Le azioni del primo anno AZ1 - La qualità delle acque nel Parco Alto Garda Bresciano PAGB: Studio idrogeologico del bacino idrografico AZ2 - La qualità delle acque superficiali e loro utilizzo L’acqua come risorsa per la produzione della carta: confronto tra due mondi AZ3 - La biodiversità vegetale nel PAGB Osservazione della varietà biologica nell’ecosistema alpino-lacustre Preparazione di schede sistematiche di specie vegetali locali AZ4- La biodiversità della fauna ittica nel PAGB La rete trofica lacustre Il carpione: un endemismo del Garda AZ5 - Le limonaie del Garda: un esempio di sostenibilità La limonaia come struttura bioclimatica L’economia-ecologia della limonaia Aspetti architettonici e della conservazione
Valle delle cartiere lungo il fiume Toscolano Come scrive il Solitro in Benaco: “il più antico documento che faccia parola di questa nostra industria risale al 1381, ed è un istrumento di divisione delle acque del fiume Toscolano tra i Comuni di Toscolano e Maderno per uso delle cartiere rinvenuto dal dottor Claudio Fossati”. Il documento non precisa la data della costruzione ma fa intendere che nel 1381 le cartiere erano già operative e facevano concorrenza a più ben note cartiere come quelle di Fabriano. “[la carta gardesana è] reputatissima per la consistenza e la purezza dell’impasto, oltrechè per la tinta, è assai adatta per la stampa , …..…….. esteso commercio si faceva in Germania e per tutta Europa e in Levante, per la via di Venezia“.
VISITA ALLA CARTIERA Introduzione Sabato 18 novembre 2017, ci siamo recati alla Valle delle Cartiere di Toscolano Maderno (BS), per visitare il Museo della carta e per incontrare Nobushige Akiyama, un artista orientale specializzato in «washi» (carta giapponese) con la quale produce sculture leggerissime che mescolano passato e presente dell’arte nipponica. Nobushige Akiyama vive da molti anni in Italia e lavora all’Istituto Giapponese di Cultura di Roma. Laureatosi in scultura all’Università d’Arte e Design di Tokyo nel 1985, si trasferisce in Italia per studiare scultura all’Accademia di Belle Arti. Egli torna in Giappone per imparare la tecnica di produzione della carta giapponese. Cenni storici sulla carta La carta viene inventata in Cina attorno al II secolo a.C., per poi diffondersi a partire dal 510 al 610 d.C. dalla Corea fino al Giappone. Le prime tracce risalenti a questo periodo sono dei piccoli pezzetti di carta (probabilmente geografica) posti sul petto delle mummie.
LA CARTIERA La cartiera è uno stabilimento industriale per la fabbricazione della carta. Le prime cartiere fabbriche consistevano in un edificio simile ad una semplice casa con una ruota che muoveva 10 o 12 pistoni, un tinello, un torchio, una caldaia, un solaio e nient’altro più. In seguito una ruota arrivò a muovere fino a 20 pistoni divisi in 5 file di pestelli (specie di mortai ricavati in un tronco di legno duro), e le cartiere più importanti del XVI secolo ebbero quattro ruote e ogni tino produceva 40 kg di carta al giorno.
CONFRONTO TRA I DUE TIPI DI CARTA Carta giapponese Carta italiana Materie prime Corteccia di kozo (gelso) Stracci (cotone o canapa) Acqua Mucillagine (colla vegetale) Carniccio (colla animale) Telaio Immersione superficiale Immersione totale Filigrana Non presente Marca visibile per trasparenza ottenuta nello spessore del foglio mediante un intreccio di fili metallici
PRODUZIONE DELLA CARTA DI TOSCOLANO Gli stracci di cotone o canapa vengono rotti in piccoli pezzi. Vengono inseriti in una vasca a macerare utilizzando acqua e calce viva, la quale rende il colore uniforme (bianco avorio) e riduce il tutto ad una poltiglia. Viene fatta circolare dell’acqua per allontanare eventuali detriti. Il composto viene messo nel folletto che macera ulteriormente le fibre. La poltiglia sfibrata viene messa in acqua, dove, immergendo completamente il telaio e aspettando che la poltiglia lo ricopra del tutto, si dà forma ai fogli di carta. La carta ottenuta viene ribaltata su un feltro, pressata ed asciugata. Utilizzando il carniccio (colla animale), viene resa impermeabile e poi fatta asciugare all’aria. Una volta ultimate tutte le procedure si passa alla lisciatura tramite un apposito strumento.
PRODUZIONE DELLA CARTA GIAPPONESE La corteccia viene tolta dal gelso tramite l’utilizzo di vapore (ammorbidisce i rami). Successivamente viene immersa in acqua corrente fredda per circa 12 ore. La corteccia viene cotta e ridotta in poltiglia attraverso un processo di battitura e sfibratura mediante un apposito martello (2 ore) in modo da dividere le fibre. Si aggiunge poi la mucillagine, una colla vegetale ricavata martellando il bulbo del Tororo Aoi, che rende l’acqua più densa in modo da ritardare il gocciolamento e favorire la stesura uniforme sul telaio. Si immerge il telaio solo in superficie e si muove per creare i fogli di carta. Il telaio è fatto di bambù e ha uno spessore di circa 1 mm. I fogli creati vengono messi uno sopra l’altro dividendoli tramite un filo di canapa. Infine la carta viene pressata e fatta asciugare sotto il sole per mezza giornata.
Valle delle cartiere – Toscolano Maderno 18 novembre 2017
Valle delle cartiere – Toscolano Maderno 18 novembre 2017
Valle delle cartiere – Toscolano Maderno 18 novembre 2017
Le azioni del primo anno Studio idrogeologico del bacino idrografico L’acqua come risorsa per la produzione della carta: confronto tra due mondi Osservazione della varietà biologica nell’ecosistema alpino-lacustre Preparazione di schede sistematiche di specie vegetali locali La rete trofica lacustre Il carpione: un endemismo del Garda La limonaia come struttura bioclimatica L’economia-ecologia della limonaia Aspetti architettonici e della conservazione AZ2.– La qualità delle acque superficiali e loro utilizzo AZ5 – Presentazione Le limonaie del Garda – un esempio di sostenibilità AZ1 – La qualità delle acque nel Parco Alto Garda Bresciano AZ3 – La biodiversità vegetale nel PAGB AZ4 – La biodiversità della fauna ittica