare la scelta è scaduto il 30 giugno 2007 Per i lavoratori assunti in data successiva, il termine scade dopo sei mesi dall’assunzione Non deve scegliere il lavoratore che già in data antecedente al 1 gennaio 2007 aderiva a un fondo pensione versando integralmente il TFR La scelta deve avvenire con dichiarazione esplicita diretta al datore di lavoro Nel caso di mantenimento del TFR in azienda, se l’azienda occupa almeno 50 dipendenti, il TFR maturando verrà trasferito dal datore di lavoro al “Fondo per l’erogazione ai lavoratori dipendenti del settore privato dei trattamenti di fine rapporto” gestito dall’INPS 18/09/2018 Domenica Federico
La scelta di destinazione del TFR La scelta sulla destinazione del TFR deve essere effettuata compilando il modulo TFR 2 allegato al decreto del Ministero del lavoro 30 gennaio 2007 che deve essere consegnato dal lavoratore, compilato e sottoscritto, al datore di lavoro Il modulo TFR 2 dovrà essere compilato dai lavoratori assunti dopo il 31.12.2006, che non abbiano già espresso una scelta in merito alla destinazione del TFR in relazione a una precedente attività lavorativa Se entro il termine di sei mesi dalla data di assunzione il lavoratore non consegna il modulo al datore di lavoro si realizza un’adesione automatica ai fondi pensione tramite il meccanismo del tacito conferimento del TFR (silenzio assenso) 18/09/2018 Domenica Federico
Il conferimento del t. f. r Il conferimento del t.f.r. ai fondi pensione attraverso il meccanismo del “silenzio-assenso” (art. 8, co. 7, d. lgs. n. 252/2005) Il decreto conferma il principio della libertà e volontarietà dell’adesione alle forme pensionistiche complementari Tale principio trova applicazione anche nel caso di conferimento del TFR con modalità tacite (silenzio assenso) Silenzio del lavoratore come manifestazione implicita di volontà cui viene collegato l’effetto dell’adesione alla forma pensionistica complementare individuata secondo i criteri fissati dal decreto 18/09/2018 Domenica Federico
Il conferimento del t. f. r Il conferimento del t.f.r. ai fondi pensione attraverso il meccanismo del “silenzio-assenso” (art. 8, co. 7, d. lgs. n. 252/2005) Qualora non intervenga tale scelta nel suddetto termine, scatterà il meccanismo del silenzio assenso, che equivale al consenso del lavoratore al conferimento del t.f.r. alla forma di previdenza complementare istituita dalla contrattazione collettiva o individuata dall'accordo aziendale Qualora l'azienda avesse aderito a più forme di previdenza il conferimento andrà effettuato nella forma avente raccolto più adesioni tra i lavoratori Mentre, in mancanza di forma collettiva o di accordo aziendale trova spazio la forma pensionistica complementare appositamente istituita presso l’INPS, con il conferimento presso il fondo residuale dell'Inps 18/09/2018 Domenica Federico
Il conferimento del t. f. r Il conferimento del t.f.r. ai fondi pensione attraverso il meccanismo del “silenzio-assenso” (art. 8, co. 7, d. lgs. n. 252/2005) Il conferimento sarà integrale per i neo assunti, mentre i lavoratori già occupati potranno conferire solo il t.f.r. “maturando” e non quello già maturato nei precedenti anni di lavoro, nella misura stabilita dalla contrattazione collettiva, oppure in mancanza di previsione, in misura non inferiore al 50% Chi già aderisse ad una forma di previdenza complementare potrà scegliere se conferire integralmente il t.f.r. maturando al fondo di categoria cui già aderisce oppure mantenere il t.f.r. in azienda, con possibilità di revoca 18/09/2018 Domenica Federico
Gli obblighi del datore di lavoro Al fine di garantire che la scelta sulla destinazione del TFR sia effettuata con piena consapevolezza, la legge pone a carico del datore di lavoro l’obbligo di: dare ai dipendenti le informazioni sulle diverse opzioni possibili fornire al lavoratore, che nei trenta giorni anteriori alla scadenza del termine non abbia effettuato alcuna scelta esplicita, informazioni sulla forma pensionistica alla quale, perdurando il silenzio, verrà automaticamente destinato il TFR maturando Inoltre, è prevista la realizzazione da parte delle Istituzioni competenti di campagne informative rivolte a tutti i lavoratori interessati finalizzate a diffondere i contenuti della riforma e a promuovere adesioni consapevoli 18/09/2018 Domenica Federico
La vigilanza della Covip: la definizione dei poteri Strumento essenziale per il raggiungimento degli obiettivi della riforma è la previsione di un assetto che garantisca l’uniformità delle regole in vigore per tutte le forme pensionistiche complementari e l’omogeneità del sistema di vigilanza sull’intero settore Il decreto provvede ad uniformare tutte le forme pensionistiche, prevedendo l’applicazione di regole omogenee in materia di trasparenza e confrontabilità dei costi e dei risultati e di modalità di autorizzazione nonchè la sottoposizione di tutte le forme pensionistiche alla vigilanza della COVIP La sua attività è finalizzata a perseguire la sana e prudente gestione dei fondi pensione e la trasparenza e la correttezza dei comportamenti avendo riguardo alla tutela degli iscritti e dei beneficiari di tutte le forme pensionistiche complementari e al buon funzionamento del sistema di previdenza complementare 18/09/2018 Domenica Federico
La raccolta dei Piani Individuali (primi 9 mesi del 2007) Società Iscritti a fine settembre 2007 di cui: Lavoratori dipendenti Ergo Previdenza Mediolanum Vita Alleanza Assicurazioni Poste Vita Ina Vita Assicurazioni Generali Eurizon Vita Zurich Investments Life Società Reale Mutua Venezia Assicurazioni Totale 108.249 89.515 36.184 28.280 18.370 14.549 10.477 7.246 6.980 5.507 325.357 37.548 85.155 30.277 23.507 13.159 9.683 8.266 2.865 12 3.903 214.375 18/09/2018 Domenica Federico