I caposaldi del pensiero hegeliano.

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Transcript della presentazione:

I caposaldi del pensiero hegeliano. G.W.F. Hegel I caposaldi del pensiero hegeliano. La realtà come Spirito infinito

I caposaldi del pensiero hegeliano. G.W.F. Hegel I caposaldi del pensiero hegeliano. La realtà come Spirito infinito

L’idealismo hegeliano Nella Fenomenologia Hegel afferma che la realtà non va intesa come “sostanza” bensì come “soggetto”: Non è sostanza: non è cioè essere, qualcosa di già dato e immobile, stabile perché in sé compiuto. Ma è soggetto, ovvero: Spirito, pensiero, razionalità e perciò: attività, processo, posizione di sé.

Idealità del Finito Ciò significa che per Hegel il finito non ha alcuna realtà a sé, separata dall’infinito: il finito ha una esistenza “ideale” ossia astratta e irreale: non esiste se non come determinazione provvisoria dell’unico Spirito infinito. Hegel propone una forma di panteismo.

Oltre Schelling Anche per Hegel l’Assoluto è unità di Spirito e Natura ma non una unità già data, l’identità che assorbe e nullifica in sé ogni molteplice, bensì l’unità che si fa attraverso il molteplice. Non è una unità morta, statica, ma un’unità dinamica: è l’unità del processo in cui ogni determinazione è posta e superata.

Fenomenologia dello Spirito Il bocciolo dispare nella fioritura e si potrebbe dire che quello vien confutato da questa; similmente, all’apparire del frutto, il fiore vien dichiarato una falsa esistenza della pianta, e il frutto subentra al posto del fiore come sua nuova verità. Tali forme non solo si distinguono, ma ciascuna di esse dilegua anche sotto la spinta dell’altra perché esse sono reciprocamente incompatibili. Ma in pari tempo la loro mobile natura le eleva a momenti dell’unità organica, nella quale non solo non si respingono, ma sono anzi necessarie l’una non meno dell’altra e questa egual necessità costituisce ora la vita dell’intero. Fenomenologia dello Spirito

L’esempio della pianta La pianta si determina in una serie di fasi di sviluppo (è bocciolo, poi fiore e frutto). Ogni determinazione deve essere superata: ciascuna è negazione ma anche inveramento della precedente. La pianta non coincide con nessuna determinazione, ma è l’unità di quel processo, è la vita che passa da una determinazione all’altra.

Attraverso il finito Se è vero che il finito non esiste al di fuori dell’infinito, ma né una determinazione provvisoria, è vero anche l’infinito non si realizza se non attraverso il finito che è ad esso indispensabile. Dio non è fuori del mondo e accanto al mondo, ma è il processo del mondo.

Il movimento dell’Assoluto Come la pianta, l’Assoluto è una attività che si autopone, determinandosi in una serie di momenti successivi, ciascuno dei quali costituisce la negazione e l’inveramento del precedente.

Riflessione Non si tratta di un processo rettilineo, ma circolare che Hegel chiama “il movimento del riflettersi in se stesso”. Lo Spirito infatti è logos, pensiero che ha per oggetto se stesso: è un movimento che parte da sé per arrivare a sé. In questo processo sono distinguibili tre momenti.

I tre “momenti” L’Assoluto, nella sua immediatezza, è potenzialità di conoscersi e in quanto tale è detto Idea (o Idea in sé). La conoscenza implica una “riflessione”: l’Idea deve negarsi, uscire da sé e diventare Natura (Idea fuori di sé). Attraverso tale “estraniazione” l’Idea si conosce, ritorna a sé, è Spirito (in senso stretto, o Idea in sé e per sé).

Assoluto Spirito Idea Natura Assoluto Soggettivo Oggettivo Concetto Essere Essenza Natura Meccanica Organica Fisica

La Filosofia La divisione della filosofia, rispecchia questo ritmo triadico: L’Idea in sé (=Idea in senso stretto) è studiata dalla Logica. L’Idea fuori di sé (=Natura) è oggetto della Filosofia della Natura. L’Idea in sé e per sé (=Spirito in senso stretto) è argomento della Filosofia dello Spirito.

Il “panlogismo” In Hegel l’idealismo raggiunge il suo culmine: la realtà si identifica totalmente con il pensiero e la razionalità.

