Genitori o Amici? Quale relazione con i nostri figli Incontro con i Genitori per l’Orientamento Castefiorentino 5 dicembre 2018 Dott.ssa Benedetta Pazzagli, psicoterapeuta
Come ci relazioniamo con i nostri figli? Come comunichiamo con loro? Genitori e Figli Domandiamoci: Come ci relazioniamo con i nostri figli? Come comunichiamo con loro? Quali sono alcune difficoltà che incontriamo?
Genitori e Figli MODI DI COMUNICARE Non EFFICACI ORDINARE, ESIGERE: ricevere ordini può suscitare rabbia e ostilità MINACCIARE: se minacciato, l’altro può sottomettersi o contrattaccare :si riducono la fiducia e la motivazione ad affrontare i problemi INTERROGARE: il figlio può sentire questo modo come invadente e limitare la propria comunicazione INTERPRETARE, ANALIZZARE: possono suscitare difesa e sentimenti di incomprensione DISAPPROVARE, CRITICARE: le critiche e i giudizi negativi possono danneggiare l’immagine di sé PERSUADERE CON LA LOGICA: anche se le nostre argomentazioni sono logiche, se non tengono in considerazione i sentimenti del figlio, egli si sentirà offeso e umiliato UMILIARE, RIDICOLIZZARE: tutti i messaggi che umiliano e ridicolizzano la persona sono offensivi FARE COMPLIMENTI ED APPROVARE IMMERITATAMENTE: i complimenti immeritati possono ferire il figlio, che li avverte come falsi e non corrispondenti all’immagine di sé FARE LA MORALE: l’invito a seguire una morale, può produrre diminuzione dell’autostima, della fiducia in sè e sensi di colpa SCHIVARE IL PROBLEMA E CAMBIARE ARGOMENTO: se schiviamo il problema, il soggetto può pensare che i suoi problemi e la sua persona non sono importanti DARE SOLUZIONI GIA’ PRONTE: dare soluzioni comunica all’altro che non si ha fiducia nelle sue capacità di ricercare una soluzione propria; può portare alla dipendenza, alla sfiducia in sé e al mancato sviluppo della autonomia (sovra-aiuto) ( T.Gordon, Genitori Efficaci, Ed. La Meridiana, 2010)
Genitori e Figli COMUNICARE IN MODO EFFICACE: due tecniche (T.Gordon) A) Ascolto attivo ascolto passivo (iniziare ascoltando la persona in silenzio, senza interromperla) messaggi di accoglimento (che sottolineano l’atteggiamento di ascolto e rinforzano la persona nella sua apertura) inviti calorosi (inviti espliciti a dire ancora, a spiegarsi meglio, senza giudicare quanto viene detto) ascolto attivo (riflettere il contenuto del messaggio dell’altro - restituendoglielo con parole diverse)
descrizione dell’effetto concreto che il problema ha su chi parla Genitori e Figli B) Messaggio Io (parlare in prima persona) descrizione precisa del comportamento che crea il problema, senza giudizio descrizione dell’effetto concreto che il problema ha su chi parla descrizione degli effetti soggettivi del problema: si evidenzia che è il comportamento dell’altro che crea il problema, non la sua persona Esempio di comunicazione con «Messaggio io» “Se tieni la tua camera in disordine (descrizione del comportamento), entrando io posso inciampare nelle tue cose e cadere (parlo in prima persona di un effetto concreto del comportamento) e posso anche pensare che non ti importa di me e del mio lavoro in casa (esprimo un mio pensiero) e questo non mi piace (esprimo un sentimento/stato d’animo) La sequenza è comportamento-effetto- pensiero-sentimento
Come può un genitore essere “sufficientemente buono” (D.W.Winnicott) ? Genitori e Figli Domandiamoci: Come può un genitore essere “sufficientemente buono” (D.W.Winnicott) ? Come può un genitore favorire il cambiamento, l’autonomia e l’autostima dei propri figli?
Genitori e Figli L’ Adolescenza è il periodo della vita in cui i cambiamenti sono massimi a tutti i livelli, biologico, sociale e psicologico Talvolta i conflitti tra genitori e figli riguardano la diversità di opinioni, di valori, di stili di vita I figli si ribellano non tanto agli adulti quanto ai loro tentativi di modellarli che non rispettano il loro essere “altro”
Genitori e Figli Nel sistema famiglia, i cambiamenti di uno dei membri producono cambiamenti anche negli altri e, anche per questo, possono far paura Se il sistema famiglia è troppo rigido o troppo flessibile (privo di regole), vari tipi di problemi possono manifestarsi I genitori possono accettare questo cambiamento reciproco e acconsentire che la relazione con i propri figli muti nel tempo
Genitori e Figli I genitori possono: incoraggiare l’autonomia, l’indipendenza e il senso di responsabilità dei figli con le proprie azioni, oltre che con le parole distinguere il comportamento - che può essere sbagliato - dalla persona del figlio- che non può essere sbagliata dare una maggiore rilevanza al comportamento positivo senza darlo per scontato aiutare i figli a prendere decisioni non sostituendosi a loro, ma esplorando insieme i diversi punti di vista, aiutandoli a entrare in contatto con il proprio mondo interiore
Genitori e Figli In sintesi, come genitori possiamo: Essere disponibili al rapporto col figlio nel suo divenire e non negarsi ad esso Riconoscerlo come una persona diversa da noi con i suoi pensieri, le sue emozioni, i suoi valori Fargli sentire che teniamo a lui e alla nostra relazione, con i limiti che ci rendono umani Essere testimoni di una passione - per il nostro lavoro e per la vita - che si concretizza in azioni congruenti con questi ideali
Genitori e Figli Concludiamo con le parole del “Profeta” di Gibran Kahlil: “I vostri figli non sono i vostri figli. Vengono attraverso di voi, ma non da voi, e benchè stiano con voi, tuttavia non vi appartengono. Voi potete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri, perché essi hanno i propri pensieri. Potete dare alloggio ai loro corpi, ma non alle loro anime, perché le loro anime dimorano nelle case del futuro, che voi non potete visitare nemmeno in sogno. Voi potete sforzarvi di essere come loro, ma non cercate di renderli simili a voi. Poiché la vita non va all’indietro e non si trattiene sull’ieri. Voi siete gli archi da cui i vostri figli sono proiettati in avanti, come frecce viventi”.