Parma, 14 novembre 2018 Dott.ssa Rosaria Lombardelli - Comune di Parma

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L’INTERVENTO DEL SERVIZIO SOCIALE NEI PROCESSI DI SEPARAZIONE E AFFIDAMENTO FIGLI Parma, 14 novembre 2018 Dott.ssa Rosaria Lombardelli - Comune di Parma Dott.ssa Giusy Caberti - ASP di Fidenza

contesto spontaneo Il Servizio Sociale presiede la vigilanza di tutti i minori residenti nel territorio di propria competenza, ragion per cui è possibile che la segnalazione della situazione avvenga direttamente da uno dei due genitori, con una richiesta esplicita di aiuto: in questo caso il Servizio svolge funzione di sostegno, orientamento, con il coinvolgimento eventuale di servizi Specialistici, in collaborazione con le agenzie del territorio. Iniziare un processo di sostegno in questa fase può definirsi come azione preventiva e di sostegno al nucleo familiare ed ai minori coinvolti che può rivelarsi favorevole al buon esito dell’evoluzione dell’evento separativo, attraverso un accompagnamento relazionale e di supporto/rinforzo delle competenze genitoriali esistenti.

il contesto coatto Sempre più spesso il Servizio Sociale intercetta le separazioni conflittuali a seguito di una richiesta esplicita dell’autorità giudiziaria: si configura quindi un contesto coatto, in cui il Tribunale coinvolge il Servizio affidandogli compiti specifici, a fronte di una valutazione di conflittualità già determinata dal Magistrato delegato. In questo caso il contesto è coatto e l’incarico affidato al Servizio viene determinato in funzione dall’atto giuridico emanato dal magistrato. Si possono verificare diverse tipologie di mandati giudiziari.

LE DIVERSE TIPOLOGIE DEL MANDATO GIURIDICO AL SERVIZIO La sentenza del Tribunale è l’atto giuridico con il quale si configura il tipo di mandato giuridico al Servizio Sociale, che può estrinsecarsi in diversi modi: NATURA ISTRUTTORIA: quando viene richiesta un’indagine psico-sociale sul nucleo familiare, con eventuale valutazione delle competenze genitoriali; NATURA ESECUTIVA: a seguito di provvedimenti decisori, che il Giudice ha già stabilito: ad es. l’organizzazione di incontri protetti con il genitore non convivente; NATURA DI CONTROLLO: a seguito di provvedimenti decisori già assunti, a volte anche tramite CTU, viene assegnato al Servizio il compito di monitoraggio su quanto prescritto dal Tribunale; NATURA MISTA VALUTATIVA/ESECUTIVA: accade in questo caso che la sentenza ponga al Servizio un ruolo esecutivo (ad es. affido del minore al SS con collocamento presso un genitore) ma che preveda un’ulteriore periodo di valutazione della situazione da parte del SS a seguito del quale il Servizio potrà disporre di ulteriori interventi.

PERCHE’ IL TRIBUNALE ATTIVA IL SERVIZIO SOCIALE TERRITORIALE? L’autorità giudiziaria si rivolge al Servizio con lo scopo di ADOTTARE PROVVEDIMENTI MAGGIORMENTE CONFORMI ALL’INTERESSE SUPREMO DEL MINORE, delegando al SS la cura delle relazioni del minore che si trova ad impattare la realtà della separazione dei propri genitori. La separazione comporta un periodo di RIASSESTAMENTO RELAZIONALE nel quale il minore «subisce» le scelte dei genitori e richiede un periodo di cura ed attenzione particolari almeno finché non si ricompongono nuovi equilibri familiari.

