Il futuro del sistema trasfusionale nazionale: quali sfide

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Transcript della presentazione:

Il futuro del sistema trasfusionale nazionale: quali sfide Il futuro del sistema trasfusionale nazionale: quali sfide? Quale ruolo per avis? Prof.ssa Rosanna Tarricone Direttore Divisione Government, Health and Nonprofit SDA Bocconi School of Management 10 novembre 2018

Il valore strategico del Sistema Trasfusionale Nazionale Il Sistema Trasfusionale Nazionale ha un valore strategico per la salute pubblica in generale e per il perseguimento della mission dello stesso SSN: Garantisce l’autosufficienza nella produzione di emocomponenti, permettendo agli operatori del SSN di svolgere la propria attività quotidiana Garantisce l’autosufficienza nella produzione di medicinali plasmaderivati «salvavita», permettendo al SSN di non dipendere dal mercato farmaceutico internazionale Garantisce il controllo di standard di qualità e di sicurezza adeguati nella produzione di sangue e derivati

Qualche dato sul sistema trasfusionale italiano L’autosufficienza nazionale di globuli rossi è mantenuta attraverso un costante scambio tra regioni a produzione eccedentaria. L’incremento di plasma è dovuto ad un maggiore uso dell’aferesi. *Aggiornamento a marzo 2018 Fonte: Decreto del Ministero della Salute, 8/8/2018, Programma di autosufficienza nazionale del sangue e dei suoi prodotti per l’anno 2018  

Le criticità del Sistema Trasfusionale Nazionale Il Sistema Trasfusionale Nazionale ha finora sempre garantito gli obiettivi di produzione e di assistenza sia in termini di governo e gestione del sistema, sia in termini di qualità delle prestazioni. Questo nonostante la sua peculiarità rispetto ai sistemi di altri paesi, quali la limitata centralizzazione della produzione di emocomponenti e l’impatto della decentralizzazione del SSN sul sistema di programmazione e produzione. Tuttavia, in anni recenti, il STN sta incontrando crescenti difficoltà: nel raggiungimento degli obiettivi programmati nella garanzia di livelli di qualità essenziali per la medicina trasfusionale nel superare le ampie disparità territoriali.

Quali sfide? Oltre a ciò, alcune dinamiche evolutive del contesto attuale risultano particolarmente critiche, generando una crescente complessità nel governo e nella gestione del STN e una potenziale minaccia all’autosufficienza nella produzione di plasmaderivati ed emocomponenti. Le criticità riguardano, tra le altre: I sistemi di governo e gestione delle reti I sistemi informativi, di programmazione e controllo I sistemi di rilevazione e rendicontazione delle performance L’ingresso sul mercato di nuovi prodotti e produttori L’incontro/scontro con dinamiche evolutive internazionali (regolazione del mercato, ingresso di nuovi attori) Come armonizzare i meccanismi di governo e gestione per rendere il sistema pronto ad affrontare i cambiamenti in essere? Quale valore per il STN alla luce delle evoluzioni globali in essere?

L’attuale contributo di AVIS al sistema trasfusionale Fabbisogno sangue complessivo (Italia) Associazione Volontari Italiani Sangue (AVIS): Garantisce più del 70% del fabbisogno nazionale di sangue. E’ la più grande associazione donatori italiana, con più di 1.320.000 soci raccoglie oltre 2.000.000 di unità di sangue e suoi derivati ogni anno. Oltre 3400 sedi sul territorio. Fortemente territoriale e capillarizzata (più del 90% sedi comunali). 91 anni di storia. Fondata nel 1927 a Milano da Vittorio Formentano, medico e filantropo, con 2 obiettivi: 1. soddisfare la crescente necessità di sangue contribuendo a salvare vite umane; 2. avere donatori pronti e controllati e lottare per eliminare la compravendita di sangue. A tutt’oggi la natura di AVIS è duplice: attività di raccolta sangue + attività associativa (sensibilizzazione alla donazione, promozione valori solidarietà, educazione a corretti stili di vita, supporto alla ricerca scientifica…). AVIS e la dimensione territoriale: Tipologia sedi AVIS N° sedi Comunale 3214 Di Base 47 Nazionale 1 Provinciale 121 Regionale 22 Speciale 6 Totale complessivo 3411 Fonti: AVIS Nazionale; Saturni, V., Fiorentini, G., Ricciuti, E. (eds.), La VIS di AVIS: La valutazione dell’impatto economico e sociale dell’Associazione Volontari Italiani Sangue. FrancoAngeli. 2017.

Quale ruolo per AVIS? Stante il valore di AVIS per il STN, sia nella sua capacità di raccolta che nella varietà e ricchezza della sua attività associativa, di sensibilizzazione, educazione e promozione della salute e dei valori di solidarietà, alcune dinamiche di contesto risultano particolarmente critiche per la sostenibilità e la crescita dell’Associazione. Le criticità riguardano, tra le altre: La disomogeneità e frammentazione dei modelli di governo Il mutamento nei modelli di attività associativa a fronte dei cambiamenti nella società (es. invecchiamento della popolazione; impatto delle nuove tecnologie) Il reclutamento e fidelizzazione di nuovi donatori e volontari La mancata armonizzazione e razionalizzazione dei flussi informativi e dei modelli di rendicontazione Come rafforzare la capacità e la sostenibilità di AVIS in questo contesto? E quale ruolo di AVIS nell’aiutare il STN ad affrontare i cambiamenti in atto?

Obiettivi della collaborazione AVIS-CeRGAS Accomunati da una missione rivolta alla promozione e tutela della salute pubblica, seppur nei loro diversi settori e attività, AVIS e CeRGAS vantano una lunga storia di collaborazione e supporto. Il fabbisogno di conoscenza al quale si vuole ora dare risposta si sostanza nel: Favorire l’analisi del Sistema Trasfusionale Nazionale, con i suoi punti di forza e di debolezza, nella sua capacità di risposta ai cambiamenti Favorire un confronto con altre realtà europee, virtuose nel disegno complessivo del sistema e comparabili con il caso italiano Rendere AVIS, attore chiave del funzionamento e della sostenibilità del sistema, partecipe del cambiamento, contribuendo ad aiutare l’avanzamento del sistema agendo sui tavoli decisionali rilevanti Favorire l’analisi del posizionamento di AVIS all’interno del sistema, contribuendo alla crescita organizzativa e al benessere di tutti i soci, i donatori, i volontari, e infine, i pazienti.