Il laboratorio come metodologia di apprendimento

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Transcript della presentazione:

Il laboratorio come metodologia di apprendimento LA RICERCA AZIONE Il laboratorio come metodologia di apprendimento Guida alle nuove metodologie a cura dell’I.I.S. “Antonello” - Messina

COS’È sia E’ una ricerca in cui vi è un’ azione intenzionale di modificazione della realtà la produzione di conoscenze che riguardano tale modificazione

L’OBIETTIVO fornire un aiuto per cambiare delle condizioni giudicate insoddisfacenti da parte di alcuni soggetti o gruppi

L’IDEA CENTRALE per individuare possibili soluzioni coinvolgere subito nei processi di ricerca i soggetti implicati in una situazione problematica per individuare possibili soluzioni progettandole e realizzandole in collaborazione con i ricercatori (Hugon, Seibel, Trombetta ’88)

LA FINALITA’ avviare cambiamenti AZIONI DI CAMBIAMENTO La ricerca-azione viene vista come strumento per avviare cambiamenti Non si applica a problemi di conoscenza, ma ad AZIONI DI CAMBIAMENTO Non risponde alle domande “cos’è?”,“perché?” Si chiede “qual è il problema? Come è possibile risolverlo?”

ORIGINE La ricerca-azione nasce negli Stati Uniti d’America, intorno agli anni ’40 grazie agli studi dello psicologo Lewin. A partire dagli anni ‘80 la ricerca- azione entra nel mondo della scuola attraverso il lavoro di studiosi che operarono in Australia, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna.

LA RICERCA AZIONE IN CLASSE Chi fa che cosa Partecipazione: i soggetti coinvolti sono i docenti (ricerca e progettualità) e gli studenti (azione e soluzione) Riflessività: docenti e studenti entrano in contatto in un rapporto dialettico. Ogni soggetto deve avere i propri spazi per esprimere le proprie idee e dare il proprio contributo

LA RICERCA AZIONE IN CLASSE Chi fa come Contestualizzazione: le attività che si svolgono in classe devono essere virtualmente trasferibili nel contesto in cui si vive Sistematicità: le attività che si svolgono in classe sono tutte laboratorio in progress: non è contemplata la lezione di tipo frontale

LA RICERCA AZIONE IN CLASSE Il prodotto Circolarità teoria – pratica: il progetto iniziale deve approdare ad un prodotto concreto (la realizzazione materiale) Se non produce, il progetto fallisce

cala la ricerca nella realtà della classe PUNTI DI FORZA DELLA R.A. cala la ricerca nella realtà della classe coinvolge in tempo reale il ricercatore nel processo di azione realizza una collaborazione tra le due componenti lo studente non più spettatore passivo ma protagonista l'insegnante non solo dispensatore di sapere ma facilitatore del processo di apprendimento

PUNTI DI FORZA PER L’ALUNNO diventa l’attore principale del suo processo di apprendimento: di fronte ad un problema da risolvere, egli è chiamato ad analizzare la situazione in cui deve operare, a raccogliere dati utili, a scegliere i mezzi, a determinare gli obiettivi da raggiungere, a verificare e valutare i risultati ottenuti assume un ruolo produttivo, e non solo fruitivo, nel processo culturale e formativo realizza un apprendimento più efficace perché risponde meglio alle sue esigenze

CON LA RICERCA AZIONE l’alunno è messo nelle condizioni di scoprire le proprie attitudini, di trovare la strada che più gli si addice, di distinguere tra preferenze e attitudini e a fare scelte adeguate, di valorizzare i propri interessi, i propri bisogni e i propri progetti di vita il docente è chiamato ad analizzare in modo tempestivo le capacità dell’alunno.

IN SINTESI LA R.A. risolve i problemi ponendo una serie di problemi è un’indagine riflessiva che parte da un problema e cerca di capirne la natura ponendosi una serie di domande successive si nutre di dati e della riflessione degli altri richiede che si abbiano a disposizione diverse alternative e che si scelga tra le varie possibilità quella che sembra funzionare meglio in una data situazione (contro la scelta del metodo migliore in assoluto)

DOCUMENTARE LA R.A. all'inizio, per capire meglio la natura del problema che si vuole investigare (chiarificazione del problema); nel processo, per monitorare l'azione e riflettere sugli aspetti critici; alla fine per una valutazione complessiva dell'azione Il processo può essere documentato con una certa regolarità attraverso il diario di bordo, in cui possono essere descritte le strategie di azione, si possono le riflessioni, i dubbi e le perplessità. Il diario costituirà il punto di partenza per fare un bilancio o per scrivere un rapporto sul percorso fatto.

ESEMPIO DI DIARIO DI BORDO presentazione del progetto agli studenti fattibilità del progetto espressa dagli studenti con messa in evidenza delle eventuali difficoltà individuazione delle eventuali difficoltà distribuzione degli incarichi in collaborazione con gli studenti pianificazione dei compiti definizione dei tempi all’interno degli incarichi report intermedio sullo stato di avanzamento del progetto stima del tempo complessivo di attuazione