Le avanguardie storiche
AVANGUARDIE STORICHE Avanguardia = termine che appartiene all’ambito Storica = per distinguerla dalle militare e indica il reparto dell’esercito che va in neoavanguardie più recenti avanscoperta, precedendo il grosso delle truppe e correndo dunque i maggiori pericoli Avanguardie storiche: Espressionismo Dadaismo Avanguardie europee Surrealismo Crepuscolari 1903-1911 Futurismo 1909-1920 circa Avanguardie italiane Vociani – primi due decenni del Novecento Periodo storico delle avanguardie primi 30 anni del 1900
Si tratta di GRUPPI e NON di movimenti letterari, perché sono di breve durata, in quanto, come già le avanguardie precedenti (parnassiani in Francia e scapigliati in Italia) sanno COSA NON VOGLIONO, ma non hanno la forza di imporre idee nuove. Perché si organizzano in gruppi? Ricerca di maggiore forza ed efficacia. Come diffondono le loro idee? Attraverso la formulazione di programmi (numerosi sono infatti i MANIFESTI POETICI) per capire le ragioni di scelte che potevano sembrare incomprensibili, perché sperimentazione di linguaggi arditi che rompono con il passato
Le avanguardie storiche italiane condividono alcuni aspetti: rifiutano radicalmente la tradizione culturale del passato, ma anche gli stessi canali di comunicazione artistica, che rendevano le opere facilmente apprezzabili da un ampio pubblico Rappresentano tentativi di rivolta che vogliono colpire «al cuore» le ideologie dominanti Mirano ad un rinnovamento della società Vogliono ricostruire, rifondare, ma per farlo, prima, devono distruggere, azzerare tutto ciò che lega il presente al passato, anticipando le attese del futuro Contestano il sistema del «mercato culturale», perché ha trasformato il prodotto artistico in merce Sostengono che bisogna abbandonare stereotipi e luoghi comuni che «lusingano» la pigrizia intellettuale del pubblico e consentono di vendere l’opera d’arte, i canoni estetici tradizionali e risultare al contrario di difficile comprensione, «illeggibile» e urtare le abitudini mentali dei fruitori, avendo un intento chiaramente provocatorio = DISPREZZANO I GUSTI DEL PUBBLICO BORGHESE, però poi è proprio a quel pubblico che si rivolgono (apparente contraddizione!!) Esaltano la spontaneità creativa Spesso partecipano alla politica
Il ruolo dell’intellettuale Carducci, Pascoli e D’Annunzio, per quanto diversissimi tra loro, avevano in comune una fiducia indiscussa nel ruolo dell’intellettuale (vate, consolatore, superuomo). Avevano avvertito la crisi del rapporto tra letteratura e società che declassava il ruolo dell’intellettuale, ma avevano anche cercato di trovare una risposta a questa crisi. Adesso invece il problema diventa più urgente: CREPUSCOLARI partono dal riconoscimento ironico della marginalità del poeta e della poesia del mondo moderno FUTURISTI elevano le ambizioni della letteratura cercando di metterla al passo, anzi alla guida della società imperiale VOCIANI puntano sull’autosufficienza della pagina poetica
Il futurismo Parte I
Cominciamo ascoltando un breve testo poetico (per adesso non è necessario conoscere il nome dell’ autore) ogni 5 secondi cannoni da assedio sventrare spazio con un accordo tam-tuuumb ammutinamento di 500 echi per azzannarlo sminuzzarlo sparpagliarlo all´infinito nel centro di quei tam-tuuumb spiaccicati (ampiezza 50 chilometri quadrati) balzare scoppi tagli pugni batterie tiro rapido violenza ferocia regolarità che gioia vedere udire fiutare tutto tutto taratatatata delle mitragliatrici strillare a perdifiato sotto morsi shiafffffi traak-traak frustate pic-pac-pum-tumb bizzzzarrie Ricapitoliamo: Il testo che abbiamo letto descrive una scena di guerra, con cannoni che sparano ogni cinque secondi e raffiche di mitragliatrice. Tutto ciò non provoca alcun timore nell’animo del poeta che anzi avverte una gioia profonda Non ci sono segni di interpunzione I verbi sono tutti all’infinito Nel testo compaiono numerose onomatopee Il testo che abbiamo letto è il brano di un’opera futurista, sulla quale torneremo tra un po’. Ma già è risultato evidente che i futuristi non rispettano le regole letterarie tradizionali e che sembrano apprezzare la guerra Ed ora ragioniamo assieme Che cosa sta descrivendo l’autore? In che cosa questa poesia differisce da quelle a cui sei abituato? Rileggi il quarto rigo del testo: ti sembra che l’autore abbia paura o sia contento di trovarsi dove si trova? Osserva i verbi: sono tutti… Quanti segni di interpunzione ci sono? Quante onomatopee ci sono?
