UGO FOSCOLO (1778-1827).

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UGO FOSCOLO (1778-1827)

La vita: gli anni giovanili e la delusione napoleonica Foscolo (il vero nome era Niccolò) nasce a Zante nel 1778 da un medico e da madre greca (legame con la civiltà classica). La famiglia si trasferisce a Spalato (Dalmazia) e qui frequenta i primi studi. Il padre muore nel 1789 e, insieme alla madre, Foscolo si trasferisce a Venezia. Assunse posizioni favorevoli ai principi della Rivoluzione francese e per questo ebbe noie con il governo oligarchico della Repubblica

La vita: gli anni giovanili e la delusione napoleonica Le armate napoleoniche avanzano in Italia e Foscolo fuggì a Bologna, arruolandoi nella Repubblica Cispadana e pubblicando un’ode “A Buonaparte liberatore” in cui esaltava il generale francese. Quando Napoleone cedette la Repubblica di Venezia all’Austria (trattato di Campoformio - 1797) Foscolo lasciò nuovamente la città e si rifugiò a Milano. [grande delusione] A Milano Foscolo conobbe Parini e Vincenzo Monti

La vita: l’età napoleonica Successivamente fu arruolato come capitano aggiunto nell’esercito della Repubblica italiana. Furono anni di intense passioni amorose per l’autore (1798-1814).

1798 – 1814: GLI AMORI Quirina Mocenni Magiotti di Montevarchi Isabella Roncioni La milanese Antonietta Fagnani a cui dedicò l’ode All’amica risanata

1798 – 1814: GLI AMORI Teresa Pickler, moglie del celebre poeta Vincenzo Monti La contessa d’Albany, attiva organizzatrice culturale a Firenze Luigia Pallavicini a cui dedicò una famosa ode

1798 – 1814: GLI AMORI L’inglese Caroline Lamb amante di Lord Byron La milanese Maddalena Bignami a cui sono dedicati alcuni versi de Le Grazie La bresciana Marzia Martinengo

La vita: l’età napoleonica Nel 1808 ottenne la cattedra di Eloquenza all’Università di Pavia, ma la stessa fu presto soppressa dal governo. Nel 1811 fece rappresentare la tragedia Aiace dove, nella figura del tiranno Agamennone, si ravvisavano allusioni a Napoleone. Trascorse due anni a Firenze, privato dei suoi incarichi composizione delle Grazie

La vita: l’età napoleonica Dopo la sconfitta di Napoleone a Lipsia, Foscolo torna a Milano, riprendendo il suo posto nell’esercito. Con la disfatta di Waterloo, a Foscolo fu offerta la direzione di una importante rivista culturale che però egli rifiutò. Andò in esilio in Svizzera e poi a Londra. A Londra, le sue condizioni economiche si fecero sempre più gravi e per alleviarle collaborò con riviste inglesi pubblicando saggi sulla letteratura italiana. Muore nel 1827.

La cultura e le idee Formazione: cultura classica, sollecitazioni preromantiche, illuminismo Formazione articolata: inizi arcadici, seguiti da cultura classica greca e italiana, ammirazione per Parini Influenza Rousseau sulla della concezione natura, la passionalità umana e la concezione politica democratica/ugualitaria Successivo studio di Machiavelli e Hobbes sull’origine della malvagità della società Pessimismo legato al materialismo del Settecento, Democrito, Epicuro, Lucrezio: il mondo è retto da una forza meccanica e la morte è completo annullamento dell’individuo.

