Partiti Politici Filtro fra sfera sociale e sfera politica, anello (ingranaggio) di congiunzione fra politica e società. Weber: organizzazioni liberamente create, e miranti a un reclutamento libero, finalizzate alla ricerca di voti per elezioni a cariche politiche; Sartori: gruppo politico identificato da un’etichetta ufficiale che si presenta alle elezioni ed è capace di collocare candidati per le cariche pubbliche; Soggetto: Gruppo Volontario Fine: Conquista del potere politico Strumento: Elezioni
Funzioni: Elaborazione ideologica; Socializzazione politica; Integrazione sistemica; Mobilitazione politica; Aggregazione degli interessi (domanda); Strutturazione del voto; Reclutamento personale politico (interno/istituzioni); Organizzazione del potere di governo; Influenza sulla formazione delle policies; Automantenimento; Funzioni identitarie Funzioni strategiche/strumentali
Stato Nazione Rivoluzione Industriale Partiti Politici Evoluzione e «modelli» di partito: Premesse: partiti come organizzazioni «complesse», che nascono sia nelle istituzioni (origine interna) che nella società (o. esterna, Duverger), e che si sviluppano storicamente attorno a «fratture» (Rokkan, 1970): Centro vs Periferia: partiti regionalisti Stato vs Chiesa: partiti liberali e p. confessionali; Città vs Campagna: partiti dei contadini; Capitale vs Lavoro: partiti conservatori e p. socialisti; Stato Nazione Rivoluzione Industriale
Partiti Politici Famiglie «spirituali» di P.P. (criterio: visione del mondo; von Beyme, Ware): Liberali; Conservatori; Socialisti; Democristiani; Comunisti; Agrari; Etno-regionalisti; Destra radicale; Ecologisti;
Tipologie di Partiti Politici Partiti dei Notabili organizzazione saltuaria, attiva solo nel periodo elettorale; attività politica non «professionalizzata»; risorsa relazionale: deferenza; unità organizzativa: comitato; base di rappresentanza: interessi ristretti; 2. Partiti di Massa partiti di «integrazione sociale» (Neumann, 1956) che svolgono tutte le funzioni; altamente strutturati (cellule, sezioni, comitati, direzione, segreteria); mobilitazione e partecipazione continue; professionalizzazione del personale politico;
Tipologie di Partiti Politici 3. Partiti Pigliatutti (Kircheimer, 1966) logica «imprenditoriale» finalizzata alla massimizzazione del risultato elettorale; organizzazione leggera e altamente professionalizzata; leaderizzazione; PARTITO ELETTORALE PROFESSIONALE (Panebianco, 1982). 4. Partito Cartellizzato (Katz e Mair, 1995) evoluzione del cath-all party; strategia «collusiva» interpartitica necessaria al sostentamento e autoperpetuazione dell’organizzazione stessa (party in public office); «statalizzazione dei partiti» (Della Porta, 2009).
Professionali/Elettorali Partiti Politici Massa Professionali/Elettorali Organizzazione Centralità della burocrazia Centralità dei professionisti Strutturazione del Voto Voto d’appartenenza Voto d’opinione Funzioni identitarie Si No Rapporto partito/membership forte debole/assente Base di aggregazione Ideologia Interessi
Partiti Politici 5. Partito Personale (Calise, 2010): effetto «leaderizzazione», il leader diventa il simbolo del partito (spesso fondato dallo stesso leader); organizzazione leggera; deideologizzazione; 6. Partiti – movimento (Gunther e Diamond, 2001): presentano connotazioni ideologiche e strutture/organizzazioni leggere; posso rappresentare interessi diffusi o specifici: 6.1 Monotematici (pensionati; consumatori) 6.2 Sinistra libertaria ed ecologista (verdi); 6.3 Post-industriali estrema destra (populisti); 6.4 Etnici/Etno-territoriali (Lega, Ciudadanos, Partito Democratico del Popolo);
Comportamento elettorale: motivazioni alla base del voto Cotta, della Porta, Morlino: voto utile e voto espressivo; Parisi e Pasquino: voto di appartenenza, di opinione, di scambio; Segatori: voto di «protesta» (v. Hirshmann) e «voto di parcheggio» (provvisorio, diretto a partiti single issue);
Sistema dei partiti: Criteri: Numerico (Duverger, 1951): monopartitici; bipartitici; multipartitici; Rilevanza («peso sistemico»: potenziale di coalizione e potenziale di ricatto) Polarizzazione ideologica (Sartori, 1976): NON COMPETITIVI: partito egemone; monopartitico; COMPETITIVI: Partito Predominante (India); Bipartitici (UK); Multipartitici limitati; M. estremi (pluralismo polarizzato); Atomizzati;
