PRINCIPI DELLA VENTILAZIONE ANTINCENDIO

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Transcript della presentazione:

PRINCIPI DELLA VENTILAZIONE ANTINCENDIO A CURA DI G. Gnecchi, V. Graiff, L. Roncalli Gennaio 2007

Che cosa ci proponiamo di imparare con questo modulo Aumentare la conoscenza dei fondamenti della ventilazione naturale e forzata in caso di incendio Aumentare la capacità di “decifrare” (leggere) lo scenario per definire la migliore e più adeguata tecnica di ventilazione (compresa la scelta di non ventilare forzatamente) Fornire le competenze per organizzare la scena dell’intervento nel modo più adeguato per risolvere il problema incendio-ventilazione-salvataggio-spegnimento …

Un incendio all’aperto, per quanto grande sia, non richiede la rimozione forzata dei prodotti caldi della combustione che sono liberi di seguire il percorso più “naturale” che è quello che va dal basso verso l’alto. L’aria abbondante consente all’incendio di svilupparsi in base al quantitativo e al tipo di combustibile, a differenza degli incendi al chiuso per i quali la dinamica è influenzata in modo particolare dalla quantità di ossigeno disponibile che man mano si consuma nell’ambiente nell’ambiente chiuso.

L’obiettivo delle tecniche di ventilazione è convogliare in una determinata direzione i prodotti della combustione in modo da poter creare un “senso di circolazione” per consentire alle squadre di entrare da una parte e al fumo di uscire dall’altra

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COORDINAMENTO !!! TUTTE LE ATTIVITA’ DI VENTILAZIONE DEVONO ESSERE BEN COORDINATE CON L’ATTACCO ALL’INCENDIO NON VENTILATE UN INCENDIO SE NON SONO ANCORA DISPONIBILI LE LINEE IDRICHE DI ATTACCO

- + FLUSSO D’ARIA Così come il calore si muove spontaneamente da un oggetto più caldo ad uno più freddo fino a quando le loro temperature non sono uguali, allo stesso modo la pressione si trasferisce da un’area di maggiore pressione ad un’altra di minore pressione, fino a quando le pressioni non si bilanciano

- + Con la ventilazione meccanica si sfrutta lo stesso principio, aumentandone notevolmente l’efficacia

PPV e NPV 2 tipi di ventilazione: PPV – positive pressure ventilation Ventilazione a pressione positiva (spingere aria fresca) NPV – negative pressure ventilation Ventilazione a pressione negativa (estrazione di fumo) Entrambe possono essere utilizzati per svuotare un compartimento pieno di fumo

vento

vento

LA “FRECCIA” cioè la direzione e il verso dell’attacco all’incendio e della ventilazione Che cosa facilita l’individuazione della direzione e del verso della ventilazione?

“Frecce” IO LE PERSONE I PRODOTTI LE FIAMME IO LE PERSONE I PRODOTTI

Fattori Leggi della fisica: La direzione del vento: I prodotti della combustione vanno sempre verso l’alto La direzione del vento: Il vento può influire significativamente: a volte impedisce di scegliere (non sempre si riesce a sopraffare l’azione del vento contrario) La distanza tra il focolaio e l’apertura di ventilazione: Si deve scegliere il percorso più breve La presenza di persone intrappolate La direzione della ventilazione deve tener conto di non esporre le vittime ai prodotti della combustione che noi decidiamo di spingere in quella determinata direzione Tipo di struttura Materiali (anche la struttura brucia?) Contenuti Carichi di incendio (edifici industriali sostanze pericolose, ecc.) Condizioni particolari es. ospedali con reparti di radiologia o altro materiale che se ventilato all’esterno estende la contaminazione Convolgimento strutture esterne vicine Rischio di aumentare l’estensione dell’incendio

Layout configurazione 1 (fig. 20) Piano primo (terra) Piano secondo

Layout configurazione 2 (fig. 21) Piano primo (terra) Piano secondo

Layout configurazione 3 (fig. 22) Piano primo (terra) Piano secondo

Layout configurazione 1 (fig. 20)

