LA DIETA EMOTIVA Trento 10 settembre 2016
Mappa corporea delle emozioni (Dalla rivista Proceedings of The National Academy of Sciences, coinvolti 700 individui tra Svezia, Finlandia e Taiwan. Dott. Lauri Nummenmaa, Finlandia) I colori caldi indicano le aree fisiche più irrorate, i colori freddi indicano le meno irroratate.
Assioma della specificità e binarietà emotiva Ogni emozione è sollecitata da un input specifico. Pericolo Paura. Minaccia Rabbia. Ad ogni emozione ne corrisponde una contraria cospecifica. Paura Fiducia. Rabbia Filia. Le emozioni contrarie si posizionano su di un continuum di intensità maggiore più ci si allontana dal centro.
Rabbia e filia (affetto) stanno agli opposti del continuum relazionale, il quale aumenta di intensità più ci si allontana dal centro, dove la propensione ostile è compensata dal favore. ODIO…RANCORE…RABBIA…DISAPPUNTO FAVORE…FILIA…SIMPATIA…AMORE La condizione ostile genera stress e inonda il corpo di cortisolo, mentre la relazione filiaca regala benessere, DHEA.
CIRCUITO DELLO STRESS (Masi 2015) VERDE CERVELLO LUNGO ROSSO CERVELLO CORTO STIMOLO ESTERNO TALAMO CORTECCIA AMIGDALA IPPOCAMPO IPOTALAMO = CRF (rilascio corticotropina) GHIANDOLA PITUITARIA = ACTH (ormone adenocorticotropo) CORTECCIA SURRENE CORTISOLO
Di quali emozioni ti nutri? Ansie, rabbie, tristezze, invidie e rancori agiscono negativamente sul corpo: sul sistema immunitario (organo bersaglio del cortisolo), sul sistema nervoso centrale, sul sistema cardiovascolare e sulla respirazione, sulla digestione e sul sonno, sulla vita affettiva e su quella sessuale. Odiare non è mentalmente igienico, né salutare!
della diminuzione della serotonina e degli L’odio protratto produce la conseguenza della diminuzione della serotonina e degli suoi effetti benefici sull’umore ed il controllo della reattività per l’aumento della noradrenalina. Indipendentemente che si ripaghi il nemico, esser arrabbiati sicuramente fa male a chi odia. La vendetta è sempre amara! Odiare è facile, perché si è in balia dell’istinto aggressivo, mentre l’amare comporta controllo e perdono.
Cos’è il perdono? Il perdono è un processo di cambiamento che attiene alla relazione, un processo che reintegra, guarisce la relazione, e non l’azione sbagliata, la quale rimane fissa nella sua negatività, legata alla responsabilità e alla giustizia. “Si perdona la persona, non l’azione offensiva”.
Il pendolo emotivo magie, riti, farmaci e droghe NON FUNZIONANO disprezzo vendetta odio distruzione Pace felicità fiducia gioia amore rabbia paura tristezza tormento tolleranza fatica perdono pazienza
Il paradosso della Bertha La Bertha è una trivella che non può che andare avanti! I casi di insonnia di Giustina e di anoressia di Lucia. La pretesa di scavalcare il pendolo, una volta partito il processo, può creare delle situazioni di non ritorno. Seattle. Tunnel Partner, 2013
Quando c’è perdono, l’accettazione… … il nostro corpo produce il DHEA, un ormone protettivo, il quale ha li stessi precursori chimici del cortisolo, l’ormone dello stress. Il DHEA è associato a molte funzioni protettive e stimolanti la salute. Quando il precursore nello stress viene utilizzato per produrre cortisolo, non può servire per il DHEA. (L. Childre, H. Martin 2000)
Allora le nostre energie vengono incanalate nel percorso dello stress prodotto dall’odio, così non rimane energia per i processi rigenerativi e per la difesa dalle malattie. Ad alti livelli il cortisolo aggredisce le cellule cerebrali, riduce la massa muscolare, aumenta i danni ossei, le osteopatie e molte altre patologie. Mentre l’adrenalina prodotta dalla rabbia aumenta i rischi cardiaci e le aritmie.
