LE RELAZIONI INDUSTRIALI ITALIANE NEL CONTESTO MEDITERRANEO

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Transcript della presentazione:

LE RELAZIONI INDUSTRIALI ITALIANE NEL CONTESTO MEDITERRANEO MIMMO CARRIERI

LE RELAZIONI INDUSTRIALI NEI PAESI MEDITERRANEI E’ UNA VARIANTE NEI MODELLI DI RELAZIONI INDUSTRIALI CHE CORRISPONDE AD UN TIPO DI CAPITALISMO? NONOSTANTE STUDIOSI ANGLOSASSONI LO PROPONGANO SEMBRA PIUTTOSTO CHE QUESTO SIA UN CONCETTO RESIDUALE O DI NATURA GEOGRAFICA

TRATTI COMUNI MAGGIORE DIFFUSIONE DI LAVORO AUTONOMO PRESENZA PIU’ SIGNIFICATIVA DI PICCOLE IMPRESE E MICROIMPRESE PERCENTUALE SPESSO CONSISTENTE DI OUTSIDER ( LAVORATORI TEMPORANEI E PRECARI) MAGGIORI DISTANZE TRA INSIDER E OUSIDER

TRATTI COMUNI SUL PIANO STORICO INDUSTRIALIZZAZIONE PIU’ TARDIVA RITARDO NELLA SECOLARIZZAZIONE E RUOLO FORTE DELLA CHIESA CATTOLICA POLARIZZAZIONE POLITICA E PRESENZA DI FORTI PARTITI COMUNISTI

LE RELAZIONI INDUSTRIALI UN CONSOLIDAMENTO TARDIVO CHE AVVIENE NELLA FASE MATURA DEL FORDISMO NEGLI ANNI SETTANTA E PRIMA META’ DEGLI OTTANTA E CHE SPESSO DA’ VITA A SOSTEGNI NORMATIVI ESTESI (SPAGNA, PORTOGALLO, GRECIA,FRANCIA)

TRATTI COMUNI SENZA CONVERGENZA PREVALENZA DELLA CONTRATTAZIONE (NAZIONALE) DI SETTORE SINDACALIZZAZIONE IN DIMINUZIONE CON PARTICOLARI PUNTE IN FRANCIA E TURCHIA (MA CON ECCEZIONI) ALTA COPERTURA CONTRATTUALE (MA CON QUALCHE ECCEZIONE) RICORSO SIGNIFICATIVO ALLA CONCERTAZIONE NEGLI ANNI OTTANTA- NOVANTA (SALVO CHE IN FRANCIA)

PROBLEMI E SFIDE COMUNI MINORE IMPATTO DEL CONFLITTO CARENZA DI MECCANISMI DI FLEXICURITY E DI EQUILIBRIO NEL MERCATO DEL LAVORO DIFFERENZIAZIONE TRA GLI INTERESSI DELLE GRANDI E DELLE PICCOLE IMPRESE PEGGIORAMENTO NELLA CRISI E ATTACCO ALLE PREROGATIVE DEL PUBBLICO IMPIEGO

RICADUTE SULLE RELAZIONI INDUSTRIALI CONTRATTI NAZIONALI MENO SOLIDI E NELLO STESSO TEMPO MANCATO DECOLLO DELLA CONTRATTAZIONE DECENTRATA LA MAGGIORANZA DEGLI IMPRENDITORI E’ OSTILE O PERPLESSA AI CONTRATTI AZIENDALI CHE SONO DESIDERATI SOLO DALLE AZIENDE PIU’ GRANDI E PIU’ COMPETITIVE

VERA PECULIARITA’ NON SI AFFERMA IL DECENTRAMENTO SREGOLATO A VANTAGGIO DEI POTERI DISCREZIONALI DEGLI IMPRENDITORI PERDE COLPI IL DECENTRAMENTO ORGANIZZATO (COSTRUITO SUL RUOLO REGOLATIVO DEI CONTRATTI NAZIONALI) PUO’ DELINEARSI PIUTTOSTO L’EROSIONE PROGRESSIVA DELL’INTERO SPAZIO CONTRATTUALE NAZIONALE IN MANCANZA DELL’AFFERMAZIONE DELLO SPAZIO SOVRANAZIONALE

LE RI ITALIANE CARENZA DI ISTITUZIONALIZZAZIONE PER LUNGO TEMPO FIDUCIA NEI RAPPORTI INFORMALI TRA LE PARTI TRANSIZIONE FATICOSA E NON COMPIUTA VERSO NUOVE REGOLE

SCAMBIO BLOCCATO LA STRUTTURA CONTRATTUALE SI E’ MOSTRATA INIDONEA AD AIUTARE LA CRESCITA DI COMPETITIVITA’ DELLE INPRESE ITALIANE NELLO STESSO TEMPO LA STAGNAZIONE DELL’ECONOMIA E DELLA PRODUTTIVITA’ HANNO RESO IMPRATICABILI ADEGUAMENTI SALARIALI E POLITICHE REDISTRIBUTIVE

SCOSSO MA NON ASSESTATO IL SISTEMA CONTRATTUALE DOPO LA LUNGA VIGENZA DEL PROTOCOLLO DI CONCERTAZIONE DEL 1993 SI E’ PAERTA UNA LUNGA TRANSIZIONE VERSO UN ASSETTO PIU’ DINAMICO QUATTRO EVENTI E ACCORDI ANCHE CONTRADDITORI

IL NODO: QUALE DECENTRAMENTO IL SOLCO è QUELLO DI UN DECENTRAMENTO CONTROLLATO MA LEGGE 2011 PROVA AD INTRODURRE LA DEROGABILITA’ AZIENDALE DEI CONTRATTI NAZIONALI ( E DELLE LEGGI) PREVALENZA DELLE INTESE TRA LE PARTI MA NON TUTTE SOTTOSCRITTE DALLA CGIL

IL NODO: LA RAPPRESENTANZA ACCORDI DEGLI ULTIMI ANNI PER ARRIVARE A REGOLE PER LA MISURAZIONE DELLA RAPPRESENTATIVITA’ E PER LA VALIDITA’ DEI CONTRATTI AZIENDALI E NAZIONALI E’ DI FATTO VENUTA MENO L’UNICA FONTE LEGALE IN MATERIA: POSSIBILE ESTENSIONE LEGISLATIVA

L’OBIETTIVO DARE MAGGIORI CERTEZZE AGLI UTENTI DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI (LAVORATORI E IMPRESE) IN PARTICOLARE REGOLE CHE EVITINO IL CONTENZIOSO SU QUALI CONTRATTI SIANO APPLICABILI PROMUOVERE ACCORDI AZIENDALI E TERRITORIALI PER PROMUOVERE INNOVAZIONE E PRODUTTIVITA’

LO STRUMENTO SUPERARE L’ECCESSO DI INFORMALITA’ PROPOSTA LA STRADA DI UN SISTEMA FORTEMENTE REGOLATO DALLA LEGGE OPZIONE PIU’ PERCORRIBILE: UNA REGOLAZIONE DI MEDIO RAGGIO CHE COMBINI ACCORDI TRA LE PARTI E LEGGI LEGGERE DI SOSTEGNO