alla gestione del disagio lavorativo

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alla gestione del disagio lavorativo Regione Lazio Comitato Unico di Garanzia «Chi siamo e cosa facciamo Il personale regionale visto dall’interno» Sportello di ascolto e ruolo del Consigliere di fiducia: dall’ascolto delle persone alla gestione del disagio lavorativo   Roma 23 gennaio 2019

Piano triennale di azioni positive promosso dal CUG in Regione Lazio Area di intervento 5. 5 - Benessere organizzativo e prevenzione del mobbing Azione 5.5.1 Prevenzione Stress Lavoro-Correlato Azione 5.5.2 Servizio d’ascolto per la prevenzione del mobbing e delle discriminazioni Azione 5.5.3 Spazio web di servizio per i dipendenti Azione 5.5.4 Promozione di corretti stili alimentari

Piano triennale di azioni positive promosso dal CUG in Regione Lazio Azione 5.5.2 Servizio d’ascolto per la prevenzione del mobbing e delle discriminazioni Sportello di ascolto (avviato nel set. 2016) Consigliere di fiducia (bando di selezione e nomina previsti nel 2019)

Sportello di ascolto, in generale … E’ uno «strumento di prevenzione» - fa emergere le problematiche individuali, dando un riconoscimento al malessere/alla sofferenza (le persone possono esprimersi, approfondire, chiarire con un «esperto») - offre sostegno e orientamento e offre evidenti vantaggi: - è possibile affrontare sul nascere le situazioni di disagio - è possibile analizzare le situazioni, cercando le cause - è possibile studiare soluzioni e, se occorre, intervenire

Sportello di ascolto «aziendale» Generalmente gestito da personale sanitario (psicologi o medici competenti) Vi si svolge attività di «counseling» Le persone possono esprimere le loro difficoltà, il loro disagio allo scopo di poter chiarire la propria situazione con l’esperto, ottenere un sostegno e riacquistare motivazione ed energie per proseguire nel proprio lavoro Ne potrebbe scaturire la possibilità di effettuare interventi di tipo organizzativo/relazionale

Dal settembre 2016 uno sportello di ascolto nella Regione Lazio È stato attivato attraverso una convenzione fra la ASL Roma 2 e la Regione Lazio Avviato in forma sperimentale, ha proseguito la sua attività nel 2017, nel 2018 ed ora fino al 30 aprile 2019, grazie a proroghe della convenzione È operativo il martedì pomeriggio per due ore Vi accedono persone che hanno chiesto un appuntamento tramite apposita mail (sportellodiascolto@regione.lazio.it) A seconda delle necessità, la consultazione può variare da uno a tre colloqui È assicurata la riservatezza degli incontri

Nel primo incarico (set. 2016 – feb. 2017) 14 persone (12 donne e 2 uomini) 27 colloqui Tematiche presentate: scarsa o assente valorizzazione del lavoro svolto percorsi di carriera bloccati percezione di “inutilità” del lavoro svolto mancato supporto del lavoratore da parte del dirigente impostazione burocratica da parte del dirigente richieste “inadeguate” ai lavoratori difficoltà di conciliazione casa – lavoro

Nel secondo incarico (mar. – dic. 2017) 19 persone (16 donne e 3 uomini) 28 colloqui Tematiche presentate: mancato rinnovo delle PO/AP costrittività organizzative impostazione burocratica dell’organizzazione del lavoro mancato supporto del dirigente carico lavorativo inattività dopo trasferimento da altro ente difficoltà personali connesse al lavoro

Nel terzo incarico (anno 2018 – relazione in corso di elaborazione) 13 persone (9 donne e 4 uomini) 23 colloqui Tematiche presentate: costrittività organizzative impostazione burocratica dell’organizzazione del lavoro difficoltà personali connesse al lavoro difficoltà di conciliazione casa – lavoro …………………………………………….

