Il funzionalismo
Il pluralismo teorico della sociologia Comprendere la teoria Una teoria non è soltanto un’intuizione o un’opinione personale Le teorie evolvono – a volte alcune vengono abbandonate – lasciando sopravvivere solo le idee più utili Spesso le teorie multifattoriali forniscono un quadro più completo rispetto a qualsiasi teoria monofattoriale Teoria sociale Insieme di principi e affermazioni che spiegano il rapporto tra i fenomeni sociali.
Il pluralismo teorico della sociologia Le dimensioni chiave della teoria: Analisi microsociologiche e macrosociologiche Concezione degli esseri umani (comportamento determinato e prevedibile o non determinato e creativo) Motivazione dell’azione umana (azione sociale rispetto ai valori o rispetto agli interessi) Approccio scientifico (deduttivo o dal generale al particolare; induttivo o dal particolare al generale) Analisi microsociologica Analisi dedicata all’interazione sociale su piccola scala. Analisi macrosociologica Analisi si sistemi e processi su larga scala. Analisi mesosociologica Analisi focalizzata su un punto qualsiasi tra fenomeni sociali molto ampi e molto piccoli. ©2015, McGraw-Hill Education, Inc. All Rights Reserved.
Il pluralismo teorico della sociologia Tra i principali approcci teorici: Teorie struttural-funzionaliste Teorie incentrate sul consenso e l’interazione cooperativa nella vita sociale (dimensione dell’integrazione sociale) Teorie del conflitto Teorie incentrate sull’analisi dei conflitti, del potere e delle disuguaglianze. Interazionismo simbolico Teoria incentrata su come le persone producono e utilizzano i simboli nelle loro interazioni quotidiane.
Talcott Parsons (1902-1979)
La struttura dell’azione sociale (1937) Parsons elabora una teoria dell’azione sociale. Prima però critica una serie di teorie: l’atomismo: la teoria economica classica concepisce l’uomo come un atomo isolato dal contesto in cui agisce. Ma come insegna Durkheim ne Il suicidio, l’azione dell’uomo non può essere considerata avulsa dall’insieme di norme che inevitabilmente la condizionano
l’utilitarismo: Parsons rifiuta l’idea che l’uomo faccia coincidere il bene con l’utile e che agisca sempre razionalmente sulla base di un calcolo costi-benefici. Come ci ha insegnato Weber, l’uomo può agire anche sulla base dei valori. Parsons rigetta anche l’interpretazione positivistica dell’azione, secondo cui l’attore sociale agisce soltanto in reazione ad uno stimolo esterno. Parsons mette in evidenza l’aspetto VOLONTARISTICO dell’azione
L’atto elementare ATTORE (Ego) CONDIZIONI SITUAZIONALI (biologiche, economiche, ecc.) ORIENTAMENTO NORMATIVO (valori, norme, credenze …) MEZZI FINI (Alter)
Primato all’aspetto NORMATIVO dell’azione sociale L’azione dell’uomo si forma nella continua tensione tra SITUAZIONE e NORMA, tra “essere” e “dover essere”, tra ciò che il mondo è e ciò che dovrebbe essere. Primato all’aspetto NORMATIVO dell’azione sociale “non si ha azione se non come sforzo per conformarsi alle norme” “gli uomini non soltanto rispondono a stimoli ma, in un certo senso, cercano di conformare la loro azione a modelli i quali sono ritenuti desiderabili dall’attore e da altri membri della collettività”
Nelle interazioni sociali, non possiamo anticipare tutte le reazioni di ego. Sarebbe impossibile avere rapporti con gli altri! Noi agiamo sulla base di un ORDINE NORMATIVO CONDIVISO, radicato in una cultura comune e sostenuto da un sistema condiviso di sanzioni, positive o negative, riconosciuto dalla maggior parte dei partecipanti
CULTURA (Simboli, valori, norme…) INTERIORIZZAZIONE ISTITUZIONALIZZAZIONE PERSONALITÀ (motivazioni) SISTEMA SOCIALE (aspettative, ruoli) AZIONE
come è possibile l’ordine sociale? Il sistema sociale (1951) Questione centrale: come è possibile l’ordine sociale? Non per imposizione coercitiva; non per pura convenienza dei singoli; ma perché esiste un modello prevalente di valori etico-sociali interiorizzati dagli individui.
Il sistema sociale (la società) è dinamico, attraversato da disfunzioni, crisi, conflitti… Il sistema sociale riesce comunque a sopravvivere a patto che garantisca l’espletamento di 4 funzioni essenziali. Queste 4 funzioni sono comuni a tutti i tipi di società e permettono così di analizzare modelli societari molto diversi.
(sottosistema economico) Lo schema AGIL ADAPTIVE Funzione adattativa (sottosistema economico) Funzione esterna e MEZZO per garantire la sopravvivenza del sistema GOAL ATTAINMENT Raggiungimento dei fini (sottosistema politico) Funzione esterna e FINE LATENT PATTERN MAINTENANCE Mantenimento del modello latente (famiglia, scuola, istituzioni che garantiscono la socializzazione) Funzione interna e MEZZO INTEGRATIVE Funzione integrativa (sistema giuridico e religione) Funzione interna e FINE
Variabili strutturali Ascrizione/Acquisizione Diffusione/Specificità Affettività/Neutralità affettiva Particolarismo/Universalismo Collettività/Individuo
R.K. Merton (1910-2003)
Teoria a medio raggio Teoria basata su un numero limitato di assunti, da cui si possano derivare ipotesi specifiche verificabili empiricamente
Effetti disfunzionali generali Le funzioni non sono sempre correlate al mantenimento dell’ordine esistente: possono essere anche negative o disfunzionali. Non si può dire in assoluto se un’istituzione (o un evento sociale) è funzionale o disfunzionale, dipende dai punti di vista Per es. la burocrazia facilita molte attività, tuttavia la fedeltà eccessiva alle regole porta a volte a compiere assurdità, con conseguenze negative per la vita dei singoli e della società
Funzioni MANIFESTE e LATENTI Manifeste: funzioni osservabili o attese Latenti: funzioni non riconosciute e non intenzionali Un’istituzione apparentemente positiva può nascondere una funzione riprovevole, come pure all’interno di un’istituzione a prima vista negativa possono essere individuate funzioni positive
Conseguenze inattese dell’azione intenzionale
profezia che si auto-adempie
Alternative funzionali Ogni società, per sopravvivere, deve possedere alcune caratteristiche di fondo. Per Merton, esistono dei PREREQUISITI FUNZIONALI o pre-condizioni necessarie funzionalmente in ogni società Una stessa esigenza della società può essere soddisfatta attraverso istituzioni diverse Per es. il controllo sociale, oltre che all’istituzione giudiziaria, può essere compito anche delle istituzioni educative Quindi le istituzioni non sono insostituibili
Teoria della devianza Tipologie degli adattamenti individuali alle richieste della società Conformista: fa proprie sia le mete, sia i mezzi proposti dalla società Innovatore: trova alternative socialmente accettabili per arrivare alle mete indicate dalla società (Steve Jobs?) Ritualismo: comportamento di chi, sebbene abbia rinunciato alle mete sociali, continua a fare le cose che si fanno per raggiungerle (per es. persone che sanno che non faranno mai carriera e ciononostante nei rapporti sociali usano quelle accortezze che servono a far carriera) Rinunciatario: lasciar perdere sia le mete che i mezzi Ribellione: atteggiamento ambivalente, combinazione di rifiute e accettazione delle mete e dei mezzi