Scienza Politica (M-Z) A.A. 2016-2017 Filippo Tronconi Coalizioni di governo
Le dimensioni: esecutivo-partiti Maggioritaria Consensuale Sistema partitico: due partiti Sistema partitico: molti partiti Esecutivo: governi monocolore Esecutivo: coalizioni multipart. Relazioni esecutivo/legislativo: dominio dell’esecutivo Relazioni esecutivo/legislativo: equilibrio Sistema elettorale: maggioritario Sistema elettorale: proporzionale Rappresentanza degli interessi: pluralismo Rappresentanza degli interessi: neo-corporativismo
Un aspetto centrale della distinzione fra democrazie maggioritarie e consensuali: Quanti partecipano al governo? La maggioranza o “quanta più gente possibile”? Nelle democrazie parlamentari questo vuol dire interrogarsi sul formato delle coalizioni Nelle democrazie presidenziali la domanda è meno rilevante (il governo è un’istituzione monocratica), anche se in alcuni casi ci si può avvicinare all’idea di coalizioni
Alcune definizioni Coalizioni minime vincenti: la defezione del partito più piccolo dalla coalizione fa sì che il governo scenda sotto al 50% dei seggi in parlamento (e provoca potenzialmente la caduta del governo) Coalizioni eccedenti / sovradimensionate: non tutti i partiti sono necessari a mantenere la coalizione al di sopra del 50% dei seggi in parlamento Governo di minoranza: i partiti che partecipano al governo non raggiungono il 50% dei seggi in parlamento [Grande coalizione: i due maggiori partiti (normalmente alternativi) sono coinvolti nella coalizione, eventualmente insieme ad altri minori]
Varietà di coalizioni nei regimi parlamentari Numero di partiti Uno Più di uno Ampiezza della base parlamentare Minoritaria Monopartitici minoritari Coalizioni minoritarie Maggioritaria Monopartitici maggioritari Coalizioni minime vincenti Più che maggioritaria Coalizioni sovra-dimensionate Quasi unanimità (Partito egemonico) Grandi coalizioni
Una distinzione preliminare (I) I partiti sono interessati ai voti, alle cariche, alle politiche Vote-seeking Office-seeking Policy-seeking Naturalmente sono tipi ideali. I partiti reali sono di solito interessati a tutti gli aspetti, ma in misura diversa. Es. Un partito con forti legami clientelari sarà maggiormente interessato alle cariche; un single-issue party sarà maggiormente interessato alle politiche
Una distinzione preliminare (II) Gli obiettivi dei partiti influenzano anche la probabilità che emerga un tipo di coalizione o un altro: Partiti interessati solo alle cariche formeranno tendenzialmente coalizioni comprendenti il minor numero possibile di partiti Partiti interessati anche alle politiche formeranno coalizioni tendenzialmente coerenti, ovvero capaci di realizzare il proprio programma (devono rispondere agli elettori nelle prossime elezioni)
La formazione dei governi (I) È possibile predire che tipo di governo si formerà conoscendo il numero e la forza dei partiti presenti in parlamento? Abbiamo a disposizione diverse teorie, che si basano sulle strategie (prevalenti) dei partiti. Partiti Office-seeking: Coalizione minima vincente (diventa minoritaria nel caso di defezione di uno qualunque dei partiti); dimensione minima (base parlamentare più ristretta possibile), minor numero di partiti.
La formazione dei governi (II) Partiti (anche) Policy-seeking: Bisogna guardare anche le preferenze politiche (i programmi) dei partiti; i partiti che non realizzano il programma sulla base del quale hanno ricevuto i voti, saranno sanzionati alle prossime elezioni (accountability) Distanza minima (include i partiti con i programmi più simili) Maggioranza minima connessa (fra le maggioranze minime vincenti, quelle che includono partiti «vicini»)
Le teorie delle coalizioni all’opera (I) Partiti A B C D E Seggi 8 21 26 12 33 Minime vincenti: ABC, ADE, BCD, BE, CE Partiti puramente office-seeking dovrebbero dare origine alla coalizione BE o CE. Perché queste coalizioni sono molto improbabili? I partiti B e C farebbero fatica a convincere i propri elettori dell’alleanza con un partito molto distante. Il partito C ha tutto l’interesse a far fallire le coalizioni che incorporano E.
Le teorie delle coalizioni all’opera (II) Partiti A B C D E Seggi 8 21 26 12 33 Analogamente non è probabile una coalizione ADE (dimensione minima: 53 seggi) Partiti anche policy-seeking: Le coalizioni a distanza minima (quanti spazi fra i partiti?): ABC, BCD, CE Le coalizioni minime connesse (partiti adiacenti): ABC, BCD, CDE In caso di partiti policy-seeking il partito C è necessario per formare qualunque maggioranza
La teoria delle coalizioni all’opera (III) Riassumendo, se si esclude che i partiti siano solo office-seeking, le coalizioni più probabili sono BCD e ABC La coalizione BC, con il sostegno esterno di A è un’altra opzione plausibile (governo di minoranza). Molto dipende anche da fattori contingenti: quale partito ha aumentato/diminuito i seggi alle ultime elezioni; qual era la coalizione precedente o abituale, esistenza di partiti non coalizzabili.
Quanto è efficace la teoria delle coalizioni?
I governi di minoranza Fino ad ora solo coalizioni minime vincenti (+ eventualmente altri requisiti) A volte i partiti minori (estrema sinistra o verdi, partiti regionalisti) preferiscono contrattare dall’esterno, perché entrare al governo ne offuscherebbe l’immagine: la logica office-seeking confligge con la logica vote-seeking Contano anche fattori istituzionali: fiducia implicita, sfiducia costruttiva, forza del parlamento
Le coalizioni sovrabbondanti Perché includere al governo più partiti di quelli strettamente necessari? Attuazione di politiche impopolari ma necessarie (minimizzare il costo delle politiche impopolari) Il ruolo dell’incertezza (minimizzare l’incertezza verso partiti che potrebbero defezionare) Fattori istituzionali: maggioranze qualificate (ad. es cambiamenti costituzionali; necessità di governi consensuali)
Gli indicatori Vicino al polo maggioritario: governi monopartito e coalizioni minime vincenti Vicino al polo consensuale: coalizioni eccedenti e grandi coalizioni, ma anche governi di minoranza (perché devono contrattare giorno per giorno in parlamento per realizzare il proprio programma) I sistemi presidenziali: governi per definizione maggioritari per quanto riguarda la “sopravvivenza” (il parlamento non può sfiduciarli), ma più o meno forti per quanto riguarda l’approvazione delle leggi