Business Club Italia Londra, 21 maggio 2015

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Transcript della presentazione:

Business Club Italia Londra, 21 maggio 2015 ITALIA 2015 COME COSTRUIRE UN MERCATO FINANZIARIO MENO BANCOCENTRICO Marcello Messori (FS Italiane, SEP Luiss) Business Club Italia Londra, 21 maggio 2015

STRUTTURA INTERVENTO Presentazione di tre punti: (1) Dati per ricordarvi le attuali caratteristiche del mercato finanziario italiano; (2) Sommaria analisi di questi dati per porre in luce la fine (irreversibile) del quasi-monopolio bancario in Italia; (3) I problemi aperti e le possibili soluzioni.

1. Qualche dato e… Le seguenti figure hanno lo scopo di mostrare il peculiare bancocentrismo del nostro sistema economico. Rispetto altri Paesi economicamente avanzati, Italia le imprese non finanziarie hanno: - il più elevato leverage; - la più bassa capitalizzazione di borsa; - un limitato ma crescente accesso al mercato dei corporate bond; - uno scarso sostegno dalla finanza innovativa.

Passivo imprese non finanziarie (terzo trimestre 2014) (Fonte: Conti finanziari internazionali - Banca d’Italia)

Capitalizzazione di borsa delle imprese (% PIL) (Fonte: Datastream-Banca d’Italia)

Obbligazioni su % dei debiti finanziari imprese (Fonte: Banche centrali-Banca d’Italia)

Fondi venture capital e private equity (Fonte: Banca d’Italia)

2. … una possibile chiave interpretativa Fino al 2007/2008: - settore bancario italiano=quasi-monopolio nella intermediazione famiglie/imprese; - specializzazione tradizionale - funding gap compensato da allocazione bond bancari nei portafogli retail. Dal 2010/2011, modello non è più profittevole a causa di: - crisi imprese non finanziarie; - «fuga verso la qualità» da parte risparmiatori; - incremento crediti deteriorati.

Redditività imprese non finanziarie italiane (Fonte: Banca d’Italia e Istat)

Nuove sofferenze in % prestiti (dati trim Nuove sofferenze in % prestiti (dati trim. annualizzati e destagionalizzati; Fonte: Banca Italia)

Quota % di prestiti deteriorati (Fonte: Banca d’Italia)

2. … una possibile chiave interpretativa Il risultato nel dopo-crisi è: ridotta convenienza per le banche italiane di effettuare prestiti alle imprese non finanziarie. In queste condizioni: nel dopo crisi quasi-monopolio settore bancario italiano = modello non riproducibile per almeno due ragioni: - attività retail e corporate tradizionale = non più profittevole; - risparmiatori più attenti alla qualità e al rischio di liquidità.

Rendimenti unitari attività bancarie (valori percentuali; Fonte: Banca d’Italia)

3. Problemi aperti… Da cui: Banche italiane relativamente stabili purché: - aumentino le attività di gestione risparmio e di private banking; - riducano e selezionino prestiti alle imprese. Da cui, paradosso  varianza della struttura produttiva italiana: - abbondante offerta di credito a imprese che non lo domandano.

3… e possibile soluzione Data struttura dimensionale delle imprese non finanziarie italiane: - impossibile sviluppare il mercato azionario nel breve periodo; - inefficiente costruire mercati azionari per le PMI (rischio di segmentazione). L’opportunità è accompagnare la seppur debole tendenza positiva di mercato: - rafforzare il mercato dei corporate bond. Ma: problema aperto simile a quello posto dal mercato azionario: - accesso alle PMI senza segmentazione?

3… e possibile soluzione Mercato dei corporate bond = significative economie di scala che  scala minima efficiente. Da cui: necessario ‘cartolarizzare’ le emissioni delle singole PMI, raggruppate da SPV in classi omogenee di rischio. Possibili incentivi fiscali sulle emissioni delle obbligazioni dei SPV?