Diritti fondamentali come politiche

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Transcript della presentazione:

Diritti fondamentali come politiche Che cosa vuol dire? Presentazione del corso – contenuti e obiettivi

Diritti fondamentali Sono fondamentali i diritti È una nozione recente che è sinonimo di diritti costituzionali (ovvero: stabiliti in Costituzione oppure caratterizzanti un certo ordine giuridico) Sono fondamentali i diritti riconosciuti dalle norme fondamentali di un certo ordine giuridico (Es.: la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, 1948; la Costituzione italiana (1948), la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (1950) la Carta dei diritti fondamentali della Ue (2000) in quanto ritenuti fondamentali per una convivenza ‘giusta’.

Diritti fondamentali come politiche Art 32 Cost. «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti». Diritto alla salute - Ospedali, loro dotazioni, loro distribuzione del territorio - Ordinamento delle professioni mediche e para-mediche e relativa formazione - Sperimentazione e costo dei farmaci - Costo delle prestazioni Educazione alla salute - …. - …. ….. …. Politiche della salute Le politiche condizionano il grado di effettività di un certo diritto e ne conformano il contenuto la portata, la natura. I diritti, a loro volta, conformano le politiche? E come si fa a conoscere i contenuti di un diritto, e ciò che esso prescrive? Questo è il tema (contenuto) del nostro corso

Quali politiche abitative per quale diritto all’abitare? Diritto all’abitare Politiche abitative Quali politiche abitative per quale diritto all’abitare?

Si possono fare «politiche interpretative». Le ‘politiche’ non sono solo attività intraprese da soggetti pubblici (o da organizzazioni collettive). Si possono fare «politiche interpretative». Scegliere di parlare di una certa cosa (o di non parlarne) e come. Sostenere che un certo diritto esiste, ha una certa portata, ha certe conseguenze (o non ne ha). Argomentare che una certa legge è corretta, opportuna, o meno. Portare questi punti di vista in un articolo scientifico, in una sentenza, in un parere reso a un organismo politico è portare avanti una politica interpretativa (che deve rispondere alle regole della ‘scienza’ in cui si muove, ma può anche cambiarle, con l’introduzione di nuove terminologie, o accezioni inedite di istituti consolidati).

La ‘monografia’ che studiamo Il diritto costituzionale all’abitare, Di Elisa Olivito Jovene, Napoli, 2017 È l’esempio di una politica interpretativa condotta secondo le forme del diritto costituzionale (usando e rielaborando i concetti i metodi che del diritto costituzionale sono propri).

Perché adottiamo una monografia e non un manuale? 1. I diritti sono un tema classico del diritto costituzionale ma il diritto che è oggetto del nostro corso rappresenta un tema sperimentale e innovativo. Il ‘diritto all’abitare’ è una categoria in formazione, sebbene abbia lunghe radici nella nostra storia giuridico-costituzionale e sociale e politica. Se ne vogliamo sapere qualcosa, non possiamo ricorrere ai manuali generalisti. 2. Il nostro è un corso specialistico. Dobbiamo imparare a conoscere un problema giuridico non tramite la semplificazione di una esposizione manualistica ma direttamente nelle sue specifiche tipologie di analisi e di discussione. Acquisire questa capacità è il nostro obiettivo; essa non è per voi un dato di partenza. Il mio compito è esporre i contenuti del testo che studiamo in modo da rendervelo comprensibile; Compiendo questo percorso la vostra autonomia migliorerà. È necessaria nel lavoro, negli studi futuri, nella preparazione della tesi, E per formarsi autonomia di giudizio. La monografia è ‘palestra’ di una abitudine alla LETTURA E ALLO STUDIO ATTIVI. Quale è la tesi che l’A. propone? Quali idee soluzioni o opinioni condivide, quali critica, non condivide, esclude o scarta?

Lo studiamo tutto?!? E l’esame? Come lavoremo?

INTERPRETARE PER FARE

L’interpretazione è centrale nel diritto. L’interpretazione ha una dimensione teorica e pratica: mi chiedo cosa la legge voglia dire (problema teorico) al fine (pratico) di darne (o suggerirne) una applicazione corretta o preferibile ad altre o al fine di vagliare la correttezza, o anche l’opportunità, del modo in cui quella legge viene applicata. L’interpretazione è centrale nel diritto. Nel diritto, tutto ruota intorno all’interpretazione. Una legge può essere oggetto di interpretazione, in vista della sua applicazione (a un caso controverso, o attraverso l’attività amministrativa). Ma ciascuna legge dà una certa interpretazione di un fatto, di un problema sociale, o di una norma, per esempio costituzionale, che intende attuare. Anche la sentenza è risultato di una interpretazione ma a sua volta fornisce una interpretazione. Anche le opinioni degli studiosi: forniscono una interpretazione ma possono essere a loro volta interpretate, e non solo per vagliarne l’attendibilità, il peso o la serietà, ma in quanto esprimono l’adesione a certi metodi, così come a certi orientamenti ideali o ideologici, o l’attualità di determinati problemi sociali, e il relativo modo di percepirli che domina in un certo periodo e magari viene meno in un altro. L’interpretazione è una pratica dialettica

