IL PREGIUDIZIO.

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Transcript della presentazione:

IL PREGIUDIZIO

una valutazione che prescinde dalle sua caratteristiche individuali. Cos’è il pregiudizio? un atteggiamento, generalmente negativo, indirizzato a un gruppo o categoria sociale, che è oggetto di una valutazione che prescinde dalle sua caratteristiche individuali. Determinanti di questo atteggiamento sono state rintracciate in caratteristiche di personalità, sistemi di credenze, in processi interpersonali o cognitivi a seconda del paradigma teorico adottato.

IL PREGIUDIZIO COME CARATTERISTICA DI PERSONALITÀ La personalità autoritaria di Adorno L’autore rintraccia in questo tipo di personalità il più alto grado di intolleranza verso i gruppi minoritari. Quest’avversione è dovuta all’aggressività repressa che viene diretta verso i deboli non potendo dirigerla verso i potenti. Trova nelle dinamiche intrafamiliari le motivazioni alla base delle condotte intergruppo.

Teoria sulla personalità dogmatica L’analisi di Rokeach muove dalla distinzione tra il contenuto e l’organizzazione delle credenze alla base del pregiudizio. Le persone propense a condotte discriminatorie, sarebbero dotate di una struttura cognitiva capace di organizzare i sistemi di credenze e le informazioni in modo isolato, non consentendo al soggetto di esprimere e tollerare opinioni tra loro incongruenti. Il pregiudizio rimarrebbe protetto dal «principio d’autorità», che agirebbe quale criterio di giustificazione delle proprie convinzioni.

L’APPARTENENZA AI GRUPPI E LA CATEGORIZZAZIONE SOCIALE tutti vogliono avere un concetto di sé positivo Teoria dell’identità sociale di Tajfel e Turner Dal momento che una parte del sé deriva dai gruppi a cui si appartiene, ne consegue che si ha un forte bisogno di valorizzarli e di vederli primeggiare sugli altri, anche a costo di sviluppare sentimenti negativi verso i membri dell’outgroup e di discriminarli. Identità sociale componente cognitiva una componente valutativa una componente affettiva

Il sistema cognitivo è caratterizzato da una continua ricerca di elementi di somiglianza e di differenza che ha lo scopo di rendere più semplice la comprensione di un’informazione. Su queste basi si fonda «self categorization theory» (SCT). Quando ci si identifica con un gruppo, si attua un processo di depersonalizzazione Non ha una connotazione negativa: si passa dalla propria identità personale alla propria identità sociale.

Il processo di autocategorizzazione dà luogo a tre differenti livelli di astrazione: social identity human identity personal identity

«linguistic intergroup bias»: Alcuni studi si sono concentrati su forme più sottili di differerenziazione nei processi intergruppo. Maass e colleghi [ibidem] hanno evidenziato un fenomeno legato all’identificazione con l’ingroup chiamato «linguistic intergroup bias»: l’outgroup viene descritto come caratterizzato da tratti e disposizioni più stabili di quanto avvenga per l’ingroup Un altro fenomeno è rappresentato dall’attribuzione di una maggiore umanità all’ingroup rispetto a quella attribuita all’outgroup. Questa infraumanizzazione dell’outgroup avviene al di fuori della consapevolezza.

LE TEORIE BIFATTORIALI motivazione a sopprimere tale pregiudizio Due componenti responsabili dell’espressione del pregiudizio: pregiudizio razziale motivazione a sopprimere tale pregiudizio Componente primitiva, basilare, potente, appresa precocemente, automatica e richiede relativamente poche risorse di elaborazione per essere attivata Motivazione al controllo del comportamento promosso dal primo fattore: norme sociali.

Pregiudizio manifesto e latente Attivazione automatica di stereotipi Le teorie bifattoriali partono dall’assunzione che siano due le cause diverse a determinare l’espressione di pregiudizio: tutte le persone sono contemporaneamente soggette a processi che inducono pregiudizio e a norme sociali che ne inibiscono l’espressione. Regressive racism Aversive racism Symbolic racism Ambivalent racism Modern racism Pregiudizio manifesto e latente Attivazione automatica di stereotipi

IL PREGIUDIZIO NELLE NEUROSCIENZE Processi di valutazione Automatica: L’informazione valutativa è il risultato di giudizio sociale ed è presa in carico a tutti i livelli del sistema di elaborazione Processi di valutazione Automatica: sono coinvolte l’amigdala e l’area BA 45 nella porzione inferiore-destra della corteccia frontale. Per i processi valutativi controllati sembrano interessate altre due aree cerebrali: la zona ventrolaterale destra e l’area mediale della corteccia prefrontale.

