Patologie allergiche in ambito professionale

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Transcript della presentazione:

Patologie allergiche in ambito professionale Francesca Larese Filon Unità Clinico Operativa di Medicina del Lavoro Dipartimento di Scienze di Medicina Pubblica Università degli Studi di Trieste

Patologie respiratorie Oculorinite e asma Alveolite allergica estrinseca Patologie cutanee Orticaria Dermatite allergica da contatto

ASMA OCCUPAZIONALE Patologia caratterizzata da: Ostruzione delle vie aeree e/o ipereattività bronchiale, di gravità variabile, dovute a cause e condizioni attribuibili ad un particolare ambiente lavorativo (Infiammazione) (Edema della mucosa)

Oculorinite e asma allergiche (IgE)  panettieri  animali di laboratorio  op. sanità (lattice)  esposti a caffè verde

Oculorinite e asma allergiche (non IgE)  verniciatori (isocianati)  parrucchiere (persolfati)  op. sanità (formaldeide, glutaraldeide)  odontotecnici (acrilati, metilacrilati)  legno (cedro rosso e altri)

Classificazione dell’asma professionale 1. Tipo immunologico 2. Tipo non immunologico 3. Asma aggravata dal lavoro (asma preesistente o concomitante aggravata da stimoli fisici o chimici presenti nell’ambiente di lavoro)

Asma di tipo immunologico Compare dopo un periodo di latenza E’ causata da agenti ad alto peso molecolare o a basso PM con meccanismo IgE Può essere causata da agenti a basso PM con meccanismo immunologico ancora non chiarito

Asma di tipo non-immunologico Asma da irritanti o da disfunzione reattiva delle vie aeree (RADS) senza periodo di latenza Asma causata da esposizione singola o multipla ad agenti irritanti non specifici ad altra concentrazione

Caratteristiche Si sviluppa in una piccola % di soggetti esposti alla sostanza specifica E’ presente un periodo di latenza di giorni, mesi o anni La reazione asmatica viene scatenata dall’esposizione all’agente specifico in concentrazioni in precedenza ben tollerate e che comunque non scatenano reazioni negli altri soggetti

Tassi di prevalenza dell’asma P. Mobilieri 11.2% Amram 1986 Fornai 7-28 % Nordmam 1984, Pardi 1986 Colofonia 9-22% Burge 1979 Formaldeide 5.2% Nordman 1985 Isocianati 5-13% Niosh 1973 Caffè 9% De Zotti 1986 Lattice 3-7% Larese e vv Animali di laboratorio 5-20% Larese e vv Cedro rosso 9% Mue 1972

Agenti ad alto peso molecolare Farine-cereali (panettieri, mugnai) Derivati epidermici di animali Enzimi (detergenti, panettieri, ecc) Lattice Mangimi per pesci Caffè / ricino Henné, gomma arabica

Caratteristiche La sensibilizzazione è rilevabile con il prick test e con la ricerca delle IgE specifiche L’asma è frequentemente immediata, più raramente dual o ritardata Sono maggiormente colpiti i soggetti atopici anche per i comuni allergeni

Agenti a basso PM Isocianati (verniciatura poliuretanica, isolamenti, produzione di plastica, schiume poliuretaniche) Polveri di legno (cedro rosso, ecc) Anidridi (produzione e uso di resine epossidiche, prod. Plastica) Persolfati (parrucchiere) Acrilati (uso di colle acriliche) Formaldeide e glutaraldeide (sanitari) Amine (saldatori, addetti alla coloritura) Metalli (raffinazione, saldatura)

Caratteristiche Meccanismo ancora non chiaro Risposta immunologica mai compresa (forse stimolazione dei linfociti e azione flogogena Meccanismo irritativo Meccanismo farmacologico: gli isocianati ad es. potrebbero agire come beta bloccanti inducendo così il broncospasmo o interferendo con la via delle prostaglandine o coinvolgendo l’anticolinesterasi

Caratteristiche basso PM Non esistono test in vivo o in vitro per verificare la sensibilizzazione Spesso non è associata un’atopia per allergeni ad alto peso molecolare La diagnosi eziologica viene posta solo con test di broncoprovocazione aspecifica La reazione è più frequentemente late o dual La prevalenza negli esposti è > del 5%

