Norme generali di Pronto Soccorso

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a cura del Gruppo V.d.S. di Anguillara Sabazia -Settore Formazione B.L.S. nuove procedure Per soccorritori laici.
Transcript della presentazione:

Norme generali di Pronto Soccorso PRIMO SOCCORSO Norme generali di Pronto Soccorso

INCIDENTE Può essere definito come un avvenimento improvviso, violento, incontrollabile con effetti dannosi alle persone e alle cose.

QUALE COMPORTAMENTO DOBBIAMO TENERE DI FRONTE AD UN INCIDENTE? Alla persona che prima giunge sul posto dell’incidente competono decisioni rapide e coordinate:

1) SICUREZZA DEL SOCCORRITORE Dopo aver valutato esattamente il luogo dell’incidente e se, è avvenuto per cause dipendenti dall’ambiente (nebbia, incendio, folgorazione) o per altri motivi, il soccorritore deve porsi nella condizione di non incorrere in errori dovuti alla fretta che potrebbero porlo a sua volte in grave pericolo.

Il soccorritore allontani il ferito trasportandolo in un luogo sicuro 2) SICUREZZA DEL LUOGO Nell’assumere le necessarie precauzioni per evitare ulteriori danni, il soccorritore deve anche valutare la possibilità del ripetersi del medesimo evento (frane, incendi, tamponamenti). Il soccorritore allontani il ferito trasportandolo in un luogo sicuro

3) SICUREZZA DEI BENI Il soccorritore deve adoperarsi affinché non vengano spostati gli oggetti, i veicoli coinvolti, e quanto possa servire a vigili, polizia, carabinieri e autorità giudiziaria per la ricostruzione della dinamica dell’incidente.

4) SOCCORSO Affinché l’opera di soccorso sia efficace è necessario attuare con rapida sequenza tre momenti: ALLARME PRIMO ESAME PRIMO SOCCORSO

CATENA DI SOCCORSO La successione degli interventi del soccorso, in caso di incidenti, può essere rappresentata da anelli di una catena.

PRIMO ESAME Dalla prima osservazione e dai primi interventi compiuti da chi giunge per primo sul luogo di un incidente, dipende spesso la vita del ferito.

Non sarà mai raccomandato a sufficienza di astenersi dal compiere azioni che possano provocare in qualunque modo ulteriori danni all’infortunato.

PRESENZA DI UN SOLO FERITO PRESENZA DI PIU’ FERITI In un incidente si possono di solito presentare due situazioni: PRESENZA DI UN SOLO FERITO PRESENZA DI PIU’ FERITI

Il soccorritore deve rapidamente valutare tre condizioni COSCIENZA Il soccorritore deve rapidamente valutare tre condizioni RESPIRO CIRCOLO SANGUIGNO

CONTROLLO DEL POLSO Le pulsazioni possono venire controllate in più parti del corpo, ad esempio al polso, al collo, alla zona inguinale.

Le pulsazioni al polso si avvertono poggiando i polpastrelli delle dita sul braccio del paziente dalla parte del pollice, come è indicato nella figura.

Inginocchiati accanto al ferito, si posano tre dita a lato del pomo di Adamo del paziente, come è indicato nella figura: così si avvertono le pulsazioni dell’arteria carotide comune.

Tastando la gamba nella zona inguinale, come indicato nella figura, si avvertono le pulsazioni dell’arteria femorale sinistra oppure destra.

PRIMO SOCCORSO Distinguiamo due condizioni che comportano l’applicazione di norme diverse:

1) INTERVENTO E SOCCORSO IN CASO DI PERICOLO DI VITA FERITO INCOSCIENTE: Arresto del battito, se non si avvertono pulsazioni al polso ricercarle in altre sedi (arteria carotide o arteria femorale); accertarsi che le vie respiratorie siano libere; eseguire immediatamente il massaggio cardiaco esterno e la respirazione bocca a bocca.