UNA VISIONE INTEGRATA DELL’ESPRESSIONE DI PREGIUDIZIO Bassi livelli di pregiudizio sono il risultato della soppressione di una discriminazione automatica o precocemente appresa; Mentre alti livelli di pregiudizio riflettono la componente «genuina» senza alcun processo secondario di elaborazione. «Justification-Suppression Model» (JSM) ingloba in sé vari elementi delle teorie e dei supporti empirici sull’argomento. Le persone che esprimono pregiudizio lo fanno, solitamente, dopo una profonda elaborazione cognitiva e non in virtù di una reazione puramente automatica.

Il pregiudizio genuino Una componente affettiva, formatasi precocemente, di valutazione di un gruppo o di uno dei suoi membri. Affonda le sue radici: sia nell’apprendimento sociale della svalutazione di un outgroup; sia in una serie di processi psicologici che direttamente creano biases intergruppi e affetti negativi.

Fattori di soppressione Una motivazione esterna o interna che tenta di ridurre l’espressione o la consapevolezza di pregiudizio. La soppressione: ha un costo emozionale e cognitivo; è possibile suscitare l’espressione del pregiudizio ricorrendo a rilevazioni non intrusive; può portare a fenomeni di «discriminazione inversa», Più si cerca attivamente di sopprimere un pensiero legato alla al pregiudizio, più questo attiva il «nodo» cognitivo corrispondente con una sua conseguente maggiore disponibilità. Effetto rimbalzo

Fattori di giustificazione Offre l’opportunità di esprimere il pregiudizio genuino evitando sanzioni esterne o interne. Permette una valutazione negativa di un gruppo, o di alcuni dei suoi membri, o può ancorarsi a cognizioni, ruoli e situazioni sociali che offrono l’opportunità di esprime il pregiudizio. I fattori di giustificazione sono più numerosi ma, contemporaneamente, più specifici.

credenza in un mondo giusto Una classe di sistemi che giustificano il pregiudizio è stata denominata «fallacia naturalistica e preservazione dello status quo» ciò che è, è buono Gli individui che hanno questo tipo di credenza riportano alti livelli di pregiudizio credenza in un mondo giusto Autoritarismo di destra di Altemeyer (1994): le persone stabiliscano una sottomissione all’autorità e un’aggressività verso i gruppi minoritari per una stretta aderenza alle convenzioni sociali.

Da un lato l’ideologia conservatrice sostiene la darvinismo sociale secondo il quale quando il concetto di evoluzione biologica è applicato alla società, l’ineguaglianza sociale è considerata naturale, inevitabile e spesso buona, e ciò perché il successo sociale è frutto della sopravvivenza del più forte. conservatorismo socioeconomico Da un lato l’ideologia conservatrice sostiene la superiorità della classe dominante sulla base di un retaggio storico, dall’altro definisce le condizioni di normalità individuando le categorie sociali destinate al successo.

L’APPARTENENZA POLITICA: UNA LENTE PER GUARDARE E GIUDICARE IL MONDO In che modo, l’appartenenza politica contribuisca all’espressione, giustificazione o soppressione del pregiudizio? Vari studi testimoniano che la militanza politica o anche la semplice adesione intellettuale a un partito sia in grado si produrre un impatto sul modo di intendere e vedere i fatti sociali.

dispositional hypothesis teorie che presuppongono che l’orientamento politico, o i fenomeni a esso connessi, siano il risultato delle prime esperienze infantili, delle dinamiche familiari o di disposizioni di personalità. la destra e la sinistra politica sono connesse a modelli familiari autoritario-paternalistici vs. educativo-egalitari; le prime esperienze di apprendimento sociale nello sviluppo predispongano a una ideologia politica.

teoria degli scripts ideoaffettivi L’essenza di queste prospettive è ben rappresentata dalla teoria degli scripts ideoaffettivi Teorizza esplicitamente che le disposizioni di base delle persone plasmano sia le loro percezioni del mondo, sia la loro attrazione verso un determinato orientamento politico.

Un altro insieme di studi ideological script hypotesis presuppone che l’identificazione con democratici o conservatori sia responsabile essa stessa dell’adozione di una specifica spiegazione dei problemi sociali. Un recente filone di studi parla di motivated correction hypothesis vede i democratici e i conservatori ugualmente inclini a motivare disposizionalmente le attribuzioni causali, ma che differiscono, invece, nella motivazione a correggere la «prima attribuzione» automatica sulle cause del comportamento.