2.2 Tracciabilità percorso peri-operatorio QUALIFICARE INDICATORI DI PERFORMANCE QUANTITATIVI E QUALITATIVI ORGANIZZATIVO SICUREZZA PER IL PAZIENTE ECONOMICO RILEVARE I TEMPI in maniera oggettiva, semplice, informatizzata ANALISI SISTEMATICA DEI TEMPI TRACCIABILITA’ DEGLI OPERATORI COINVOLTI NEL PROCESSO CHIRURGIC IMPUTAZIONE DEI COSTI DEI PRESIDI MEDICO-CHIRURGICI UTILIZZATI
Richiesta di trasferimento Area per acuti : Hight Care Strumenti per la continuità assistenziale Acuto Post acuto: Unità di Valutazione Multidimensionale UVM: Valutazione Richiesta di trasferimento Assistenziale + Area per acuti : Hight Care Clinica + Col termine "valutazione", infatti, si intende l'analisi accurata delle capacità funzionali e dei bisogni che la persona presenta a vari livelli: livello biologico e clinico (stato di salute, segni e sintomi di malattia, livelli di autonomia, ecc.); livello psicologico (tono dell’umore, capacità mentali superiori, ecc.); livello sociale (condizioni relazionali, di convivenza, situazione abitativa, economica, ecc.); livello funzionale (disabilità, ovvero la capacità di compiere uno o più atti quotidiani come lavarsi, vestirsi, salire le scale ecc.); L’UVM VIENE ATTIVATA DALLE AREE DI DEGENZA PER ACUTI ATTRAVERSO UNA RICHIESTA DI TRASFERIMENTO IN AREA POST ACUTI. La richiesta viene registrata nel call center . La richiesta di trasferimento viene accolta dall’uvm che procede entro 24 ore alla valutazione del paziente (medica ed infermieristica + sociale e funzionale). Attraverso la valutazione congiunta dei professionisti si valuta l’eleggibilità del paz (secondo criteri definiti) e la successiva presa incarico o la strutturazione di percorsi alternativi. Funzionale PRESA IN CARICO AREA POST ACUTI E/O INDIVIDUAZIONE PERCORSO PIU’ ADEGUATO AL PAZIENTE + Sociale = IX Congresso Nazionale di Oncologia Medica Palermo, 14 ottobre 2007 2
Ruolo dell’Infermiere Case Manager
PERCORSI ASSISTENZIALI PRECORSO NUTRIZIONALE (Ref. Dr Benati, Codificato con Procedura dal 2006) PERCORSO ONCOEMATOLOGICO (Ref. Dr.ssa Lombini, dal 2002) PERCORSO SLA E PAZIENTE NEUROLOGICO (attivato nel sett. 2007, Ref. dr Guidi) PERCORSO ICTUS (iniziato nel 2007, in fase di attivazione) PERCORSO DERMATOLOGICO (Referente ADI dr.ssa Di Crecchio) PERCORSO PEDIATRICO (Attivato dal 2007 in collaborazione con UO Pediatria e Pediatria di Comunità)
PERCORSI ASSISTENZIALI PERCORSO GESTIONE TRACHEOSTOMIA (Ref. dr. Zambianchi – ORL) PERCORSO ONCOLOGICO (in collaborazione con medici e Infermieri Hospice di Forlimpopoli) PERCORSO SCOMPENSO CARDIACO (in fase di attivazione – iniziato nel 2007) PROGETTI DA SVILUPPARE: Assistenza a paziente con problematiche respiratorie Progetto di collaborazione con urologia e centro stomizzati Progetto Infermiere Wound Manager (specializzazione di Infermieri ADI referenti per medicazioni avanzate e complesse)
PER LA CURA del PAZIENTE con PROBLEMA ... Tabella 1 - Infermieri Diplomati dall’a.s.1991/92 all’ a.a.2001/2002 Sedi formative –Provincia Forlì-Cesena PSR Emilia-Romagna 1999-2001 Modello organizzativo HUB & SPOKE: Aggregazione di servizi afferenti alla medesima linea di produzione SISTEMA DI SERVIZI PER LA CURA del PAZIENTE con PROBLEMA ... EMILIA OCCIDENTALE EMILIA ORIENTALE AREA VASTA ROMAGNA Ravenna Parma Forlì Bologna Cesena Rimini
(soft) LA CULTURA LA STRUTTURA (hard) ORGANIZZAZIONE LA CULTURA E’ INVISIBILE LA CULTURA LEGITTIMA LA STRUTTURA LA CULTURA E’ L’ESPRESSIONE DELLE PERSONE PRESENTI ALL’INTERNO DELLA STRUTTURA, DEI LORO COMPORTAMENTI ORGANIZZATIVI E LA LORO CAPACITA’ DI ORGANIZZARSI LA CULTURA ORGANIZZATIVA SI COSTRUISCE ATTRAVERSO MODELLI BASATI SU NORME E VALORI (Allaire Yvan – Firsirotu Mihaela)
MODELLI ORGANIZZATIVI STRUMENTI OPERATIVI CHIARA ASSUNZIONE DI RESPONSABILITA’ Pianificazione assistenziale Piani di lavoro Procedure – Istruzioni Operative (EBN) LINEE GUIDA Cartella clinica integrata (UNICITA’ del PAZIENTE: annotazione di dati clinici + annotazione di dati infermieristici e altre professionalità) Scheda di terapia integrata informatizzata
COMPLESSITA’ ASSISTENZIALE: a. MODELLI ORGANIZZATIVI Assistenza adeguata alla complessità assistenziale COMPLESSITA’ ASSISTENZIALE: UN CRITERIO DI ANALISI
Complessità assistenziale: un criterio di analisi Valutazione di fattori quali: Pluripatologia; Grado di disabilità presenti e relativo grado di capacità a rispondere autonomamente alle attività di vita quotidiana; La comprensione del proprio stato di salute e capacità di risposta autonoma; Situazione familiare “impegno” infermieristico necessario per la PRESA IN CARICO della Persona =
TIPO FUNZIONALE MANAGEMENT INFERMIERISTICO a. MODELLI ORGANIZZATIVI Assistenziali (tipologia / intensità di cura / complessità) TIPO FUNZIONALE MANAGEMENT INFERMIERISTICO Modello organizzativo professionale Assistenza per “COMPITI” “FARE”(anni 50) “RISULTATI” “OBIETTIVI INTEGRATI” TEAM NURSING (piccole équipe) NURSING MODULARE (assistenza per settori) CASE MANAGER (gestione del caso) PRIMARY NURSING (Inf. Responsabile di n pz) FAMILY NURSING (infermiere di famiglia) “
Complessità assistenziale: un criterio di analisi AREA COLLABORATIVA INSTABILITA’ DIPENDENZA ALTA AREA SPECIFICA BASSA AUTONOMIA AREA PIANIFICAZIONE/ COLLABORAZIONE T. 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 STABILITA’
Complessità assistenziale: un criterio di analisi I livelli di: STABILITA’/INSTABILITA’ INDIPENDENZA/DIPENDENZA COMPLESSITÀ ASSISTENZIALE DEFINISCE L’ “IMPEGNO” INFERMIERISTICO NECESSARIO PER LA PRESA IN CARICO DI PERSONE A CUI E’ STATO RILEVATO UN DETERMINATO LIVELLO DI DIPENDENZA (capacità di soddisfare i bisogni di alimentazione, igiene, movimento, …) e LIVELLO di STABILITA’ CLINICA (monitoraggio di parametri vitali, sintomi, segni clinici, indagini diagnostiche, trattamento, …)