La valutazione dell’asma professionale Raccogliere un’anamnesi personale e lavorativa precisa Sospettare un’etiologia professionale Verificare se gli agenti a cui è esposto il soggetto possono essere asmogeni Visitare eventualmente il posto di lavoro per valutare il tipo di esposizione Seguire un iter diagnostico preciso

Elementi chiave per la diagnosi di OA Sintomi: quando insorgono, sono associati a Tosse Respiro sibilante Dolore toracico Rinite Congiuntivite Sintomi sistemici (febbre, malessere altralgia) Quanto durano e si risolvono da soli ? C’è un test arresto-ripresa positivo?

Caratteristica dei sintomi sul lavoro Insorgenza immediata sul lavoro e scomparsa andando a casa Insorgenza ritardata 4-12 ore dopo l’inizio del lavoro o dopo essere tornati a casa Insorgenza immediata con risoluzione e recidiva tardiva Scomparsa dei sintomi allontanandosi dal lavoro

Identificare i possibili fattori di rischio Fumo di sigaretta Sintomi asmatici insorti prima di iniziare il presente lavoro Atopia personale Anamnesi di sintomi stagionali o perenni da allergeni comuni Familiarità Prick test positivi ai comuni allergeni

Iter diagnostico Anamnesi Esame obiettivo (può essere negativo in fase intercritica) Prick test o Rast per valutare una condizione di atopia. Prick per allergeni professionali quando esistono Spirometria semplice. Se normale valutazione della broncoreattività aspecifica con metacolina Metacolina negativa------ non asma Metacolina positiva--------> asma

Iter diagnostico 2 Metacolina positiva Test di broncoprovocazione specifica in cabina Valutazione del picco di flusso sul lavoro e in un periodo di riposo  DIAGNOSI DI ASMA PROFESSIONALE

Trattamento Togliere il soggetto dall’esposizione Dare terapia specifica

ASMA BRONCHIALE PROFESSIONALE FATTORI PROGNOSTICI FAVOREVOLI- Periodo di esposizione a rischio di breve durata Tempestivo allontanamento dall’esposizione Insorgenza recente della sintomatologia Buona funzionalità respiratoria di base Ipereattività bronchiale aspecifica di grado lieve Reazione di tipo immediato al test di broncoprovocazione aspecifica

Prevenzione primaria Sostituzione dei prodotti con altri a minor rischio Automatizzare i processi Cicli chiusi Aspirazione localizzata e abbattimento degli inquinanti Formazione-informazione degli esposti

Prevenzione secondaria Uso di adeguati mezzi di protezione personale (mascherina, guanti ecc.) Visite mediche all’assunzione e periodicamente Controllo ambientale degli inquinanti Allontanamento dall’esposizione nella fase subclinica

Prevenzione terziaria Terapia anche iposensibilizzante (?) Riabilitazione

Reactive airways disfunction syndrome (RADS) Agente irritante -causa degranulazione di Macrofagi Mastocellule Eosinofili ----------------- danno all’epitelio bronchiale ----------------- aumento della permeabilità vascolare ----------------- broncocostrizione ------------------> Aceltilcolina ---------------- PGD 24 ---------------- Istamina ---------------- Leucotrieni

Reactive airways disfunction syndrome (RADS)-caratteristiche diagnostiche Verificare il tipo di esposizione : il giorno, la durata, la frequenza: ci possono essere singole o ripetute esposizioni usualmente al di sopra dei limiti (TLV) Sintomi che compaiono entro 24 ore Non vi è latenza fra esposizione e sintomi I sintomi non sempre migliorano allontanandosi dal lavoro La spirometria dimostra un’ostruzione bronchiale La reattività bronchiale aspecifica con metacolina è presente e tende a persistere

Differenze fra asma e RADS ASMA RADS --------------------------------------------------------------------------- Periodo di latenza si no Diagnosi pef-TPBS anamnesi, spirometria Patologia asma ac.danno epiteliale cr.>tess. Connettivo Reversibilità buona scarsa Con broncodilatore Trattamento steroidi steroidi