Didattica della filosofia mod. 2

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Transcript della presentazione:

Didattica della filosofia mod. 2 Lezioni 4-5

Lezioni 4-5 31/10/18

Ho cancellato ufficialmente la lezione di ieri e quindi ho fatto aggiungere una lezione "fittizia" dalle 18 alle 19 (dopo quelle già previste dalle 16 alle 18) mercoledì 14 novembre programmare gli interventi!

Il nientificare è un rinviare, respingendolo, all’ente nella sua totalità che si dilegua, ... rivela questo ente come l’assolutamente altro – rispetto al Niente. Solo nella notte chiara del Niente dell’angoscia sorge l’originaria apertura dell’ente come tale per cui esso è ente – e non Niente […]. L’essenza del Niente originariamente nientificante sta in questo: è anzitutto esso che porta l’esser-ci davanti all’ente come tale. Solo sul fondamento dell’originaria manifestatezza del Niente, l’esserci dell’uomo può dirigersi all’ente e occuparsene”. “Esser-ci significa essere tenuto immerso nel Niente. Tenendosi immerso nel Niente, l’esserci è già sempre oltre l’ente nella sua totalità. Questo essere oltre l’ente noi lo chiamiamo trascendenza”.

Dissolvimento della logica Se, come Heidegger crede di aver dimostrato, il Niente è l’origine della negazione, e non questa di quello, allora la questione del Niente e della totalità dell’ente va oltre, distruggendolo, il potere dell’intelletto e il dominio della logica: qui si decide anche il destino del dominio della "logica" all'interno della filosofia. L’idea della "logica" si dissolve a sua volta nel vortice di un domandare più originario”.

In che senso la domanda posta è metafisica L’essere tenuto immerso dell’esserci nel Niente sul fondamento dell’angoscia latente fa dell’uomo il luogotenente del Niente […] L’essere tenuto immerso dell’esserci nel Niente sul fondamento dell’angoscia latente è l’oltrepassare l’ente nella sua totalità, è la trascendenza […] Metafisica è il domandare oltre l’ente, per ritornare a comprenderlo come tale e nella sua totalità […] Così la domanda si dimostra una domanda «metafisica».

La domanda coincide con la metafisica stessa Alla fine H. arriva a sostenere che la domanda del niente è tale da abbracciare l'intera metafisica Ci arriva attraverso un breve excursus storico su come la metafisica fin dall'antichità si è pronunciata sull'ente (pp. 44 ss.)

excursus storico a) nell’ antichità valeva il principio Ex nihilo nihil fit […] La metafisica antica concepisce il Niente come non-ente, cioè come materia informe che da sé non è in grado di darsi forma ... b) la teologia cristiana nega quel principio, attribuendo al Niente il significato di assenza completa dell’ente extra-divino [prima della creazione non c'è niente eccetto Dio]: per cui ex nihilo fit – ens creatum. A questo punto il Niente diventa il concetto opposto all’ente vero e proprio, al summum ens, a Dio come ens increatum. In entrambi i casi, la natura dell’essere come tale e del niente come tale vengono entrambe tralasciate. ... Questo sommario richiamo storico mostra il niente come concetto opposto all'ente vero e proprio, cioè come sua negazione ... Ma se il niente diventa in qualche modo problema ... Il niente non rimane l'opposto indeterminato dell'ente, ma si scopre come appartenente all'essere dell'ente.

"il puro essere e il puro niente è dunque lo stesso" (Hegel) Questa tesi di Hegel è legittima perché l’essere stesso è per essenza finito [?] e si manifesta solo nella trascendenza dell’esserci che è tenuto fuori dal niente. [da ricollegare a questo punto precedente: Solo nella notte chiara del Niente dell’angoscia sorge l’originaria apertura dell’ente come tale per cui esso è ente – e non Niente] Se è vero che la domanda dell'essere come tale è la domanda che avvolge la metafisica, allora anche la domanda del niente è tale da abbracciare l'intera metafisica.

