Sociologia dell’organizzazione

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Transcript della presentazione:

Sociologia dell’organizzazione Il sensemaking nelle organizzazioni (cap. VII Catino)

Approfondimenti sulla razionalità limitata L’analisi del sensemaking (costruzione del senso organizzativo) integra quanto detto sulla razionalità limitata Se ne discute a partire dagli anni Settanta del Novecento Alla base ci sono le teorie di H. Simon, ma anche di Garfinkel e della fenomenologia  Nasce una nuova prospettiva negli studi organizzativi proposta da Weick

Organizzazione come sistema sociale aperto Organizzazione è un sistema sociale aperto costruito dagli attori che ne fanno parte i quali agiscono sull’ambiente esterno attivandolo (enacting) Gli attori sono guidati da mappe cognitive e processi di costruzione di senso (sensemaking) Le organizzazioni sono intese come relazioni, processi e non come strutture Secondo Weick le organizzazioni sono soggettività, astrazione, supposizioni, espedienti. I processi dell’organizzare diventano centrali perché essi producono anche i vincoli, i limiti e le incapacità che le organizzazioni intendono poi come causa dell’inefficacia e dell’inefficienza.

Creare senso e organizzare I due processi sono per Weick la stessa cosa Si devono studiare i processi che conducono alle decisioni, non le decisioni stesse Le decisioni sono valutate alla fine, quando sono prese e assumono il significato che l’attore conferisce loro alla fine. L’attenzione si deve porre ai processi decisionali, ovvero al sensemaking Per Weick le organizzazioni sono realtà che impongono la gestione di due esigenze: l’innovazione e il controllo

La connessione lasca di Weick (loosely coupling) Gli eventi rispondono gli uni agli altri, ma mantengono la loro identità, la loro finitezza e logica. Questa è la loosely coupling. Mappe cognitive e mappe causali  il mondo esterno ha il senso che noi gli attribuiamo Alla nostra mente arriva un flusso di esperienza caotico ed informe, al quale diamo ordine e forma man mano che procede il processo cognitivo Tutto questo appare caotico nella definizione weberiana di organizzazione.

Organizzare secondo connessioni lasche Una decisione è efficace se si riducono le ambiguità di interpretazione dell’ambiente in cui si colloca la decisione stessa Questo implica che si deve organizzare secondo processi di connessione lasca che rendano il senso organizzativo agli attori di un’organizzazione.

Caratteristiche della connessione lasca Essa esiste quando: La ridondanza di una risorsa permette il gioco tra le parti L’influenza tra le parti si diffonde in modo lento in una rete densa Esiste poco coordinamento Esiste decentralizzazione e delega della discrezionalità Le connessioni lasche consentono alcuni vantaggi organizzativi

Vantaggi della connessione lasca Permettono alle unità dell’organizzazione di durare nel tempo Sono un sensibile meccanismo di di percezione dell’ambiente Facilitano adattamenti locali Garantiscono una maggiore adattabilità all’ambiente esterno Permettono di isolare sottosistemi Facilitano l’autodeterminazione dei soggetti Riducono i costi di coordinamento

La natura del sensemaking Gli studi Weick hanno lo scopo di capire come le persone danno significato all’esperienza e e coordinano l’azione nelle organizzazioni gli individui cercano di dare ordine all’esperienza Processi cognitivi volti a creare rapporti di causa- effetto che producono mappe causali Costruzioni sensate da cui scaturiscono conseguenze Il sensemaking è un processo narrativo attraverso il quale gli individui e i gruppi riflettono e interpretano i fenomeni (p.186)

Fasi del processo di sensemaking 1. fase dei cambiamenti ecologici intesi come discontinuità nei flussi di esperienza 2. fase dell’attivazione nella quale un attore organizzativo cerca elementi esterni che lo aiutano a costruire il processo di senso 3. fase della selezione in cui si attribuisce significato a dati e informazioni ambigue 4. fase della ritenzione dove si archiviano le informazioni e le esperienze effettuate e apprendendo nuove conoscenze che influenzeranno il sensemaking futuro

Cosa succede se collassa il sensemaking organizzativo Cosa succede se collassa il sensemaking organizzativo? (Il disastro del Mann Gulch, 1949) Secondo Weick l’incidente ha ragioni organizzative, non ambientali e naturali La distruzione dei sistemi di ruoli dei vigili e il collasso del sensemaking condussero una squadra esperta al disastro Ciò accade quando si perde il senso di ciò che sta accadendo e collassano i mezzi per costruire quel senso La disorganizzazione induce il panico e rende gli attori incapaci di seguire un comando che appare illegittimo perché dettato da una situazione di pericolo

Resistere alle condizioni estreme 1. improvvisazione e bricolage (agire in modo creativo anche sotto pressione) 2. il sistema dei ruoli virtuali (ci si sente parte del gruppo e i ruoli sono mantenuti, anche se il gruppo non esiste più) 3. saggezza (è un attitudine, non una competenza) e si usa per convincere gli altri quando c’è incertezza 4.interazione rispettosa (l’interazione faccia a faccia diviene prevalente e consente di costruire il senso,superando il panico).

Proprietà del sensemaking Esso è un processo come dimostrano le sue proprietà fondamentali: 1. è un processo fondato sulla costruzione dell’identità sociale 2. retrospettivo, perché ricostruito o immaginato per il futuro (vissuto significativo) 3. istitutivo di ambienti sensati, attivo, condizionante 4. sociale, perché modella l’attore 5. continuo 6. centrato su informazioni e stimoli selezionati (frame) 7. guidato dalla plausibilità piuttosto che dall’accuratezza

Strutture minime di senso tra ambiguità e incertezza il sensemaking si realizza nella connessione tra una cornice (frame) e un’informazione le stesse informazioni sono interpretate dai soggetti in modo diverso a seconda del frame di ciascuno (es. l’11 settembre 2001) il sistema americano di difesa era ambiguo, non incerto, ovvero mancava un modello dell’evento possibile distinguere tra incertezza e ambiguità ambiguità: eccesso di interpretazioni incertezza: assenza di modelli interpretativi della realtà