Tutto ciò che è razionale è reale e tutto ciò che è reale è razionale. Lineamenti di filosofia del diritto

Il reale è razionale Non significa che ogni cosa sia accessibile alla ragione, bensì determinazione di pensiero, un momento dello sviluppo razionale e necessario dell’Assoluto. Nulla è al di fuori dello Spirito, pertanto, nulla accade senza una ragione, tutto ciò che avviene è, in questo senso, razionalmente giustificato.

Il razionale è reale Non c’è separazione tra il dover essere e l’essere: ciò che deve essere è. “L’ldea non è impotente”, la razionalità non è relegata al campo delle astrazioni, ma ha la forza di realizzarsi. Questa convinzione, per Hegel, non esprime altra cosa che la fede nella Provvidenza.

Compito della filosofia Il filosofo deve rinunciare alla pretesa di indicare come la realtà dovrebbe essere, perché essa è già come e necessario che sia. La verità è già data: il compito della filosofia è mostrare la razionalità di ciò che esiste (funzione giustificatrice).

I caposaldi del pensiero hegeliano. G.W.F. Hegel I caposaldi del pensiero hegeliano. La dialettica

2. La dialettica è il metodo della filosofia e la legge suprema della realtà

Dialettica: legge universale La dialettica è perciò una legge sia “ontologica” che “logica” (si ricordi che essere = pensiero) ontologica: è il metodo attraverso cui lo Spirito si attua; logica: è il metodo attraverso cui lo Spirito si conosce e l’uomo conosce lo Spirito (=metodo della filosofia).

I lati della dialettica i tre momenti della dialettica sono: “tesi”, “antitesi” e “sintesi” TESI: momento positivo ANTITESI: momento negativo, negazione SINTESI: è la negazione della negazione (non un ritorno alla positività della tesi, ma il raggiungimento di una positività diversa e superiore)

FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO vedi mappa

Assoluto Spirito Idea Natura Assoluto Soggettivo Oggettivo Concetto Essere Essenza Natura Meccanica Organica Fisica

Il “cominciamento” La logica costituisce l’inizio della filosofia, che nella prospettiva hegeliana è un problema. Da cosa inizia la filosofia? Si deve iniziare da qualcosa, ma tuttavia non c’è nulla che può essere presupposto (la filosofia non ha presupposti) Il “cominciamento” è la coincidenza dell’essere col nulla.

Natura Meccanica Organica Fisica

Partizione La filosofia della Natura si articola in: meccanica, che studia lo spazio, il tempo, la materia e il movimento; fisica, ove dalla rigidità della massa si passa ai fenomeni magnetici, elettrici e chimici; e organica, che tratta della natura geologica vegetale e animale.

Spirito Assoluto Soggettivo Oggettivo Filosofia Arte Religione Soggetto Oggettivo Eticità Anima Coscienza Diritto Moralità

Spirito Assoluto Soggettivo Oggettivo Filosofia Arte Religione Eticità stato società civile Famiglia Anima Coscienza Diritto Moralità

Il diritto Per realizzare la propria libertà lo Spirito deve superare la dimensione individuale, e realizzarsi in un mondo sopraindividuale oggettivo: il mondo delle istituzioni, delle leggi, dei costumi, ciò che Hegel chiama, in senso ampio, “diritto”.

Moralità Nel diritto la libertà dello spirito si oggettiva nelle cose possedute; tale esteriorità è negata nella moralità ove la libertà è “interiorizzata”. A questo livello, infatti, il soggetto è libero in se stesso: le cose esteriori sono indifferenti, ciò che conta è l’intenzione di realizzare il bene.

Eticità La sintesi tra l’esteriorità del diritto e l’interiorità della moralità si ha nell’eticità, in cui il bene diventa istituzione visibile. L’eticità è la adesione a finalità concrete, la consapevole e volenterosa dedizione al bene della comunità in cui si vive. I suoi momenti sono la famiglia, la società civile e lo stato.

Famiglia Nella famiglia, sulla base naturale dell’amore tra i sessi, si ha il primo inserimento del singolo in una totalità sopraindividuale oggettiva. Nella famiglia il bene assume la concretezza della gestione del patrimonio e dell’educazione dei figli. L’individuo non vive più per se stesso ma per questa comunità.

Società civile E’ intuizione originale di Hegel l’introduzione di una entità intermedia tra individuo e Stato. La società civile è l’unione di più famiglie sulla base dei bisogni, soddisfatti attraverso il lavoro e lo scambio. E’ luogo di incontro ma anche dello scontro degli interessi particolari.