Il superamento di queste posizioni si ha con la concezione eroica della vita tipica del Romanticismo Ruolo dell’arte e della letteratura: custodi del valore della bellezza depuratrice dell’animo umano e angosce del vivere La funzione civilizzatrice delle arti Le arti hanno la funzione di tramandare le Memorie: l’anima di un popolo che garantisce l’unità di nazione  funzione patriottica della poesia

Tematiche illuministe Tematiche preromantiche Tematiche neoclassiche teoria materialista e meccanicista affermazione uguaglianza fiducia nella ragione e nella scienza passionalità, insofferenza e soggettivismo letteratura come impegno civile tema dell’esilio illusioni conflitto tra intellettuale e società mito della Grecia classica continui rimandi mitologici ricerca di bellezza, armonia, equilibrio e razionalità struttura sintattica che riproduce il periodo classico, ampio e melodioso per uso enjambement Elettra Gambardella - ITT Tassara (Sez. Pisogne)

Le ultime lettere di J. Ortis Edizioni dell’opera: Bologna, nel 1798, ma restò interrotta per le vicende belliche (fu conclusa Angelo Sassoli che tenne però presenti materiali di Foscolo stesso. 1802 ripreso da Foscolo e pubblicato, con profondi mutamenti. Durante l'esilio, fu ristampato nel 1816 a Zurigo e nel 1817 a Londra, con ritocchi ed aggiunte.

Le ultime lettere di J. Ortis E’ un romanzo epistolare: lettere del protagonista indirizzate a Lorenzo Alderani Il modello è I dolori del giovane Werther di Goethe Viene influenzato anche dalla Nuova Eloisa di Rousseau

La vicenda Jacopo è un giovane patriota che, dopo la cessione di Venezia all'Austria col Trattato di Campoformio, si rifugia sui colli Euganei per sfuggire alle persecuzioni. Qui s'innamora di Teresa, ma il suo è un amore impossibile, perché la giovane è già promessa ad Odoardo, che è l'esatta antitesi di Jacopo, uomo gretto e prosaico, freddo e razionale, tanto quanto l'eroe è impetuoso e appassionato. La disperazione amorosa e politica spinge Jacopo ad un pellegrinaggio per l'Italia (a Firenze, dove visita le tombe di Santa Croce, a Milano, dove ha un incontro col Parini, ai confini con la Francia, a Ventimiglia, dove medita sulla storia come trionfo perpetuo della natura ferina dell'uomo). La notizia del matrimonio di Teresa lo riporta nel Veneto: rivede ancora una volta la fanciulla amata, si reca a visitare la madre, poi si uccide.

I dolori del giovane Werther Le ultime lettere di J. Ortis Il genere Romanzo epistolare, la narrazione è svolta attraverso le lettere del protagonista, con rari interventi di un narratore esterno (l’editore fittizio delle lettere) La narrazione Ambientazione Germania dell’assolutismo prerivoluzionario, dominata dall’aristocrazia e da una borghesia reazionaria Italia napoleonica con i suoi tumultuosi rivolgimenti e il delinearsi del nuovo regime oppressivo del “tiranno” straniero Antefatto Il protagonista si rifugia in campagna in seguito ad una spiacevole vicenda sentimentale In seguito al Trattato di Campoformio il protagonista si rifugia sui colli Euganei per sfuggire alle persecuzioni contro i patrioti giacobini Intreccio Un giovane che si suicida per amore di una donna già destinata come sposa ad un altro. I temi principali Rapporto intellettuale società Werher non può identificarsi né con l’aristocrazia che lo respinge in quanto borghese, né con la borghesia perché i suoi valori di artista si scontrano con il freddo pragmatismo che caratterizza questa classe sociale Il dramma di Jacopo è politico piuttosto che sociale; egli avverte la mancanza di una patria in cui inserirsi dopo il fallimento storico dei sogni patriottici e rivoluzionari Amore e morte Il suicidio per un amore impossibile è il modo in cui si manifesta l’impossibilità da parte del protagonista di inserirsi nel contesto della società L’amore è una forza positiva, è l’estrema illusione che trattiene il protagonista dal suicidio dopo la delusione storica: svanita anche questa, Jacopo si uccide.

Lo stile Prosa aulica, pervasa da una continua tensione al sublime; la sintassi è complessa, sul modello classico, la linea del pensiero è caratterizzata da studiate antitesi o simmetrie, da trapassi improvvisi, da continue ellissi.