Polso debole, filiforme, frequente: sicuro stato di shock; sollevare le gambe e tenere il ferito al caldo; Arresto della respirazione: liberare le vie respiratorie, praticare la respirazione bocca a bocca, se vi è una ferita toracica perforante tamponarla; Emorragia: provvedere all’arresto dell’emorragia (emostasi), mediante compressione con le mani, fasciatura compressiva, laccio emostatico; Perdita di coscienza: accertarsi che le vie respiratorie siano sgombre, muovere con precauzione l’infortunato per non aggravare le eventuali lesioni al cranio o alla colonna vertebrale.

Rassicurarlo e chiedere se e dove sente dolore; FERITO COSCIENTE: Rassicurarlo e chiedere se e dove sente dolore; Non ritenere che la mancanza di dolore significhi sempre assenza di lesioni.

SCHEMA PER IL PRONTO SOCCORSO LE INSUFFICIENZE CARDIO/POLMONARI IL POLSO LO STATO DI COSCIENZA Valutare il grado di coscienza Rassicurare Emorragie Respirazione Se necessario rilevare le pulsazioni dell’arteria carotide. emostasi manuale sommaria fasciatura occlusiva impiegare il laccio emostatico solo se necessario liberare le vie respiratorie respira zione Bocca- bocca tampo nare una lesione perforante coma= =assenza di coscienza accertare la presenza di dolori o altri sintomi assente= =arresto cardiaco Debole shock sollevare le gambe coprire massaggio cardiaco respirazione Bocca - bocca

Lesioni e compromissioni del Sistema Nervoso Centrale 2) INTERVENTO E SOCCORSO SENZA PERICOLO DI VITA E PREPARAZIONE PER IL TRASPORTO IN OSPEDALE E’ importante in questo caso seguire alcune semplicissime fondamentali norme in riferimento a tre grandi gruppi di lesioni: Lesioni e compromissioni del Sistema Nervoso Centrale Fratture Ferite

SOCCORSO SENZA PERICOLO DI VITA DEI COINVOLTI LESIONI CRANIO- VERTEBRALI FRATTURE FERITE interrogare ricercare alterazioni e punti dolorosi Interrogare il ferito fasciatura in ogni caso sventramento: non rimettere a posto gli intestini amputazione: cercare i segmenti staccati (braccia, gambe, piedi, dita) incoscienza e perdita della sensibilità o motilità sono segni di lesione midollare preparare sostegno rigido immobilizzare l’arto non fare manovre di ricomposizione delle fratture

IL FERITO E’ COSCIENTE: Controllare rapidamente le zone dolorose Controllare la sensibilità e la possibilità di movimento spontaneo Controllare la perdita della motilità e della lesione vertebrale-midollare

IL FERITO E’ INCOSCIENTE Comportarsi come se si trattasse di una lesione cranio-vertebrale.

PER INDIVIDUARE LE FRATTURE: Occorre esaminare gli atteggiamenti anomali degli arti. Eventuale presenza di sensazioni di scroscio Rumore prodotto dai frammenti ossei qualora vengano rimessi in contatto. SCROSCIO

E’ NECCESSARIO INTERROGARE ACCURATAMENTE L’INFORTUNATO IN CASO DI SOSPETTA LESIONE VERTEBRALE, PRIMA DI MUOVERE IL MALATO, E’ NECESSARIO APPRONTARE UN PIANO RIGIDO MOBILE DOVE ADAGGIARLO LE FRATTURE VANNO IMMOBILIZZATE IN CASO DI FUORI USCITA DI MONCONI SCHELETRICI NON TENTARE ALCUNA MANOVRA, MA COPRIRE CON TESSUTI PULITI

IN PRESENZA DI FERITE CI SI COMPORTA COME NELLA PRESENZA DI FRATTURE

IN CASO DI FERITE PERFORANTI TORACICHE: Eseguire una fasciatura occlusiva onde evitare la perdita di aria dai polmoni

ESAME COMPLETO E MANIPOLAZIONE DI UN FERITO VALUTAZIONE DELLA SITUAZIONE E’ necessario richiamarsi ogni volta alla valutazione delle funzioni vitali Occorre ricordarsi che le condizioni generali dei feriti possono aggravarsi con il trascorrere del tempo

Se l’infortunato si trova in una posizione pericolosa, prima di muoverlo, controllare: La presenza del polso e del respiro Provvedere a liberarlo con delicatezza, senza fretta Sistemarlo in un posto possibilmente sicuro e comodo per esaminarlo bene e prestargli le prime cure

