Modulo tematico b.2 La follia
Alda Merini
Notizie biografiche Nasce a Milano nel primo giorno di primavera del 1931, madre casalinga e padre assicuratore Frequenta l’Avviamento professionale presso l’Istituto «Mantagazza», rinuncia ad iscriversi al Liceo «Manzoni», studia pianoforte Medita di entrare in convento, soffre d’anoressia Dal 1947 frequenta la casa del critico Giacinto Spagnoletti e conosce intellettuali come il religioso Davide Maria Turoldo, la critica Maria Corti, il poeta Luciano Erba, gli scrittori Giorgio Manganelli e PierPaolo Pasolini Nel 1947 primi sintomi della malattia e primo ricovero nella clinica Villa Turro Nel 1953 esce il primo libro di poesie La presenza di Orfeo
Nel 1954 sposa, su pressione dei familiari, Ettore Carniti, panettiere da cui avrà quattro figlie Nel 1965 viene ricoverata, contro la sua volontà, nell’ospedale psichiatrico «Paolo Pini»: diagnosi di schizofrenia, 24 ricoveri fino al 1972, 3 nel 1973 e 2 nel 1978 ► nei periodi di dimissione torna in famiglia (anche se le ultime due figlie vengono date in affido) e torna alla scrittura poetica Nel 1983 esce il capolavoro La terra Santa
Alla morte del marito nell’86 si trasferisce a Milano: frequenta il bar libreria «Chimera» e la società letteraria che vi si raccoglie (Vincenzo Consolo, Aldo Busi, Pier Vittorio Tondelli), difficoltà economiche Per alcuni anni ospita nella sua casa nel Naviglio un clochard conosciuto per strada Titano, cantato nelle poesie Nel 1995 riceve il vitalizio previsto dalla Legge Bacchelli, vince il Premio Viareggio con Bollette non pagate nel 1996 è candidata al Nobel Grazie alle frequenti apparizioni televisive, diventa un personaggio mediatico Muore a Milano nel 2009
L’itinerario poetico L’esordio Esordisce nel 1950 quando alcune sue poesie escono sulla rivista «Paragone», diretta da Roberto Longhi e su antologie letterarie Nel 1953 esce La presenza di Orfeo, prima raccolta Pasolini: «linea orfica», modelli in Campana e Rilke Ricerca della poesia pura Modello dell’Ermetismo, maestro Quasimodo Centralità tematica dell’amore e della tensione religiosa a Dio Vivo interesse da parte della critica
1955 Nozze romane, paura di dio 1961 Tu sei pietro Attenuazione della linea orfica con aperture meditative Centralità del tema amoroso cantato in chiave erotica e fisica Forte tensione religiosa verso il soprannaturale «paganesimo cristiano» Coesistenza irrisolta delle due dimensioni Contraddizione e confusione come sorgente di poesia Corti: intreccio tra vita vissuta e vita sognata Visione altissima dell’amore come scelta di vita e mezzo di conoscenza Poesia come comunicazione e dialogo con un tu Diffidenza della critica
Il silenzio poetico Dal 1965 al 1978 i continui ricoveri in manicomio ►La poesia si interrompe Nel 1980 pubblica Destinati a morire. Poesie vecchie e nuove per un piccolo editore di Poggibonsi Nel 1981 Poesie, un fascicolo dattiloscritto
LA TERRA SANTA Grazie a Maria Corti pubblica una trentina di liriche sulla rivista «Il cavallo di Troia» e nel 1984 pubblica per Scheiwiller il volume La terra Santa, a cura di Maria Corti Nel 1984 una diversa edizione La terra Santa e altre poesie esce per Lacaita a cura di Giacinto Spagnoletti problema critico Rielaborazione dell’esperienza vissuta nell’ospedale psichiatrico ► necessità di dar voce al vissuto e riscattarlo mediante la poesia, poesia «dei ginocchi piegati» Analogia tra l’ospedale psichiatrico e la Terra Santa Visionarietà ►modello biblico Linguaggio ricco di parallelismi e simboli, forte procedimento anaforico L’opera passa sotto silenzio
