COSTANTINO E L’IMPERO CRISTIANO Lezione 6 COSTANTINO E L’IMPERO CRISTIANO M. Lunari, Le vie della civiltà, volume 2© Zanichelli editore 2016 1
Un nuovo periodo di guerre civili Nel 305 d.C. Diocleziano e Massimiano abdicarono. Come previsto dal meccanismo della tetrarchia, gli succedettero Galerio e Costanzo Cloro. Galerio e Costanzo Cloro nominarono due nuovi Cesari. La successione fu contestata da Costantino e Massenzio. Si aprì un nuovo periodo di guerre civili. M. Lunari, Le vie della civiltà, volume 2© Zanichelli editore 2016 2
Costantino imperatore Nel 312 d.C. Costantino sconfisse Massenzio nella battaglia di Ponte Milvio. Contemporaneamente Licinio, alleato di Costantino, assunse il controllo dell’Oriente. Per alcuni anni Licinio e Costantino governarono assieme l’Impero, ma poi finirono per scontrarsi. Nel 324 d.C. Costantino sconfisse Licinio e assunse il totale controllo dell’Impero. M. Lunari, Le vie della civiltà, volume 2© Zanichelli editore 2016
La fondazione di Costantinopoli Nel 324 d.C. Costantino fondò una nuova città sulle rive del Bosforo, dove sorgeva la città greca di Bisanzio. La città fu ribattezzata Costantinopoli, abbellita con splendidi edifici e monumenti e fornita di una poderosa cinta di mura. Nelle intenzioni di Costantino doveva essere il centro amministrativo dell’Oriente, di fatto divenne una seconda capitale. M. Lunari, Le vie della civiltà, volume 2© Zanichelli editore 2016 4
La fondazione di Costantinopoli Perché Costantino fondò Costantinopoli? Nelle intenzioni di Costantino doveva essere il centro amministrativo dell’Oriente, di fatto divenne una seconda capitale. L’impero era troppo vasto per essere governato da Roma. Come dimostra il tentativo di creare la tetrarchia, vi era bisogno di una maggiore presenza in Oriente del potere imperiale. Perché serviva un centro amministrativo per l’Oriente? Contro i desideri dello stesso Costantino, finì per favorire il processo, già in atto, di separazione tra Occidente e Oriente. Che conseguenze ebbe la creazione di Costantinopoli? Era una posizione strategica, posta su un promontorio facilmente difendibile e sulle rotte di collegamento tra Mediterraneo e Mar Nero. Perché scelse di costruirla sulle rive del Bosforo? M. Lunari, Le vie della civiltà, volume 2© Zanichelli editore 2016
L’editto di Milano Nel 313 d.C. Costantino riconobbe la legittimità di tutti i culti praticati all’interno dell’Impero. L’atto di fatto concesse ai cristiani la libertà di culto. Costantino in realtà si limitò a riprendere un analogo atto emanato da Licinio per l’Oriente, ma questo non toglie nulla all’importanza epocale di questo provvedimento. M. Lunari, Le vie della civiltà, volume 2© Zanichelli editore 2016 6
L’editto di Milano: la leggenda Secondo la tradizione la notte prima della battaglia di Ponte Milvo a Costantino apparve in sogno Gesù. Gesù gli disse che se avesse fatto mettere il monogramma cristiano sulle insegne dell’esercito avrebbe vinto la battaglia. Costantino fece come gli era stato detto e sconfisse Massenzio. Dopo questi eventi, Costantino si convertì al cristianesimo e concesse ai Cristiani libertà di culto. M. Lunari, Le vie della civiltà, volume 2© Zanichelli editore 2016
L’editto di Milano: la ragioni politiche Le persecuzioni avevano fallito: in molte regioni il cristianesimo era la religione più diffusa. I vescovi, grazie all’autorità esercitata sui fedeli, potevano affiancare i funzionari imperiali nel governo delle città. Le opere di carità della Chiesa sgravavano lo Stato da alcuni oneri. Il riconoscimento del cristianesimo fu quindi l’esito di una logica scelta politica. M. Lunari, Le vie della civiltà, volume 2© Zanichelli editore 2016
L’editto di Milano: le conseguenze Perché temeva la ricchezza e la struttura gerarchica della Chiesa che vedeva come concorrenziale. Perché l’Impero aveva perseguitato i Cristiani? Questi timori ora sussistevano ancora? No, perché legittimando il cristianesimo l’Impero di fatto si alleò con la Chiesa. No, perché Costantino legittimò il proprio potere presentandosi come difensore della fede cristiana: questa posizione fu appoggiata anche dagli scrittori cristiani. Sussisteva ancora il problema del rifiuto dei cristiani a sacrificare all’imperatore? La questione è dibattuta. Il suo comportamento non fu univoco: si fece battezzare, ma a Costantinopoli fece erigere templi agli dei pagani. Costantino si convertì al Cristianesimo? M. Lunari, Le vie della civiltà, volume 2© Zanichelli editore 2016 9