Norman Shealy neurochirurgo (2006) collega la longevità ai quattro tipi umani: - il pessimista ha mediamente un’aspettativa di vita 35 anni in meno della persona felice. - l’affetto da sensi di colpa e collera al 75% muore di cancro e il 15% di malattie al cuore, - similmente il pessimista collerico. - L’autorealizzato, convinto che la felicità sia un lavoro interiore, tende a morire di vecchiaia, solo 1% di cancro e malattia cardiovascolare.
La dottoressa G. Ironson (2002) ha notato che fra i malati AIDS/HIV, i pazienti che non nutrono sentimenti di speranza e di perdono, perdono i linfociti T ad una velocità 3 volte superiore di coloro che si sentono amati. Si è rilevato che coloro i quali provano un senso di pace, presentano livelli di cortisolo nettamente inferiori agli altri.
Recenti pubblicazioni associano: (L. Masi 2015) Rabbia, ira disturbi del sistema immunitario e disturbi cardiaci. Nevrosi da stress e comportamenti violenti. Eccesso di noradrenalina (perdita di controllo), deficit della serotonina, influenza sulle citochine. Invidia, ostilità malattie epatiche, coliti ulcerose, sindromi paranoidi, deficit di dopamina, deficit di ossitocina. Superbia, disprezzo disturbi cardiaci, sindromi maniacali, eccesso di serotonina.
Perdono e riconciliazione Il perdono è sempre possibile, la riconciliazione, non sempre. C’è perdono senza riconciliazione, ma non c’è una vera riconciliazione senza un vero perdono. Diceva Shakespeare: «Avere rabbia è come bere del veleno e… aspettare che l’altro muoia». L’odio avvelena di cortisolo e ammazza lentamente di rancori e risentimenti!
Esistono tre ambiti fondamentali di perdono: PERDONO e CORPO Esistono tre ambiti fondamentali di perdono: - perdonare Dio = accettare il destino. - perdonare gli Altri = accettare l’errore altrui. - perdonare Se stessi = accettarsi per quel che si è, e accettare il proprio corpo. Fra i tre l’ultimo è il più difficile, gli altri sono corollari proiettivi di questo.
L’inversione funzionale: «mettere il carro davanti ai buoi!» Alla base di ogni rifiuto, vizio o odio si cela sempre una pretesa. L’inversione funzionale pretende di porre al primo posto quello che invece segue, vuole anteporre l’effetto alla la causa, l’aspetto corporeo a ciò che lo anima e fa vivere. Il goloso vive per mangiare, il virtuoso mangia per vivere. Il goloso cerca il piacere, il virtuoso il nutrimento.
Assioma dell’inter-azione «Non vi è azione senza relazione e la relazione precede sempre l’azione». È sempre la qualità della relazione che determina la qualità dell’agire e dei suoi effetti. azione relazione Il goloso vive per mangiare, il virtuoso mangia per vivere. Il goloso cerca il piacere, il virtuoso il nutrimento.
Pretesa o gratitudine? Viene prima l’immagine del mio corpo o la relazione che ho con il mio corpo? Se vien prima l’immagine, allora nasce la pretesa. Se mi accolgo, allora sono in debito di gratitudine. pretesa gratitudine
Domande Diceva Seneca: Non è libero chi è schiavo del proprio corpo. E Nietzsche ricordava che nell’amore vero è l’anima che abbraccia il corpo. Con quali emozioni nutri il tuo corpo? Di amore o di odio? Di tenerezza o di fastidio? Le tue emozioni sono il principale nutrimento del tuo corpo.
Chi non s’accetta, sta segando il ramo su cui siede. V E D C Chi non s’accetta, sta segando il ramo su cui siede. Perdonare è terapeutico ed insegnare a perdonare è Cura