IL FOCUS DEL SERVIZIO SOCIALE: IL BENESSERE DEL MINORE In qualsiasi contesto il Servizio Sociale si trovi ad operare, il focus dell’operato del servizio è sul minore coinvolto e sulle relazioni di cui si nutre all’interno del sistema famigliare. La separazione è un processo relazionale in cui i membri coinvolti hanno uno specifico compito: riassestare i legami e le relazioni che preesistevano alla separazione stessa, per trovare nuovi equilibri di funzionamento. Le relazioni che il minore ha con entrambi i genitori e con le persone della famiglia allargata (nonni, zii, cugini) devono essere preservate dalla rottura del patto di coppia, non si devono interrompere, quanto piuttosto evolvere e modificarsi.

Il ruolo del servizio sociale nella conflittualità : dare voce Il Servizio Sociale nelle separazioni conflittuali si pone quindi come soggetto terzo, «altro» rispetto alla diade genitoriale, il cui ruolo fondamentale è supportare il minore e «dare voce» a quelli che sono i vissuti del minore e le sue emozioni. Spesso i genitori, immersi nel conflitto e reciprocamente rivendicativi rispetto alle manchevolezze dell’altro, «arrabbiati» per la caduta del progetto coniugale e famigliare, non riescono a spostare lo sguardo sui bisogni emotivi dei propri figli. Il focus sul minore ed il conseguente accompagnamento dei genitori a prendere contatto con i bisogni emotivi dei bambini coinvolti è fattore protettivo per il mantenimento di una buona funzione genitoriale, quindi, di conseguenza per la crescita equilibrata dei bambini.

COME «DARE VOCE» AL MINORE :La carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori - La Carta, presentata lo scorso ottobre dal Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, Filomena Albano, è frutto del lavoro di una commissione creata ad hoc costituitasi nel mese di Aprile 2018. - La Commissione nell’elaborazione del documento si è avvalsa di consultazioni con soggetti esperti in ambito in ambito giuridico, sociale, psicologico e pedagogico, con la partecipazione dei ragazzi della consulta dell’AGIA, nove maschi e nove femmine. - La Carta nasce dalla necessità di far emergere i diritti dei minorenni che vivono la separazione dei propri genitori, diritti che affondano le radici nei principi della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

La carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori -Esperti e commissione hanno riflettuto su argomenti come la bi-genitorialità ed i comportamenti auspicabili da parte dei genitori, insieme a quelli che i genitori dovrebbero evitare. -Si sono interrogati sulle esigenze dei figli tenendo conto della loro età, sulla necessità di ascoltarli e di riportare loro le decisioni prese così come, eventualmente, farli partecipare alla riorganizzazione della vita familiare. -Nelle stesura della carta, si è posto al centro il punto di vista dei figli di chi si separa, tradotto in 10 punti fermi cui i minori coinvolti in processi di separazione non devono rinunciare. La carta sarà inviata, a cura del garante, ad agenzie educative, consultori, tribunali, ordini professionali e associazioni ed è scaricabile dal sito dell’Autorità garante.

La carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori 1. I figli hanno il diritto di continuare ad amare ed essere amati da entrambi i genitori e di mantenere i loro affetti 2. I figli hanno il diritto di continuare ad essere figli e di vivere la loro età 3. I figli hanno il diritto di essere informati e aiutati a comprendere la separazione dei genitori 4. I figli hanno il diritto di essere ascoltati e di esprimere i loro sentimenti 5. I figli hanno il diritto di non subire pressioni da parte dei genitori e dei parenti

6. I figli hanno il diritto che le scelte che li riguardano siano condivise da entrambi i genitori 7. I figli hanno il diritto di non essere coinvolti nei conflitti tra genitori 8. I figli hanno il diritto al rispetto dei loro tempi 9. I figli hanno il diritto di essere preservati dalle questioni economiche 10. I figli hanno il diritto di ricevere spiegazioni sulle decisioni che li riguardano

Grazie per l’attenzione! «I bambini hanno bisogno di protezione dal fuoco incrociato dei conflitti dei genitori e dal mare increspato delle loro rispettive emozioni» R. Emery, 2008 Grazie per l’attenzione!