Nel 1986 Diario di una diversa Nel 1989 Delirio amoroso diario in prosa poetica, cronaca dell’ospedale psichiatrico, intrecciato a dialoghi, sogni, apparizioni Autoanalisi come strumento per raggiungere l’autenticità Desiderio di comunicare con gli altri per condividere la drammatica esperienza vissuta
1991 vuoto d’amore 1991 Vuoto d’amore, curato da Corti per Einaudi 1997 La volpe e il sipario per Girardi, poi riproposto in Fiore di poesia (1998) 2000 Superba è la notte Nuova poetica: Conciliazione tra sensualità e misticismo La versificazione è più sciolta Il lessico meno ricercato, la sintassi si amplifica Si accresce la dimensione dialogica Ricorso intenso ad anafore e parallelismi, metafore improvvise
Gli ultimi anni: La poesia orale Merini partecipa spesso a Maurizio Costanzo Show, diviene una star televisiva, un caso mediatico I libri vendono migliaia di copie Partecipa a serate, manifestazioni, premi letterari In questo periodo detta le poesie al telefono, recuperando una pratica terapeutica ► recupera il ruolo dell’antica Sibilla Nascono migliaia di testi, in prosa mista a versi, di carattere comunicativo più che artistico Problema dell’edizione critica L’anelito alla comunicazione assume nuove forme
testi Alda Merini da Vuoto d’amore Il dottore agguerrito nella notte da La terra Santa La Terra Santa da La Terra Santa
Da La terra santa Il dottore agguerrito nella notte viene con passi felpati alla tua sorte, e sogghignando guarda i volti tristi degli ammalati, quindi ti ammannisce una pesante dose sedativa per colmare il tuo sonno e dentro il braccio attacca una flebo che sommuove il tuo sangue irruente di poeta. Poi se ne va sicuro, devastato dalla sua incredibile follia il dottore di guardia, e tu le sbarre guardi nel sonno come allucinato e ti canti le nenie del martirio.
La terra santa https://www.libriantichionline.com/divagazioni/alda_merini_terra_santa_1984 https://www.youtube.com/watch?v=FlELj1bm1dA
PAOLO VOLPONI Figura di scrittore e intellettuale eccentrico È autore di raccolte di poesia e romanzi Possibili percorsi tematici e itinerari didattici su Volponi: Letteratura e industria Malattia mentale/follia Letteratura d’impegno e civile La realtà e l’utopia Il romanzo del secondo Novecento
Dati biografici Nasce ad Urbino nel 1924 Frequenta il Liceo Classico > legge classici moderni della letteratura europea Frequenta la Facoltà di Giurisprudenza nella città natale Nel 1950-54 comincia a lavorare con Adriano Olivetti per un progetto di inchiesta sul Meridione e la progettazione edilizia dei paesi distrutti dal conflitto mondiale Nel 1954 si stabilisce a Roma, dove stringe amicizia con Pier Paolo Pasolini, collabora con la rivista «Officina»
Nel 1956 inizia a lavorare presso l’Olivetti di Ivrea come direttore dei Servizi Sociali Nel 1959 sposa Jovina Jannello, consulente di Olivetti Nel 1971 lascia l’Olivetti per divergenze con il Presidente Bruno Visentini e diventa consulente per la FIAT Comincia a militare nelle file del PCI e nel 1981 viene eletto senatore Diventa redattore della rivista «Alfabeta» Muore nel 1994
La produzione di Volponi È autore di raccolte di poesia Il ramarro 1948 L’antica moneta 1955 Le porte dell’Appennino 1960 Nel silenzio campale 1990 È autore di romanzi Memoriale 1962 Caporale 1974 Il sipario ducale 1975 Il pianeta irritabile 1978 Il lanciatore di giavellotto 1981 Le mosche del capitale 1989 La strada per Roma 1991
È autore di romanzi Memoriale 1962 Caporale 1974 Il sipario ducale 1975 Il pianeta irritabile 1978 Il lanciatore di giavellotto 1981 Le mosche del capitale 1989 La strada per Roma 1991