Al di là di logica e scienza Abbiamo visto il richiamo a Hegel, che negando il principio di non contraddizione si pone fuori dalla logica dell’"intelletto". con Hegel anche Heidegger vuole superare la logica dell’"intelletto" e la scienza che su essa si fonda in quanto ostacolo per la vera metafisica: Con un gesto di superiorità, la scienza vorrebbe abbandonare il Niente. ... ma La pretesa sobrietà e superiorità della scienza diventa qualcosa di ridicolo se essa non prende sul serio il Niente. il niente è manifesto nel fondo dell'esserci ... e attira su di sé lo stupore ... sorge il "perché?" => metafisica ... parte della "natura dell'uomo" ... è l'esserci stesso Non c'è rigore scientifico che eguagli la serietà della metafisica. La filosofia non può mai essere misurata col parametro dell'idea della scienza.

Domanda fondamentale della filosofia Cio che noi chiamiamo filosofia è ... mettere in moto la metafisica ... attraverso un particolare salto della propria esistenza dentro le possibilità fondamentali dell'esserci nella sua totalità; quindi il lasciarsi andare al niente ... lasciare librare fino in fondo questo essere sospesi, affinché esso ritorni costantemente [Sic!] alla domanda fondamentale della filosofia, a cui il niente stesso costringe: Perché in generale l'ente e non piuttosto niente?

Carnap e Heidegger si incontrano

Davos Tra il 1928 e il 1931 ebbero luogo a Davos una serie di corsi universitari che miravano a realizzare un luogo di incontro filosofico di respiro internazionale. A Davos1 intervennero i maggiori protagonisti2 della scena filosofica del tempo, coloro che impressero un nuovo corso alla filosofia del Novecento. Nel secondo di questi corsi, nel 1929, furono invitati a tenere un ciclo di lezioni anche Ernst Cassirer e Martin Heidegger, al seguito delle quali fu organizzato un dibatto pubblico in cui i due filosofi ebbero modo di confrontarsi. ... tra i molti accorsi ci fu anche uno dei maggiori esponenti del Circolo di Vienna: Rudolf Carnap. (da Giambastiani "Kant: pomo della discordia tra analitici e continentali", 2014)

DAVOS (Svizzera)

Carnap incontra Heidegger Carnap assiste al dibattito di Davos tra Cassirer e Heidegger. Nel suo diario Carnap ricorda che a Davos il 30 marzo 1929 fece una passeggiata con Heidegger parlando di varie questioni filosofiche e che il 3 aprile s’incontrò con lui in un caffè parlando di questioni connesse alla nuova logica matematica.

Carnap contro Heidegger Successivamente Carnap analizza criticamente alcuni passi di Che cos’è metafisica? di Heidegger nel suo articolo, del 1932 Überwindung der Metaphysik durch logische Analyse der Sprache, Erkenntnis, 2 (1932): 219-241 (redatto sulla base di una conferenza tenuta all’Università di Varsavia nel novembre del 1930, ripetuta a Zurigo, Praga, Berlino e Brno) Il testo di Heidegger è presentato come esempio tipico di insensatezza del discorso metafisico Presumibilmente, ci sono dietro anche motivazioni politiche ...

Carnap, Conferenza di Brno: “non si pensi che la lotta contro la metafisica sia il nostro compito primario. La lotta contro la metafisica è necessaria soltanto a causa della situazione storica, per liberarsi degli ostacoli. Verrà, io spero, un tempo in cui non ci sarà più bisogno di fare conferenze contro la metafisica”. Nella stessa conferenza in riferimento alla domanda di un uditore marxista: “ è soddisfatto della mia idea riguardo a come la metafisica verrà superata mediante riforma della struttura sottostante”. Neurath (1932): “La scuola idealistica dei filosofi contemporanei, da Spann a Heidegger pretende di dominare, come dominavano un tempo i teologi; ma gli scolastici potevano sostenersi poggiandosi sulla struttura sottostante del modo di produzione feudale, mentre i nostri filosofi scolastici non si rendono conto che la struttura che li sostiene sta per essere portata via da sotto i loro piedi”.

Reazione di Heidegger

Introduzione alla metafisica Heidegger nel 1935 tiene un corso a Friburgo intitolato Einführung in die Metaphysik, pubblicato per la prima volta in volume nel 1953. In una prima stesura, poi espunta dal testo pubblicato, H. cita espressamente l'articolo di Carnap (senza nominare l'autore) (v. appendice a Einführung in die Metaphysik in Gesamtausgabe, vol 40, pp. 227-28). Ecco cosa dice H.: ...