L’interpretazione è ‘giuridica’ in quanto segue alcuni criteri o canoni, definiti dalla scienza giuridica, recepiti nel diritto (1), e sui quali incidono i rapporti tra ’fonti’ (2) e tra ‘ordinamenti’ (3). (1) Es. art. 12 preleggi Nell’interpretare la legge non si può ad essa attribuire altro senso che quello fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la connessione di esse, e dalla intenzione del legislatore. Se una controversia non può essere regolata secondo una precisa disposizione, si ha riguardo alle disposizioni che regolano casi simili o materie analoghe; se il caso rimane ancora dubbio, si decide secondo i principi generali dell’ordinamento giuridico dello Stato. Lettera Volontà del legislatore Analogia iuris Analogia legis (2) Es.: Siccome la Costituzione è superiore alla legge, la legge deve essere interpretata in armonia con la Costituzione. (3) «La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali» (art. 117 c. 1 Cost.) e quindi anche l’interpretazione.

Non esiste un solo modo di interpretare una certa norma o complesso di norme e non esiste una interpretazione vera. Usando criteri o canoni interpretativi corretti si può giungere a diverse interpretazioni che possono essere più o meno convincenti, plausibili, persuasive o anche opportune della Costituzione o della legge. E questo condiziona anche il giudizio sulle politiche (per es., sulla loro corrispondenza a Costituzione). Ce ne dà un esempio il libro che adottiamo. È una ‘monografia’ Elisa Olivito, Il diritto costituzionale all’abitare, Jovene, Napoli, 2017 È un libro che svolge una tesi ovvero presenta i contenuti del diritto all’abitare e discute le politiche che lo hanno attuato dal punto di vista della studiosa che lo ha scritto e che si occupa di un problema determinato che fa parte di ambiti più molteplici e più generali (i diritti sociali, i diritti fondamentali, la giustizia costituzionale). È un libro scientifico, ma non contiene verità ‘oggettive’. (Sappiamo cogliere questa differenza?)

Una norma può essere oggetto di … Interpretazione dottrinaria (studiosi che si interrogano sul significato dei testi normativi anche nella loro successione temporale, elaborando definizioni. Gli studiosi del diritto costituzionale si chiamano costituzionalisti; si può dire: la dottrina costituzionalista ritiene che …) Interpretazione giudiziale (giudice che interpreta il testo normativo e quindi lo applica; spesso i criteri interpretativi dello studioso e del giudice sono gli stessi, ma solo il giudice ha anche il potere applicativo). Nel diritto costituzionale, particolarmente importante è la giurisprudenza della Corte costituzionale e quella delle Corti europee. (Quali sono queste Corti? Quali sono le nostre conoscenze di giustizia costituzionale, o riguardo alle Corti europee? Conosciamo la differenza tra giudici di merito e giudici di legittimità e il concetto di giudizio di legittimità costituzionale o cosa vuol dire l’espressione ‘giudice ordinario’? Ci sono utili nel nostro percorso) Interpretazione derivante dalla legge e dagli atti normativi, o dalla attività amministrativa, e in generale dalle attività dei livelli di governo che operano ‘per attuare’ un certo diritto, una certa norma.

Dottrina giurisprudenza leggi e provvedimenti amministrativi interpretano la Costituzione o la legge, e sono a loro volta oggetto di interpretazione. Se ne possono individuare origini, motivazioni, effetti. Le si può condividere o meno, scegliendo o meno di adottarle anche noi o prospettandone altre.

L’interpretazione giuridica non è mai ‘solo’ questione di norme. Scrive la nostra Autrice: «Una ricostruzione del diritto all’abitare che si avvalga dei soli dati normativi e giurisprudenziali sarebbe riduttiva e fuorviante. Per cogliere la complessità delle questioni da affrontare è necessario assumere una prospettiva a tutto tondo, da cui emergano da un lato gli indirizzi politici sottesi alla legislazione in materia abitativa e, dall’altro lato, il modo in cui gli obiettivi sono in grado di conformare ovvero frustrare le esigenze abitative.»

«Non bisogna mai dimenticare che la questione abitativa è da sempre fortemente intrecciata alla questione sociale e che le soluzioni approntate nel corso del tempo sono andate di pari passo con la faticosa costruzione dello Stato sociale e, successivamente, con il suo progressivo smantellamento.» (E. Olivito, Il diritto costituzionale all’abitare, p. 104-105).