AVER CURA DI……………... LA CUTE La pelle non è un semplice rivestimento del corpo, ma un vero e proprio organo con funzioni precise, è uno degli organi più.

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Transcript della presentazione:

AVER CURA DI……………..

LA CUTE La pelle non è un semplice rivestimento del corpo, ma un vero e proprio organo con funzioni precise, è uno degli organi più estesi e rappresenta circa il 16% del peso totale. È il primo organo che si presenta all’ispezione di un paziente, quindi diventa il suo biglietto da visita. Si presenta di aspetto diverso in rapporto alla razza (bianca, gialla o nera), all’individuo (solitamente più scura nell’anziano), alla sede, etc.

La sua funzione è fondamentale per mantenere l’equilibrio fisiologico dell’organismo. È una barriera protettiva di tipo meccanico tra il nostro corpo e l’esterno grazie alla sua elasticità, resistenza e coesione. È una barriera protettiva nei confronti di organismi esterni (batteri, miceti, ecc.) grazie al film lipidico. Contribuisce, con il potere termo- regolatore, al controllo del calore del corpo e questo grazie al processo della sudorazione.

Regola l’assorbimento e/o la perdita di acqua, impedendo la perdita di elementi essenziali. Regola l’assorbimento delle sostanze applicate sulla sua superficie. Assorbe e blocca le radiazioni solari. All’ispezione permette di capire lo stato generale della persona, si evidenzia se è sofferente, denutrita, disidratata, ecc.

La cute è formata da due strati: l’epidermide ed il derma.

L’epidermide. L’epidermide è la parte più esterna della cute, formata da più strati di cellule che man mano che si sale dagli strati più profondi, si trasformano in cellule praticamente morte ma resistenti agli agenti esterni.

Il derma. Il derma è la parte sottostante l’epidermide. Fondamentalmente ha la funzione di sostegno della cute. Nel suo interno si trovano vasi sanguigni che danno nutrimento alla cute stessa, le ghiandole sudoripare e sebacee che hanno la funzione di regolare la temperatura corporea, terminali nervosi che servono a ricevere gli impulsi che passano attraverso l’epidermide, e i bulbi dei peli.

Con l’invecchiamento la cute va incontro a diverse modificazioni: Diventa più sottile C’è una maggiore facilità allo scollamento C’è una maggiore difficoltà alla riparazione C’è una riduzione delle ghiandole sebacee, quindi diventa più secca Minore circolazione sanguigna, riduzione delle fibre sensitive, di conseguenza minore sensibilità al dolore e al fastidio provocato dalla stessa posizione assunta per più tempo Più facilità agli stati infiammatori ed irritativi (eritema da pannolone per contatto con feci e urine, eritema da eccessiva sudorazione)

Per cercare di mitigare i danni dovuti al processo di invecchiamento, la cute va trattata con particolare attenzione. Prima cura fondamentale è la corretta igiene: “la cute deve essere pulita non appena si sporca e ad intervalli regolari” procedendo dalle zone più pulite alle zone più sporche, ed evitare inoltre il contatto prolungato con feci, urine, sudore o secrezioni di ferita, perché facilitano la macerazione cutanea. La frequenza della pulizia cutanea va personalizzata a seconda delle esigenze/necessità e desideri del paziente. Bisogna evitare di utilizzare acqua troppo calda ed usare un detergente delicato che riduca al minimo l’irritazione e la secchezza della pelle. Durante la pulizia, fare molta attenzione per ridurre la forza e la frizione applicata alla pelle e asciugare accuratamente senza strofinare ma tamponando. La detersione ha il compito di togliere lo sporco, ridurre le cellule morte e ridurre la carica microbica, ma va rispettato il pH (5,5) naturale della pelle. Durante la pratiche igieniche va fatta molta attenzione ad eventuali drenaggi, sondini, cateteri, per evitare il formarsi di decubiti nella zona sottostante.

