PERINATALITA’ E DISABILITA’

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Transcript della presentazione:

PERINATALITA’ E DISABILITA’ Americo Maria de Leo Pia Chiara Resce Aurora Maria Rutigliano Lucia Pia

La nascita può essere causa di numerosi traumi per il neonato La nascita può essere causa di numerosi traumi per il neonato. Solo in Italia si stima che 2-7 neonati su mille subiscano uno o più traumi in occasione del parto. Questi possono consistere in lesioni tali da determinare conseguenze a lungo termine. Le lesioni da parto traumatico sono spesso causate da una forza meccanica esercitata sul corpo del nascituro. Si possono evitare i traumi da parto attraverso la tempestiva e corretta gestione delle complicanze del travaglio del parto.

Alcune condizioni che potrebbero favorire un trauma da parto sono: Neonati macrosomici: peso alla nascita superiore a 4000 g. Prematurità: bambini nati prima della 37° settimana. Sproporzione cefalo-pelvica: la grandezza e la forma della pelvi materna possono non essere adeguate ad un parto per via vaginale. Distocia. Travaglio prolungato. Presentazione anomala alla nascita: ad esempio la posizione podalica nella quale i piedi si presentano per primi.

Esistono tre tipi di posizione podalica: POSIZIONI PODALICHE Esistono tre tipi di posizione podalica: Posizione podalica completa. Il bambino è rannicchiato con le gambe flesse. Posizione podalica incompleta. Il bambino è sulle natiche con le gambe in alto. Posizione podalica incompleta con un piede rivolto verso il canale del parto. Le natiche sono rivolte verso il basso, una gamba è flessa e l’altra è rivolta verso l’alto.

COMPLICAZIONI DEL PARTO PODALICO Prolasso del cordone ombelicale Giri di cordone ombelicale attorno al collo. Lesioni ai nervi Trauma cranico

Tumore da parto Il tumore da parto è un’ importante tumefazione dei tessuti molli del capo del neonato che si può formare durante il passaggio del nascituro nel canale del parto. È più frequente nei bambini nati con ventosa. La tumefazione in genere scompare spontaneamente in qualche giorno.

Cefaloematoma Il cefaloematoma è un rigonfiamento che compare sul cranio del neonato verso il 2°-3° giorno dopo la nascita ed è dovuto ad una emorragia tra il periostio e le ossa craniche. Il sangue viene poi riassorbito in un tempo che può variare a seconda della grandezza del cefaloematoma (generalmente qualche settimana).

Fratture Quella della clavicola è la frattura più comune durante il travaglio e il parto. Può avvenire quando risulta difficoltosa l’estrazione della spalla del neonato durante il parto. Il trattamento prevede unicamente una particolare cautela nel muovere il braccio del neonato (non sollevare il neonato per le braccia). La guarigione è rapida e spontanea.

Emorragia sub-congiuntivale L’emorragia sub-congiuntivale è la rottura di piccoli vasi sanguigni nell’occhio del neonato: si tratta di una banda rosso brillante intorno all’iride e può interessare uno o entrambi gli occhi. È molto comune, non danneggia gli occhi e il rossore scompare spontaneamente in circa 7-10 giorni.

ASFISSIA NEONATALE L’asfissia neonatale è una condizione dovuta all'insufficiente assunzione di ossigeno prima, durante o subito dopo la nascita. E’ definita come un deficit della prima respirazione in quanto si verifica entro un minuto dalla nascita. Se non correttamente gestita, può portare all'ipossia (diminuzione dell'approvvigionamento di ossigeno al cervello e ai tessuti), a possibili danni al cervello o alla morte. Le cause comprendono: ostruzione delle vie aeree del neonato anemia del neonato carenza di ossigeno per la madre prima o durante il parto pressione sanguigna della madre troppo alta o troppo bassa durante il parto infezione che colpisce la madre o il neonato separazione troppo rapida della placenta dall'utero con conseguente perdita di ossigeno avvolgimento del cordone ombelicale intorno al collo del neonato

LA RIANIMAZIONE NEONATALE Quando si parla di rianimazione neonatale ci si riferisce essenzialmente a quel complesso di manovre che vengono messe in atto al fine di ristabilire una normale funzione polmonare. Le cause dell’insufficienza respiratoria non sono sempre ben precisabili. Nel bambino a termine, tuttavia, molto frequentemente, si individuano episodi di sofferenza anossica verificatisi durante il parto e dovuti a vari fattori: traumi ostetrici, intossicazione da farmaci impiegati a scopo antalgico dalla madre e fortemente depressori dell'attività del centro respiratorio oppure inalazione di liquido amniotico infetto e molto corpuscolato tale da indurre con rapidità processi broncopneumonici od ostruzioni meccaniche dei bronchi. I sintomi principali, la cui presenza, variamente associata ma anche isolata, permette di effettuare una diagnosi di insufficienza respiratoria sono: riduzione di ampiezza dei movimenti respiratori; alterazione della frequenza respiratoria; rientramenti sternali; cianosi; anomalie nella concentrazione ematica dei gas respiratori; anomalie del tono muscolare; alterazione della frequenza cardiaca. Una quantizzazione delle condizioni cliniche del bambino al momento della nascita è stata proposta nel 1952 da Virginia Apgar. L’indice di Apgar si basa su 5 parametri (frequenza cardiaca, respirazione,tono muscolare, riflessi) ai quali si assegna un punteggio da zero a due..