Non per forza sono maligni…

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Transcript della presentazione:

Non per forza sono maligni… Tumori della pelle Non per forza sono maligni…

Tumori della pelle “Maligno”: aggettivo che caratterizza il comportamento biologico di una neoplasia (o tumore), nel senso distruttivo dei tessuti circostanti e con capacità di metastatizzare. “Benigno”: aggettivo che caratterizza il comportamento biologico di una neoplasia (o tumore), non in grado di causare distruzioni locali e di metastatizzare

Tumori cutanei benigni Cheratosi seborroica Acantoma a cellule chiare Cisti epidermoidali Cisti trichilemmali Milia Dermatofibroma Cheloide Adenoma sebaceo Fibroma pendulo Xantelasma delle palpebre Lipoma Angiomi Nevi dermici Nevo verrucoso Nevo di Becker Nevo sebaceo di Jadassohn

Nevi dermici Nevi dermici: nidi di cellule neviche disposte nel derma, spesso sono rilevati (sessili o papillomatosi), possono essere molto pigmentati o dello stesso colore della cute.

Cheratosi seborroiche Lesione pigmentata acquisita benigna Papula, placca o nodulo verrucoso Proliferazione dell’epidermide cutanea e follicolare

Cheratosi seborroiche Comune nella media e tarda età Tutte le sedi corporee, soprattutto viso e tronco (no regioni palmo-plantari) Probabile predisposizione genetica

Cisti epidermoidali Macrocomedone 

Cisti epidermoidali Neoformazioni nodulari sottocutanee, dovute a ritenzione di materiale cheratinico , sebaceo per ostruzione dello sbocco follicolare (spesso evidente in superficie) O da diverso materiale poiché originano da errori nello sviluppo embrionale. Possono essere infiammate o non infiammate Consistenza duro-elastica, poco mobili alla palpazione Sedi: viso e tronco (zone seborroiche)

Cisti trichilemmali

Cisti trichilemmali Neoformazione nodulare sottocutanea, molto frequente, che si sviluppa al cuoio capelluto Caratteristiche: Noduli lisci, duri, rilevati 1-5 cm di diametro Capelli sovrastanti normali (diventano più radi se la cisti è di grandi dimensioni) Parete spessa (può essere rimossa intatta) Contiene cheratina e grassi (es. colesterolo) Generalmente asintomatica – se si infiamma può essere molto dolorosa

Milia (o “grani di miglio”) Piccole neoformazioni bianco-giallastre, nodulari, rilevate, localizzate frequentemente sul viso, senza evidenza di sbocco follicolare Dovute a ritenzione transitoria di sebo

Milia Singoli o multipli, rappresentano un disturbo estetico per il paziente Si pratica una piccola incisione sulla cute che riveste la lesione e successivamente di “spreme” il contenuto (si enuclea l’accumulo di cheratina in toto) Uso di creme cheratolitiche

Adenoma sebaceo Corrispondono all’iperplasia adenomatosa delle ghiandole sebacee Piccole formazioni bianco-giallastre ombelicate Interessano soprattutto aree sebacee del viso Dopo i 50anni,entrambi i sessi

Dermatofibroma

Dermatofibroma Lesione cutanea pigmentata, acquisita, dermica (cioè profonda), prevalente sugli arti inferiori Molto comune intorno ai 30-40 anni (ma può comparire a qualsiasi età) Causa: ??? Attualmente sconosciuta; molto spesso secondario ad un evento infiammatorio (es. traumi, follicoliti, peli incarniti, punture d’insetto) Dimensioni variabili (pochi mm, più di 2 cm), colore bruno, raramente giallastro o rosa-rosso Forma rotondeggiante con superficie depressa, liscia, raramente desquamante Duro alla palpazione

Dermatofibroma Segno caratteristico: infossamento della lesione alla compressione tra pollice ed indice “SEGNO DELLA PASTIGLIA”

Cheloide

Cheloide Proliferazione di tessuto fibroso, cicatriziale, conseguente ad un trauma o ad un evento infiammatorio (es. acne) Cicatrice ipertrofica: rimane localizzata nella sede primaria della lesione Cheloide: cresce oltre l’area della lesione primaria (possono essere anche spontanei) placche rilevate, dure, di colore rosa-rosso, di forma corrispondente alla lesione primitiva (all’inizio è impossibile distinguere un potenziale cheloide da una cicatrice ipertrofica)

Fibroma pendulo Lesione cutanea molle, peduncolata, costituita da tessuto fibroso lasso Comune in età adulta-avanzata Colore della pelle normale, bruno chiaro, consistenza molle, pochi mm di diametro, base stretta Spesso numerosi sul collo, sulle palpebre ed intorno alle grandi pieghe Anche le cheratosi seborroiche, quando peduncolate, possono essere simili ai fibromi penduli

Fibroma pendulo

Xantelasma delle palpebre

Xantelasma delle palpebre Deposito di colesterolo giallastro, nettamente delimitato sotto la pelle, di solito sopra od intorno alle palpebre. Gli xantelasmi assumono talvolta importanza per il loro significato indiziario di sospetto di uno stato di ipercolesterolemia. Sono sostanzialmente formazioni nodulari biancastre o giallastre, in genere in corrispondenza dell'angolo interno delle palpebre superiori (canto interno), derivanti dall'accumulo di esteri della colesterina in alcune grosse cellule schiumose disposte nel derma reticolare delle palpebre superiori ed inferiori. Queste cellule sono probabilmente derivanti da macrofagi contenenti appunto lipidi

Lipomi

Lipomi Tumori benigni degli adipociti maturi che si sviluppano dal tessuto adiposo sottocutaneo Qualsiasi età, soprattutto 40-60 anni Possono essere singoli o multipli Causa: ??? Formazione sottocutanea tondeggiante, ricoperto da cute normale, mobile, di consistenza elastica e comprimibile alla palpazione Generalmente asintomatico Dimensioni variabili (da pochi a molti cm – lipomi giganti)

Si asportano ???

Paziente Medico di base Dermatologo

Grazie dell’attenzione Medico di base Dermatologo Paziente