I prodotti indicati per la detersione sono gli oli perchè hanno un basso potere detergente, detergono per assorbimento delle molecole di sporco, non alterano il pH cutaneo, creano un film protettivo, non sono schiumogeni, hanno un’azione lenitivo- emolliente e sono di origine minerale o vegetale.

Un prodotto per la detersione deve essere: Poco schiumogeno Facile da risciacquare Preferibilmente non profumato Di costo contenuto Dopo circa due ore dal lavaggio la cute deve tornare ad essere normale Dopo la detersione la cute va idratata con creme o oli appropriati. Non vanno assolutamente usate polveri o sostanze che possano provocare secchezza della pelle.

Una corretta alimentazione è un altro dei fattori che concorrono a mantenere la cute (e non solo) sana. Nella dieta devono essere presenti tutti i nutrienti. Le porzioni non devono essere abbondanti. I cibi devono essere graditi a chi li assume. Vanno assunti liquidi per circa 1 o 2 litri al giorno.

Altro aspetto fondamentale per il benessere psico-fisico della persona anziana è il movimento. Troppo tempo seduti o sdraiati nella stessa posizione concorrono alla formazione di lesioni della pelle nella zona sottoposta a pressione. La persona anziana va incoraggiata ed aiutata a muoversi e a cambiare posizione frequentemente.

In conclusione possiamo dire che dobbiamo fare il possibile per evitare che sulla cute si formino delle lesioni Corretta ed accurata igiene Corretta alimentazione Corretta mobilizzazione

LESIONE Danno offesa Alterazione strutturale o funzionale di un tessuto o di un organo, di origine traumatica o patologica

LESIONE PIAGA ULCERA Termine generico Lesione con tendenza alla guarigione Lesione che tende a guarire con difficoltà. Termine usato prevalentemente per le lesioni degli arti inferiori (ulcera vascolare, ulcera diabetica, ulcera trofica)

LESIONE PIAGA ULCERA Termini usati per indicare una perdita di tessuto cutaneo e muscolare secondario a compressione, trauma, patologie vascolari, diabete, che portano ad un ridotto afflusso di sangue nella sede della lesione e di conseguenza un ridotto apporto di ossigeno e sostanze nutritive con accumulo di sostanze di scarto

LESIONE DA DECUBITO PIAGA DA DECUBITO ULCERA DA DECUBITO Termini usati per indicare una perdita di tessuto cutaneo e muscolare secondario a compressione con conseguente necrotizzazione dei tessuti per diminuito apporto di sangue

Dove si formano? Si formano nelle parti del corpo più soggette a pressione, a seconda della posizione assunta dal paziente: Posizione seduta: In rosso le aree a rischio di sviluppo di lesioni da decubito

posizione sdraiata: In rosso le aree a rischio di sviluppo di lesioni da decubito

decubito laterale: In rosso le aree a rischio di sviluppo di lesioni da decubito

COME POSSIAMO RICONOSCERE UNA LESIONE DA DECUBITO? Se osserviamo sulla cute del Paziente una zona particolarmente arrossata, proviamo ad esercitare una pressione locale: se il rossore è persistente, siamo di fronte ad una lesione da decubito allo stadio iniziale. Siamo all’inizio ma è necessario correre ai ripari: eliminare totalmente la pressione in quell’area; utilizzare un materasso od un cuscino ad alta prevenzione; non frizionare la cute ma lavarla ed idratarla, massaggiandola molto delicatamente; continuare a controllare con molta scrupolosità la cute e ad assistere il Paziente con molta sollecitudine ed attenzione.

LESIONE AL 1° STADIO Arrossamento con cute intatta

LESIONE AL 2° STADIO Perdita cutanea a spessore parziale

LESIONE AL 3° STADIO perdita cutanea a tutto spessore (la necrosi del tessuto sottocutaneo non si estende oltre la fascia sottostante)

LESIONE AL 4° STADIO distruzione estesa, oppure coinvolgimento di muscoli, ossa, tendini, capsule articolari.

LESIONI DIFFICILI

AUSILI PER LA MOBILIZZAZIONE DEL PAZIENTE

AUSILI ANTIDECUBITO