Un indirizzo di pensiero che si è raccolto intorno alla rivista Erkenntnis va ancora più in là nella direzione prefigurata in certo modo da Aristotele in poi, secondo la quale l’essere è determinato e infine annullato partendo dall’"è" della proposizione. Tale indirizzo intende fondare e sviluppare per la prima volta in termini rigorosi la logica tradizionale con i mezzi della matematica e del calcolo matematico, per poi costruire in tal modo un linguaggio logicamente corretto in cui in futuro le proposizioni della metafisica, che sono tutte pseudo-proposizioni, diventeranno impossibili. In tale rivista II (1931) p. 219 ss. è apparsa una trattazione intitolata: "Il superamento della metafisica mediante l’analisi logica del linguaggio". In essa, con la parvenza della scientificità matematica, si compie l’estremo appiattimento e sradicamento della dottrina tradizionale del giudizio […]

Il menzionato indirizzo "filosofico" dell’odierno positivismo fisico- matematico vuole fondare tale posizione. Non è un caso che questa specie di "filosofia" intenda fornire i fondamenti della fisica moderna, nella quale tutti i riferimenti alla natura sono andati distrutti. Non è un caso nemmeno che questa specie di "filosofia" sia collegata internamente ed esternamente al comunismo russo. Non è un caso, inoltre, che questa specie di pensiero celebri i suoi trionfi in America”.

Nelle ultime pagine del libro Einführung in die Metaphysik, Heidegger scriveva a proposito del nazionalsocialismo della intima verità e grandezza di questo movimento (cioè l’incontro tra la tecnica planetaria e l’uomo moderno).

Superamento della metafisica Come accennato prima, per H. "metafisica" finisce per assumere una connotazione negativa. Anche per Carnap "metafisica" ha connotazione negativa ma per motivi completamente diversi Qui non possiamo soffermarci sull'Heidegger successivo. Guardiamo solo il glossario di AF su "metafisica"

Il punto di vista di Carnap

Un indovinello What does a man love more than life? Hate more than death or mortal strife [conflitto] ? That which contented men desire, The poor have, the rich require, The miser spends, the spendthrift [l’avaro] saves, And all men carry to their graves? (tratto da J. Leemings, Riddles, Riddles, Riddles, New York: Franklin Watts, 1953, p. 201) Risposta …

Niente

Heidegger sul niente Martin Heidegger (1889 –1976) Citazioni da Was ist Metaphysik? (prolusione del 1929; trad it. Che cos’è la metafisica?, 1953 ): Was ist das Nichts? Che cosa è il niente? Das Nichts ist die vollständige Verneinung der Allheit des Seienden.  Il niente è la completa negazione della tuttezza (totalità) dell’essente C’è il niente soltanto perché c’è il non ossia la negazione oppure c’è la negazione e il non soltanto perché c’è il niente? (Gibt es das Nichts … [nella trad. Dell’art. Di Carnap: “esiste”] ) Die Angst offenbart das Nichts L’angoscia rivela il niente L’angoscia ci serra alla gola … il niente stesso – in quanto tale – era presente …

das Wesen des Nichts: die Nichtung L’essenza del niente: la nientezza Das Nichts selbst nichtet Il niente stesso nienteggia [da non confondere con «annienta»] La questione fondamentale della metafisica a cui ci costringe il niente: Perché infine l’essente e non piuttosto niente? Warum ist überhaupt Seiendes und nicht vielmehr Nichts?

Che cosa significa «niente»?  Rudolf Carnap (1891-1970) Überwindung der Metaphysik durch logische Analyse der Sprache («Erkenntnis», 1932; trad it. Il superamento della metafisica mediante l’analisi logica del linguaggio, in Il neoempirismo, a cura di A. Pasquinelli, 1969) Per rispondere Carnap si regge su alcuni pilastri …

«Logistica» (linguaggio della logica del prim’ordine) Gottlob Frege (1848-1925) Bertrand Russell (1872 –1970)