Organizzazione della società Al suo interno sorge la divisione del lavoro e la distinzione tra le classi (agricoltori, fabbricanti/commercianti e funzionari). La difesa degli interessi particolari porta al nascere delle corporazioni e di istituzioni preposte alla giustizia e all’ordine pubblico. La società civile non va però confusa con lo Stato, culmine dell’eticità.

Lo Stato

Lo Stato etico Nello Stato si ha la sintesi di famiglia e società: quel tipo di solidarietà e di unità spirituale che troviamo nella prima, assume dimensioni universali. Lo Stato è una realtà etica: aderendo ad esso l’uomo concorre al bene universale della comunità, ben superiore all’interesse individuale o corporativo.

Concezione organicistica La società civile nasce in funzione dei bisogni degli individui, ma questi esistono in funzione dello Stato. Lo Stato è presupposto agli individui, come un organismo è presupposto alle sue parti. Come le parti di un organismo trovano senso nel tutto, così gli uomini trovano la loro realizzazione nello Stato.

La Storia

Dialettica degli Stati Lo Stato è l’espressione dello spirito di un popolo, ma i popoli sono molti e spesso in contrasto tra di loro. Secondo Hegel, il diritto internazionale (ossia una legislazione che regoli le relazioni tra i diversi Stati) non esiste, perciò è necessario che i rapporti tra gli Stati si decidano con la forza e, spesso, con le guerre.

[Grazie alla guerra] « la salute etica dei popoli viene mantenuta nella sua indifferenza di fronte al rinsaldarsi delle determinatezze finite, come il movimento dei venti preserva il mare dalla putredine, nella quale sarebbe ridotto da una quiete durevole, come i popoli da una pace durevole o addirittura perpetua ». Lineamenti di Filosofia del Diritto

Storia supremo tribunale La giustizia nei rapporti internazionali è ciò che risulta da questo confronto, è quanto emerge nel corso della storia: essa è il vero “tribunale del mondo”. I conflitti non sono un male assoluto, ma soltanto il momento dialettico che muove la storia verso la completa realizzazione dell’Assoluto.

L’astuzia della Ragione Soggetti della storia non sono gli individui, ma i popoli e gli Stati: attraverso di essi vive e si attua lo Spirito del mondo, l’Assoluto, che è il vero protagonista della storia. La Ragione si serve delle passioni e delle intenzioni particolari, spesso irrazionali degli individui, per portare a termine il proprio grande disegno.

Individui cosmico-storici Esistono uomini che, come i condottieri e gli eroi, incarnano lo spirito di un popolo e, con la loro azione individuale, fanno avanzare la storia. Ma anch’essi sono strumenti dello Spirito: infatti non concepiscono in modo chiaro quanto vogliono o, meglio, devono realizzare; esaurito il loro compito, la Ragione li abbandona al loro destino (cf. Napoleone).

Che cos’è l’arte « L’arte ha per materiale il sensibile spiritualizzato o lo spirito reso sensibile » [Estetica] L’arte è la conoscenza dell’Assoluto nella forma sensibile. il suo compito è quello di “idealizzare” la natura sensibile, il che non significa falsarla ma, al contrario, metterne in luce la vera essenza: l’Idea.

Arte simbolica L’arte è tanto più perfetta, e quindi più bella, quanto maggiore è l’unità tra forma sensibile e contenuto spirituale. Nel suo primo momento, l’arte simbolica, orientale, il contenuto spirituale non trova ancora una forma espressiva adeguata. Lo spirito è espresso in forme sfarzose, bizzarre, (“simboliche”) che non gli si adattano pienamente.

Arte classica Nell’arte classica, invece, si ha la piena adeguazione tra forma e contenuto. Hegel vede infatti nel mondo greco-classico l’attuarsi di una armonia immediata dell’uomo con il divino, del singolo con l’universalità. L’arte classica realizza perciò la perfetta bellezza: “non vi sarà mai nulla di più bello”.

Arte romantica Lo spirito ha però bisogno di ritrovarsi in se stesso, non in una forma esteriore. Tale tendenza trova espressione nell’arte romantica che già prelude al superamento dell’arte. In essa, infatti: risulta chiaro che la forma esteriore non è in grado di esprimere adeguatamente lo spirito. L’esteriorità sensibile passa in secondo piano, rispetto all’interiorità spirituale.