Le teorie élitiste Definizione: gruppo ristretto di persone che occupa posizioni di vertice nelle differenti sfere della società (economica, politica, scientifica, sportiva, culturale…). Tre caratteristiche: Limite numerico; Qualità (attitudini, competenze, risorse); Riconoscimento sociale; Élite politica: «piccolo gruppo di persone che esercita potere e influenza sostanziale sulla sfera pubblica e le decisioni politiche» Classe politica (Mosca): minoranza che governa (con classe in senso statistico). Realismo politico: tradizione di studi la cui tesi principale consiste nell’esistenza di una divisione, nella società, fra una minoranza di governanti e una maggioranza di governati;
Elitismo democratico: Schumpeter; Le teorie élitiste Elitisti (realismo politico): Gaetano Mosca; Vilfredo Pareto; Robert Michels; Elitismo democratico: Schumpeter; Elitismo statunitense: Harold Lasswell, C. Wright Mills, James Burnam; Neoelitisti: Burton, Gunther, Higley; Approcci (famiglie di elitismo, Parry): Organizzativo: Mosca, Michels; Psicologico: Pareto; Istituzionale: Wright Mills; Economico: Burnham;
Le teorie élitiste Mosca: analisi comparata di fatti (metodo positivista) che determina la seguente tendenza: «in tutte le società (…) esistono due classi di persone: quella dei governanti e l’altra dei governati» G: meno numerosa; monopolio del potere; vantaggi derivanti da potere; g,: più numerosa; eterodiretta; fornisce i mezzi materiali e vitali necessari all’organismo politico. Seconda costante: organizzazione. Indipendentemente dallo strumento che determina la dicotomia (risorse, nascita, cultura, merito, competenza tecnica, competenza militare…) è il fattore organizzativo a condurre e mantenere al potere detta minoranza. Classe Politica; classe dirigente; formola politica
Classe eletta di governo Classe eletta non di governo Le teorie élitiste Vilfredo Pareto: Classe eletta di governo Classe eletta non di governo Classe non eletta Dinamica e meccanismi di ricambio: «circolazione delle élites» 2 «residui» necessari nella dimensione politica: Persistenza degli aggregati: stabilità, forza, coraggio; Istinto delle combinazioni: dinamismo, furbizia, adattamento;
Le teorie élitiste Roberto Michels: Analisi del Partito Socialdemocratico tedesco Problema: come pervenire rapidamente a decisioni efficaci in partiti basati sull’adesione delle masse? Legge ferrea dell’oligarchia: «chi dice organizzazione dice tendenza all’oligarchia» Ragioni: Competenze; Squilibri di potere; Personalità dei dirigenti (tendenza a credersi indispensabili); Bisogno di rassicurazione delle masse; Distorsione dei fini: o. da mezzo per fini, a fine a sé; Sconfinamento: difesa della «macchina» a prescindere dagli obiettivi fondativi;
Le teorie élitiste Lasswell: Valori (nucleo della società): ricchezza, sicurezza, deferenza Valori= oggetto della sfera del potere Campo dei partecipanti: attori che si contendono l’accesso ai valori; Potere: Peso: grado di partecipazione al processo di decisione; Arena (del potere): chi esercita o chi ambisce a esercitare il potere chi «tenta di accedere» e chi è già nel «campo del potere» Élites: coloro che detengono la maggior parte dei «valori»
James Burnham Le teorie élitiste («The Managerial revolution», 1941) Approccio: Realismo politico + marxismo Esiste una élite di potere (ruling class) La ruling class «controlla» i mezzi di produzione e beneficia in modo vantaggioso dei ricavi dovuti alla distribuzione dei beni prodotti. Prima fase: capitalisti borghesi; Seconda fase: tecnici (tecnocrazia/manager); «Élites manageriali»
Critica alla democrazia USA (assunti criticati): Sindacati efficaci; Le teorie élitiste Charles Wright Mills (The New Men of Power; White Collar; The Power Élite) Critica alla democrazia USA (assunti criticati): Sindacati efficaci; Classe media autonoma (opinione pubblica indipendente); Forte mobilità sociale; Poliarchia aperta; Dirigenti sindacali «dimenticano» i fini originari dell’organizzazione; Classe media uniformizzata e deferente; Esistenza di élites politiche, economiche e militari che «bloccano» la mobilità sociale. Non approccio psicologico ma posizionale (sono i ruoli e i contatti fra ruoli che determinano il blocco élitista);