Memoriale Il romanzo fu pubblicato nel 1962 È imperniato sulla vicenda di Albino Saluggia che ritorna in Italia dopo il secondo conflitto mondiale ed inizia a raccontare dal 1955 (tempo del discorso) Il racconto procede in modo retrospettivo Il narratore è autodiegetico La spazialità del romanzo è doppia o bipolare: Albino vive a Candia, vicino al lago, ma lavora nella grande città industriale di X la spazialità di Candia, luogo della casa d’origine, rimanda alla natura, a ritmi ciclici e ad una armonia io-mondo La città è il luogo dell’alienazione, della disforia, della rottura io-mondo In epigrafe l’autore dice di non aver voluto indicare il nome della città perché «non vuole che, con la pretesa di riconoscere una città o una fabbrica, si giunga ad attribuire soltanto a questa le cose narrate»
Memoriale Il romanzo fu pubblicato nel 1962 È imperniato sulla vicenda di Albino Saluggia che ritorna in Italia dopo il secondo conflitto mondiale ed inizia a raccontare dal 1955 (tempo del discorso) Il racconto procede in modo retrospettivo Il narratore è autodiegetico
La spazialità del romanzo è doppia o bipolare: Albino vive a Candia, vicino al lago, ma lavora nella grande città industriale di X la spazialità di Candia, luogo della casa d’origine, rimanda alla natura, a ritmi ciclici e ad una armonia io-mondo La città è il luogo dell’alienazione, della disforia, della rottura io-mondo In epigrafe l’autore dice di non aver voluto indicare il nome della città perché «non vuole che, con la pretesa di riconoscere una città o una fabbrica, si giunga ad attribuire soltanto a questa le cose narrate»
Il narratore filtra i fatti da suo punto di vista e pervade la narrazione con i «segni dell’io» (per esempio, l’uso dei deittici) Albino Saluggia si rivela un narratore «inattendibile» (Booth)perché il personaggio è un nevrotico paranoico, affetto da manie di persecuzione, che deforma i fatti: i medici della fabbrica gli diagnosticano la tubercolosi, ma egli ritiene la malattia inventata dai medici per escluderlo dal lavoro Come in tutti i romanzi di Volponi, il folle Come in tutti i romanzi di Volponi, il folle è uno specchio deformante che mette a fuoco i problemi, vede oltre il convenzionale Svolge una funzione di denuncia sociale, perché con la sua ottica deformata coglie i meccanismi del capitalismo straniante Veicola una visione utopistica di una società alternativa Cfr. dialettica sanità/malattia mentale in Svevo e Pirandello
Le difficoltà del romanzo Saggio di Volponi che fornisce indicazioni sulla sua poetica Il romanzo deve rompere lo «status actualis» e NON descrivere la realtà, ma proporre un’alternativa Il romanzo «facile» alla lettura è quello che ritrae la realtà così com’è, ha funzione consolatoria e rende il lettore inerte La difficoltà del romanzo dipende non da chi lo scrive ma da chi lo consuma, dall’impegno che il lettore assume: i romanzi «facili» sono come le donne «facili»; il lettore non deve avvicinarsi al romanzo come ad un lavoro a maglia o ad un pettegolezzo, ma assumere un’attitudine di impegno e di volontà di comprensione
Possibili percorsi sulla follia Dante ed il «folle volo» di Ulisse, Inferno, canto XXVI la follia di andare oltre a quanto prescritto da Dio per l’uomo Erasmo da Rotterdam, Elogio della follia Ariosto, Orlando Furioso: la follia di Orlando Tasso e la vicenda biografica (Sant’Anna)e compositiva della Gerusalemme La follia nel romanzo di Edgar Allan Poe e nel romanzo scapigliato es. Fosca di Tarchetti Dino Campana, la vicenda biografica ed i Canti Orfici La malattia mentale/follia nel romanzo nel ‘900: Svevo e Pirandello Alda Merini, la vicenda biografica e le raccolte poetiche