Comunicazione.

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Transcript della presentazione:

Comunicazione

-Il modello matematico si basa sull’idea che la comunicazione sia il la trasmissione di un messaggio da un ricevente ad un emittente - il modello circolare considera il concetto più importante quello di feedback - il modello di Jacobson introduce in concetto di contesto - teoria degli atti linguistici introduce come nodo centrale che dire qualcosa è sempre fare qualcosa

Principio di cooperazione di Grice MASSIMA DELLA QUALITA’ Rappresenta la conditio sine qua non per l’accettabilità stessa del discorso. Si traduce nella massima generale “Cerca di dare un contributo che sia vero” e nelle due massime specifiche: a) “Non dire ciò che ritieni falso”; b) “Non dire quello per cui non hai prove adeguate”. MASSIMA DELLA QUANTITA’ Si riferisce alla quantità di informazioni da fornire e include due massime: a) “Dà un contributo tanto informativo quanto richiesto”; b) “Non dare un contributo più informativo di quanto sia richiesto”. MASSIMA DELLA RILEVANZA Prescrive che la comunicazione sia rilevante e pertinente al tema dello scambio comunicativo in corso. MASSIMA DELLA MODALITA’ Si riferisce a come si dice ciò che viene detto. La massima generale “Sii chiaro”, si specifica nelle massime: a) “Evita le espressioni oscure”; b) “Evita l’ambiguità”; c) “Sii conciso”; d) “Sii ordinato nell’esposizione”.

Comunicazione verbale e non verbale Comunicazione verbale = Quello che si dice con le parole COMUNICAZIONE PARAVERBALE = il modo in cui vengono dette le parole «il non verbale del parlato» COMUNICAZIONE NON VERBALE = gesti, mimica facciale, sguardo, l’abbigliamento, la postura, la prossemica

Competenza comunicativa COMPETENZA LINGUISTICA si articola nella padronanza di aspetti fonologici, sintattici, semantici e pragmatici di una lingua; COMPETENZA PARALINGUISTICA vale a dire il ricorso all’enfasi, alle cadenze nella pronuncia, agli intercalari come risate, esclamazioni, silenzi, borbottii, ecc.; COMPETENZA CINESICA cioè la possibilità di usare gesti e posture…; COMPETENZA PROSSEMICA ovvero la conduzione del rapporto attraverso l’organizzazione dello spazio; COMPETENZA PRAGMATICA consiste nella capacità di usare i segni linguistici e non in modo adeguato alla situazione e alle proprie intenzioni; COMPETENZA SOCIO-CULTURALE, in altri termini, l’abilità di discriminare le differenti situazioni sociali, le relazioni di ruolo, i significati e gli elementi distintivi di una data cultura

- Competenza verbale -competenza Non verbale competenza sociale Competenza comunicativa - Competenza verbale -competenza Non verbale competenza sociale

- Tecnici - Culturali - Fisiologici - Psicologici I disturbi della comunicazione - Tecnici - Culturali - Fisiologici - Psicologici

Le barriere della comunicazione - Dare ordini - Minacciare . Fare la morale - Dare soluzioni già pronte - Cercare di persuadere qualcuno senza tener conto dei suoi sentimenti e dei suoi bisogni - Giudicare e criticare - Fare complimenti immotivatamente - Umiliare - Fornire interpretazioni non richieste

Le barriere della comunicazione - Consolare o minimizzare - Cambiare argomento - Interrogare insistentemente (Gordon 1992) Per evitare le barriere è necessario imparare ad ascoltare attivamente l’altro Gordon definisce l’ascolto attivo la capacità di trasmettere all’altro la sensazione di essere compreso in ciò che dice e in ciò che prova

Ascolto attivo Raccogliere informazioni da chi parla astenendosi dal giudicare e assumendo un atteggiamento empatico Dimostrare attenzione a chi parla in modo da incoraggiare la continuazione della comunicazione Intervenire con osservazioni limitate ma incoraggianti, portando un po’ più avanti l’idea del nostro interlocutore Saper ascoltare è uno degli aspetti più difficili ma più gratificanti della comunicazione

I messaggi IO Si contrappone al messaggio TU 20/09/2018 TITOLO PRESENTAZIONE

ESERCITAZIONE M: mi dica il motivo per cui è qui P: da un po’ di tempo dopo un po’ che parlo sento un fastidioso dolore alla gola … io lavoro parlando, sa faccio l’insegnante e … M: le va via la voce o sente un dolore P: sento un dolore … M: dagli esami che mi ha portato non c’è nulla alle corde vocali e quindi se fossi in lei non mi preoccuperei P: ma io debbo parlare molte ore al giorno e a volte ho l’impressione di non farcela M: è solo un’impressione e poi faccia parlare più i ragazzi, li interroghi e riposi la sua voce

Esercitazione Figlia: non so perché ma ultimamente non mi capisco più con Anna (l’amica del cuore) Madre: lo credo, frequenti un sacco di altra gente che non ha niente a che fare con voi Figlia: non è quello, è come se parlassimo due lingue diverse Madre: lei non è cambiata, sei tu che non sei più quella di prima Figlia: ma che ne sai tu di ciò che accade tra di noi? Madre: io so che la gente che frequenti non mi piace Figlia: tu ribatti sempre su questo punto

Esercitazione U: vorrei un appuntamento con il dott. X O: il primo giorno possibile è il 15 aprile U: ma è tra tre mesi io ho fretta, per me è una cosa importante O: con ilo dott. X non ci sono possibilità; allora le prendo l’appuntamento con il dott. Y U: ma mi ha seguito sempre il dott. X ed io non posso cambiare O: allora facciamo il 15 aprile