Bisogna ricordare che il corpo va spostato in blocco, limitando al minimo indispensabile le manovre e cercando di mantenere testa, collo e tronco sullo stesso asse ed impedire qualsiasi flessione della colonna vertebrale

SE IL SOCCORRITORE E’ DA SOLO: Il ferito non deve essere trascinato per le gambe ma per l’ascelle In modo da impedire movimenti della. testa

MANOVRA DI RAUTEK Si solleva il ferito per le ascelle senza tuttavia sollevare eccessivamente le spalle in modo da evitare che la colonna vertebrale venga piegata di lato o in avanti.

Passare le due mani sotto le ascelle dell’infortunato ed agganciare, dall’alto in basso, l’avambraccio piegato. Spostare indietro il peso del proprio corpo e radrizzarsi sulla schiena. Il sinistrato viene ora a trovarsi attirato verso le cosce del soccorritore e ad esse appoggiato. Indietreggiare a ginocchia alquanto piegate e trascinare, a braccia tese, la vittima in luogo sicuro.

Qualora si possa escludere una lesione vertebrale, il ferito può essere trasportato con un braccio dietro la schiena e uno sotto le gambe. Se il ferito è in stato di coscienza e gli sia possibile potrà anche aiutare il soccorritore aggrappandosi al collo dello stesso.

NEL CASO DI DUE O PIU’ SOCCORRITORI Il ferito non deve essere sollevato con la presa per le gambe da un lato e dall’altro sotto le ascelle (come istintivamente fanno la maggior parte dei soccorritori) perché agendo in tal maniera si piega la colonna vertebrale

I DUE DEVONO PORSI INVECE UNO DA UN LATO E L’ALTRO DALL’ALTRO DEL FERITO E ALZARLO SOSTENENDOLO CONTEMPORANEAMENTE SOTTO LA COLONNA LOMBARE E SOTTO IL BACINO

SE I SOCCORRITORI SONO TRE O QUATTRO DEVONO: Sollevare il ferito tenendolo orizzontalmente. Sostenere il ferito lungo tutto il corpo in modo che la schiena non si pieghi.

Se è possibile far scorrere sotto il ferito una coperta o un telo e tirare facendo strisciare il telo sul terreno

SE IL FERITO E’ COSCIENTE (risponde alle domande del soccorritore) ESAME DEL FERITO SE IL FERITO E’ COSCIENTE (risponde alle domande del soccorritore) Adagiarlo sul dorso, la testa va tenuta in diverse posizioni a seconda dei casi

SE IL FERITO E’ INCOSCIENTE Metterlo su un fianco con un ginocchio ripiegato, per dargli la stabilità (posizione di sicurezza), con la testa bassa e piegata da un lato per evitare che vomito, sangue, corpi estranei possano penetrare nelle vie respiratorie e soffocarlo

Porsi al suo lato e sollevargli di poco l’anca PER METTERE L’INFORTUNATO INCOSCIENTE IN POSIZIONE DI SICUREZZA OCCORRE: Porsi al suo lato e sollevargli di poco l’anca Sospingere sotto l’anca la mano tesa del braccio omolaterale

Piegare la gamba sul ginocchio, avvicinando il piede alla natica

Afferrare la spalla e l’anca del lato opposto e tirare a sé, con cautela, l’intero corpo

Sorreggere il corpo col proprio ginocchio perché il paziente non abbia a cadere prono Spostare all’indietro, facendo presa sul gomito, l’arto superiore a contatto con il terreno

SLACCIARE COLLETTI, CINTURE, VESTITI STRETTI MA NON SVESTIRE IL FERITO. RIPARARLO DAL FREDDO E COPRIRLO PERCHE’ GLI INFORTUNATI, ANCHE SE LA TEMPERATURA ESTERNA E’ MITE, HANNO FREDDO.

ISOLARLO DAL TERRENO CON COPERTE OD ALTRO MATERIALE IDONEO. EVITARE ALL’ INFORTUNATO IL CONTATTO CON IL TERRENO, CHE DI SOLITO E’ FREDDO O UMIDO. ISOLARLO DAL TERRENO CON COPERTE OD ALTRO MATERIALE IDONEO.