Sportello di ascolto Cosa è stato fatto: azione di supporto azione di chiarimento azione di orientamento Considerazioni Persone molto sensibili e a volte «appassionate» alla tematica lavorativa Persone consapevoli del limite dello Sportello Persone «coraggiose» e capaci di «mettersi in gioco»

Sportello di ascolto Scarso utilizzo dello sportello prevale la paura di esporsi? - rischio di conseguenze - percezione sociale “negativa” prevale la considerazione sul limite del “solo” ascolto? - è inutile parlare se poi non segue una soluzione / intervento

Codici di condotta e consigliere di fiducia: riferimenti normativi Raccomandazione della Commissione europea 92/121, riguardante la Tutela della dignità delle donne e degli uomini sul lavoro; Dichiarazione del Consiglio europeo del 18.2.1991, con la quale gli Stati membri erano invitati a sviluppare e applicare politiche volte a prevenire e contrastare le molestie sessuali nel mondo del lavoro; Risoluzione A3-0043/94 del Parlamento europeo, relativa alla “Designazione di un Consigliere nelle imprese o Consigliere di fiducia” Risoluzione del Parlamento europeo A5-0283/2001 “Risoluzione sul fenomeno del mobbing sul posto di lavoro”

Codice di condotta Atto volontario del datore di lavoro (pubblico o privato) finalizzato a promuovere un clima favorevole al rispetto della dignità delle persone che lavorano in una determinata azienda / istituzione Ha una funzione specifica di prevenzione di comportamenti vietati (es. molestie, discriminazioni) Prevede la figura del Consigliere di fiducia Definisce le procedure (informale e formale) al fine di risolvere i casi di competenza Il Codice integra e supporta la normativa prevista dalle leggi e dai contratti collettivi di lavoro Si auspica che sia il prodotto di un lavoro partecipato fra soggetti aziendali e rappresentanti dei lavoratori

Codice di condotta - precisazioni - È diverso da un «codice etico» o da una «carta dei valori»: questo tipo di codice può esplicitare una scala di principi o valori a cui l’azienda si ispira e si riconosce È diverso da un codice di norme comportamentali inerenti il proprio contratto di lavoro (ad esempio, norme di rispetto degli ambienti e dei beni aziendali, di correttezza verso gli utenti, di contrasto della corruzione, di rispetto della privacy)

Consigliere di fiducia Chi è È una persona esperta nelle tematiche delle molestie, delle discriminazioni, dello stress e del benessere lavorativo/organizzativo, generalmente esterna alla istituzione che agisce in autonomia Cosa fa • contrasta comportamenti di molestie morali, mobbing, molestie sessuali, discriminazioni, nel rispetto del Codice di condotta; • tratta situazioni di stress/disagio lavorativo allo scopo di trovare possibili soluzioni; • favorisce un clima di benessere lavorativo. Come gestisce uno sportello di ascolto si relaziona con le molteplici figure esistenti nei luoghi di lavoro attiva la procedura informale (secondo il Codice di condotta)

Il Consigliere di fiducia di fatto … 1. gestisce uno sportello di ascolto 2. ricostruisce con la persona la vicenda 3. con essa la valuta e propone soluzioni 4. attua un intervento, se autorizzato 5. effettua una restituzione del caso alla persona

Consigliere di fiducia - funzioni - Funzione di «vigilanza» garantisce, su mandato del datore di lavoro, il rispetto del Codice di condotta adottato Funzione di «negoziazione» è in una posizione di potere per il mandato ricevuto e svolge trattative per raggiungere una soluzione Funzione di mediazione da una posizione “terza”, favorisce un incontro e uno scambio fra le parti aiutandole a trovare una soluzione

Altri compiti del Consigliere di fiducia Presenta una relazione annuale sulla attività svolta al Datore di lavoro e al Comitato Unico di Garanzia Collabora all’aggiornamento del codice di condotta Partecipa a momenti formativi

Dirigente Psicologo ASL Roma 2 francesco.chicco@aslroma2.it Grazie per la vostra attenzione Francesco Chicco Dirigente Psicologo ASL Roma 2 francesco.chicco@aslroma2.it