Configurazione 1 (Tests 2, 3) La prima configurazione ha esaminato un incendio nella stanza più lontana dal ventilatore PPV (stanza R23), ventilato attraverso la finestra del retro della stanza opposta al ventilatore (finestra W8) (Figure 20). Tutte le altre aperture di ventilazione sono rimaste chiuse Questo è stato classificato come scenario di ventilazione corretto

Configurazione 1 (Tests 2, 3) (segue) La massima temperatura della stanza dell’incendio per il test con ventilazione naturale era 550 °C (1020 °F) e la massima temperatura per il test con ventilazione PPV era 780 °C (1440 °F) Nella stanza adiacente (stanza R22), la temperatura con la PPV è stata di circa 50 °C (90 °F) più alta di quella con la ventilazione naturale. Tutte le altre stanze nella struttura hanno raggiunto approssimativamente le stesse temperature a livello soffitto per entrambi gli scenari Il piano primo (terra) è rimasto alle stesse temperature durante entrambi gli scenari.

Layout configurazione 2 (fig. 21)

3.2 Configuration 2 (Tests 4, 5) Con la configurazione 2 è stata usata la stessa finestra di ventilazione (finestra W8) come nella configurazione 1 ma l’incendio è stato spostato nella stanza del secondo piano più vicina al vano scale (stanza R21) Questo è stato un errato scenario di ventilazione dato che i prodotti della combustione devono passare attraverso le stanze R22 e R23 prima di riuscire ad uscire ventilandosi all’esterno Le massime temperature in tutte le stanze sia per il test con ventilazione naturale che per il test con la PPV presentavano una differenza tra loro di non più di 25°C Le massime temperature sull’intero secondo piano erano sopra i 200 °C (392 °F), mentre nella stanza dell’incendio la temperatura ha raggiunto circa i 700 °C (1292 °F) a livello del soffitto in entrambi i test con ventilazione naturale o PPV (Figure A-2).

3.2 Configuration 2 (Tests 4, 5) / segue All’altezza di 0.61 m (2 ft), dove le vittime (avendo perso i sensi) potrebbero trovarsi, la massima temperatura nella stanza dell’incendio era 170 °C (338 °F) per il test con ventilazione naturale e 280 °C (536 °F) per il test con PPV: un aumento di 100 °C (180 °F). Nella stanza R22, la temperatura massima era 140 °C (284 °F) per il test con ventilazione naturale and 200 °C (392 °F) per il test con PPV: un aumento di 60 °C (108 °F). Nella stanza R23, la massima temperatura era 140 °C (284 °F) per il test con ventilazione naturale e 170 °C (338 °F) per il test PPV; un aumento di 30 °C (54 °F) Mentre l’uso del ventilatore PPV ha prodotto un aumento delle temperature all’altezza di 0.61 m (2 ft) in tutte le stanze tra l’incendio e l’apertura di sfogo, la temperatura di in tutte le stanze del secondo piano erano 100°C (212°F) al di sopra della soglia di incapacitamento per entrambi i test (naturale e PPV)

Layout configurazione 3 (fig. 22)

Configurazione 3 (Tests 7, 8) Nella terza configurazione, il focolare era localizzato nella grande stanza del primo piano (terra) (stanza R11) (Figura 22). La finestra di ventilazione è rimasta la stessa dell aconfigurazione 2 (finestra W8). Questo è stato un test estremo dove i prodotti della combustione This was an extreme test where the products of combustion had to travel up a stairwell and through the second floor to the back room before being vented to the outside. Questo è uno scenario di ventilazione non corretto perché non c’era un percorso diretto di ventilazione tra la stanza dell’incendio e l’esterno.

La durata delle operazioni di ventilazione Ventilazione finalizzata a facilitare l’attacco all’incendio: POCHISSIMI MINUTI ! Ventilazione finalizzata ad asportare i prodotti della combustione*: DECINE DI MINUTI (ci si riferisce alla combustione completa, in abbondanza di aria):