La teologia Gli scrittori cristiani – i Padri della Chiesa – definirono i contenuti del cristianesimo. Nacque la teologia: la branca della filosofia che si occupa di quanto attiene a Dio. Alcune questioni, come quella della natura di Cristo, furono a lungo dibattute. Sorsero divisioni anche aspre tra i sostenitori delle varie posizioni dottrinali. Le posizioni non accettate dalla Chiesa e quindi contrarie all’ortodossia furono dichiarate eretiche. M. Lunari, Le vie della civiltà, volume 2© Zanichelli editore 2016
L’arianesimo Nacque all’inizio del III secolo in seguito alla predicazione di Ario, un prete egiziano. Era un’eresia cristologica, ossia riguardante la natura di Cristo. Sosteneva che Cristo avesse un’unica natura, ossia solo quella umana. Si diffuse in tutto l’Impero e vi aderirono molti vescovi e sacerdoti. Si diffuse anche tra le popolazioni germaniche convertite al cristianesimo. M. Lunari, Le vie della civiltà, volume 2© Zanichelli editore 2016
Il concilio di Nicea (325) E’ il primo concilio ecumenico della storia. Fu convocato dall’imperatore Costantino. Confermò la doppia natura – umana e divina – di Cristo e condannò l’arianesimo come dottrina eretica. Definì le posizioni della Chiesa come cattoliche, ossia universali. M. Lunari, Le vie della civiltà, volume 2© Zanichelli editore 2016 12
Il concilio di Nicea (325) Che cos’è un concilio? È una riunione a cui partecipano tutti i vescovi della cristianità. Data la crescente importanza del cristianesimo, Costantino non poteva accettare che all’interno dell’Impero ci fossero dispute teologiche che a volte sfociavano in scontri armati. Perché fu convocato da Costantino? Perché il Concilio di Nicea è così importante? Perché stabilì alcune posizioni che ancora oggi sono quelle ufficiali della Chiesa Cattolica. No. L’arianesimo era molto diffuso sia nell’Impero sia tra le popolazioni germaniche. Gli scontri e le diatribe teologiche proseguirono ancora a lungo. La condanna di Nicea pose fine alla diffusione dell’arianesimo? M. Lunari, Le vie della civiltà, volume 2© Zanichelli editore 2016 13
Giuliano l’Apostata (361-363) I successori di Costantino Costanzo II (337-361) Figlio di Costantino. Ordinò la distruzione e la chiusura di alcuni templi pagani. Giuliano l’Apostata (361-363) Detto l’Apostata (colui che rinnega la fede) perché tentò di reintrodurre i culti pagani. Morì in battaglia contro i Sasanidi. Con l’editto di Tessalonica (380) stabilì come culto ufficiale dell’Impero il cristianesimo; successivamente, con altri quattro editti, proibì ogni culto pagano. Teodosio (379-395) In meno di un secolo il cristianesimo divenne da religione perseguitata a essere l’unico culto ammesso nell’Impero. Ora a essere condannati erano i culti pagani. M. Lunari, Le vie della civiltà, volume 2© Zanichelli editore 2016 14
La società cristiana Pienamente legittimata, la Chiesa poté meglio definire la propria struttura e le proprie liturgie. Sorsero le prime Chiese. Venne precisata la liturgia della Messa. Il battesimo iniziò ad essere impartito ai bambini. Si diffuse il culto dei santi e delle reliquie. M. Lunari, Le vie della civiltà, volume 2© Zanichelli editore 2016
La società cristiana La diffusione del cristianesimo cambiò le abitudini e le caratteristiche della società. Il calendario si strutturò sulla base delle feste cristiane: Natale, Pasqua e il primo giorno della settimana (la domenica) divennero festivi. Il matrimonio divenne un sacramento destinato a durare per tutta la vita. Furono proibiti i giochi dei gladiatori. M. Lunari, Le vie della civiltà, volume 2© Zanichelli editore 2016
Chiesa e Impero I vescovi divennero un punto di riferimento per l’intera popolazione cittadina, sino ad essere percepiti anche come una guida politica. Gli imperatori intervennero sempre più spesso della vita della Chiesa. Per la prima volta si pose il problema dei rapporti tra potere politico e potere spirituale. M. Lunari, Le vie della civiltà, volume 2© Zanichelli editore 2016