IMPORTANTE: Non dare subito l’infortunato per morto, abbandonando ogni tentativo di soccorso; Non trasportarlo subito senza rendersi conto prima del suo reale stato; Non applicare il laccio emostatico in tutti i casi di emorragia; Non cercarlo di farlo bere se incosciente o quasi, se ci sono dolori, colpi o ferite al ventre; Non somministrare bevande alcoliche o tranquillanti.

Osservare il colorito della pelle e il colore del corpo Se il paziente è cosciente o incosciente Se respira COSA DOBBIAMO CONTROLLARE SUBITO Se ci sono emorragie o fratture Se il cuore funziona, sentire il battito delle arterie del collo che scorrono ai lati del Pomo di Adamo

Respirazione assente o insufficiente TENERE PRESENTE CHE I CASI IN CUI SI RICHIEDONO CURE URGENTISSIME SONO QUELLE IN CUI SI ACCERTA: Respirazione assente o insufficiente Praticare subito la respirazione artificiale bocca a bocca . Praticare il massaggio cardiaco esterno immediatamente. Arresto del cuore Eseguire l’emostasi (tamponamento) per evitare troppa perdita di sangue. Le emorragie

INFORTUNATO COSCIENTE IL FERITO E’ COSCIENTE SE: Risponde a tutte le domande (occorre rassicurarlo e cercargli di infondere coraggio) e interrogarlo chiedendogli: Quali parti del corpo non riesce a muovere Dove ha ricevuto il colpo o i colpi Dove avverte dolore Come è avvenuto l’incidente In quale atteggiamento è caduto

SENZA SVESTIRLO PROCEDERE Palpando delicatamente attraverso i vestiti Ponendo sempre grande attenzione alla colonna vertebrale Esaminando il capo, il tronco e gli arti per apprezzare eventuali fratture SENZA SVESTIRLO PROCEDERE Non fermandosi alla prima lesione esaminata ma esaminando tutto il corpo

A) PAZIENTE IN STATO DI SHOCK: QUANDO IL FERITO E’ COSCIENTE SI POSSONO PRESENTARE DUE SITUAZIONI A) PAZIENTE IN STATO DI SHOCK: Agitato Viso ed estremità (mani e piedi) fredde e sudate Respiro frequente e corto (20-30 atti respiratori al minuti invece dei normali 15-18) Polso arterioso debole e molto frequente (120-130 pulsazioni al minuto primo) Sonnolenza Diminuita sensibilità al dolore

COMPORTAMENTO DA OSSERVARE: Calmare il paziente Rimuovere le cause di shock Tenerlo al caldo con coperte Non mettere sorgenti di calore direttamente sulla pelle Testa in basso e gambe in alto, ripiegando la ginocchia e sostenendole Non somministrare né alcool né altre bevande Non cercare di far camminare il paziente Programmare il suo trasporto in ospedale

B) PAZIENTE IN STATO DI SHOCK EMORRAGICO IL CASO SI VERIFICA QUANDO IL PAZIENTE HA PERSO MOLTO SANGUE E SINTOMI SONO DATI DA: Cute pallidissima Sete intensa Respiro rapido e superficiale Polso frequente e sempre debole

POSIZIONE ANTISHOCK Dopo aver immobilizzato le fratture e frenato le emorragie eventualmente presenti, si provvede a far assumere al sinistrato la posizione antishock Il sinistrato è adagiato al suolo in posizione supina con gli arti inferiori rialzati a squadra (a meno che non siano fratturati) e sostenuti in quella posizione per qualche momento (il sangue rifluisce così verso il cuore) Va adagiato in posizione inclinata, con la testa più in basso del corpo (salvo lesioni al capo)

SE SI SOSPETTA EMORRAGIA INTERNA IL TRASPORTO ALL’OSPEDALE DEVE AVVENIRE NEL MINOR TEMPO POSSIBILE

INFORTUNATO INCOSCIENTE Il ferito è incosciente se non reagisce: Agli stimoli (come ad esempio tocchi e/o pizzicotti) Non risponde alle domande del soccorritore

L’INFORTUNATO PUO’ PRESENTARE DIVERSI SINTOMI E SITUAZIONI Respiro e polso deboli( ma che si possono Apprezzare) Pelle pallida e sudata Testa in basso Posizione supina Ginocchia piegate Posizione da assumere

L’INFORTUNATO PUO’ PRESENTARE DIVERSI SINTOMI E SITUAZIONI Respiro e polso presenti, ma stato di incoscienza prolungato Dovuto a coma e spesso a trauma cranico . Posizione da assumere Mettere il paziente in posizione di sicurezza e sorvegliare che respiri bene.