Carmelo Bene legge il Manifesto Futurista Il Futurismo è stato un movimento artistico e letterario italiano del XX secolo, che vede il suo massimo sviluppo tra il 1909 e il 1920 circa. Nasce a Parigi, ma poi si diffonde in Italia. I futuristi esplorarono ogni forma di espressione, dalla pittura alla scultura, alla letteratura (poesia e teatro), la musica, l'architettura, la danza, la fotografia, il cinema e persino la gastronomia. La denominazione ufficiale del movimento si deve al poeta italiano Filippo Tommaso Marinetti. Nel Manifesto del Futurismo (1909), pubblicato sul quotidiano francese Le Figaro il 20 febbraio 1909, Marinetti espone i principi-base del movimento. Poco tempo dopo a Milano nel febbraio 1910 i pittori Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla, Gino Severini e Luigi Russolo, firmano il Manifesto dei pittori futuristi e nell'aprile dello stesso anno il Manifesto tecnico della letteratura futurista nel 1912. Nei manifesti si esalta la tecnica e si dichiara una fiducia illimitata nel progresso, si decreta la fine delle vecchie ideologie (bollate con l'etichetta di "passatismo", tra cui figura anche il Parsifal di Wagner, che a partire dal 1914 comincia ed essere rappresentato nei teatri d'Europa). Si esaltano inoltre il dinamismo, la velocità, l'industria e la guerra che viene intesa come "igiene dei popoli". Carmelo Bene legge il Manifesto Futurista La poesia I poeti futuristi si riuniranno attorno alla rivista “Poesia” fondata da Marinetti qualche anno prima. Nei componimenti l'esaltazione del futuro e delle sensazioni forti associate alla velocità e alla guerra appaiono come unico modo per avere una speranza nel presente. Gli esponenti più noti, oltre al Marinetti, sono Aldo Palazzeschi e Corrado Govoni. Dalla viva voce di Marinetti, la definizione di futurismo…. Marinetti
L’arte e il Futurismo Umberto Boccioni, Rissa in galleria, 1910, Milano, Pinacoteca di Brera Giacomo Balla, Auto in corsa. Velocità astratta, 1913, Amsterdam, Stedelijk Museum Umberto Boccioni, Visioni simultanee, 1911, custodito al Von Der Heydt Museum di Wuppertal Umberto Boccioni, Dinamismo di un calciatore, 1913, New York, Museum of Modern Art
Caratteristiche del Futurismo Esaltazione del progresso, del dinamismo, della velocità e della simultaneità Culto dell’azione violenta ed esasperata Rifiuto di ogni forma politica e sindacale, rifiuto del socialismo e del femminismo Culto dell’individualismo = nuova incarnazione del mito del superuomo Adesione all’ideologia nazionalista e militarista = la guerra la sola igiene del mondo I Futuristi sono interventisti!! La maggior parte di loro aderì al Fascismo. Riduzione dell’uomo a un essere meccanico e dinamico Disinteresse totale per la dimensione psicologica Disprezzo per gli atteggiamenti spirituali e sentimentali nei confronti della donna e dell’amore (= polemica contro la sensibilità romanica e decadente) Rifiuto della letteratura romantica e decadente Nel 1909 viene pubblicato il manifesto Uccidiamo il chiaro di luna! Contro la poesia romantica e decadente
Caratteristiche FORMALI del Futurismo L’impianto logico del pensiero viene sostituito da forme sintetiche e abbreviate (= analogia) Distruzione della sintassi Abolizione della punteggiatura per suggerire il fluire ininterrotto delle sensazioni, la rapidità folgorante dei passaggi, il compenetrarsi analogico tra i diversi piani della realtà Teoria delle parole in libertà = il paroliberismo (libero accostamento di lettere, parole, segni grafici e immagini) Polisemia della parola La parola vale non solo per l’immagine mentale che può suggerire, ma anche come segno concretamente visibile, destinato a sua volta a produrre impressioni acustiche o tattili (= importanza della sinestesia) Abolizione dell’aggettivo e dell’avverbio Verbi all’infinito
Torniamo adesso al brano che abbiamo letto all’inizio. ogni 5 secondi cannoni da assedio sventrare spazio con un accordo tam-tuuumb ammutinamento di 500 echi per azzannarlo sminuzzarlo sparpagliarlo all´infinito nel centro di quei tam-tuuumb spiaccicati (ampiezza 50 chilometri quadrati) balzare scoppi tagli pugni batterie tiro rapido violenza ferocia regolarità che gioia vedere udire fiutare tutto tutto taratatatata delle mitragliatrici strillare a perdifiato sotto morsi shiafffffi traak-traak frustate pic-pac-pum-tumb bizzzzarrie È l’inizio di un brano intitolato “La battaglia di Adrianopoli”, tratto dal poema di Marinetti Zang tumb tumb, che descrive la guerra tra Turchi e Bulgari a cui Marinetti assistette nel 1912. Qualche notizia su Zang tumb tumb
Esempi di poesie futuriste Guillaume Apollinaire, La tour Eiffel Guillaume Apollinaire, Versi per Lou Corrado Govoni, Il Palombaro Sintesi futurista della guerra di Marinetti, Boccioni, Carrà, Bussolo e Piatti