L’INFORTUNATO PUO’ PRESENTARE DIVERSI SINTOMI E SITUAZIONI Pelle e mucose bluastre Arresto della respirazione Una ostruzione impedisce all’aria di arrivare ai polmoni (caduta all’indietro della lingua, penetrazione in gola o nella trachea di sangue, di materiale di vomito o di corpi estranei) Oppure si tratta di annegamento o di folgorazione o di strangolamento Il cuore batte, ma il paziente non respira Iniziative da prendere Sgombrare immediatamente bocca e gola dal materiale estraneo

IMPORTANTE: Da quando la respirazione si ferma ci sono 3-4 minuti primi di tempo per salvare il paziente

L’INFORTUNATO PUO’ PRESENTARE DIVERSI SINTOMI E SITUAZIONI Il paziente non respira e il cuore non batte ARRESTO DEL CUORE O SINCOPE CARDIACA E’ uno stato gravissimo, tipico di chi è stato colpito da una scarica elettrica Iniziative da prendere Richiede immediato massaggio cardiaco esterno Le pulsazioni non si apprezzano più nemmeno al collo Il paziente diviene prima pallido poi di colore terreo Le pupille sono molto larghe (midriasi) e non reagiscono nemmeno a luce intensa (in condizioni normali invece sono più strette e si restringono di più alla luce) Sintomi caratteristici

IMPORTANTE Dal momento in cui il cuore si ferma ci sono circa tre minuti di tempo per evitare la morte Occorre praticare il massaggio cardiaco esterno e la respirazione artificiale da seguire immediatamente e contemporaneamente

MASSAGGIO CARDIACO ESTERNO Perdita di conoscenza Assenza del polso I SEGNI DELL’ARRESTO CARDIACO SONO: Assenza dei battiti del cuore Pallore della cute, poi colorito grigio-terreo

Talvolta è inutile ricercare il battito del polso, può essere tanto debole da non venir percepito In questi casi si cerchi subito e con cura la presenza delle pulsazioni alle arterie carotidi (si avvertono ai lati del pomo di Adamo) o alle arterie femorali (situate alle pieghe dell’inguine)

LA MANOVRA DEL MASSAGGIO CARDIACO Il paziente viene adagiato supino, con la schiena su un piano rigido. Si appoggia il palmo della mano sinistra a piatto, con le dita sollevate, al centro dello sterno nel suo terzo inferiore. ATTENZIONE NON SULLE COSTOLE FRATTURE

Senza staccare le mani dal torace, con la mano destra si preme con forza e aritmicamente, sopra la mano sinistra schiacciando il torace alla frequenza di 50-60 volte al minuto.

Se il paziente non respira si deve praticare contemporaneamente la respirazione bocca a bocca o bocca-naso Se i soccorritori sono due, uno praticherà la respirazione, l’altro il massaggio cardiaco esterno Se il soccorritore è solo, pratichi alternativamente per dieci secondi il massaggio (cioè 6-10 pressioni al torace) e due atti di respirazione artificiale

Ciò si valuta dalla ripresa delle pulsazioni al collo e agli inguini IL MASSAGGIO CARDIACO ESTERNO VA PRATICATO FINO A QUANDO IL CUORE DEL PAZIENTE RIPRENDE A BATTERE SPONTANEAMENTE. Ciò si valuta dalla ripresa delle pulsazioni al collo e agli inguini

SE IL MASSAGGIO CARDIACO DA ESITI: Le pupille ,dapprima, si restringono (meiosi) poi le pupille cominciano a reagire alla luce IN TAL CASO IL MASSAGGIO VA ESEGUITO A LUNGO FINO AD APPREZZARE SENSIBILMENTE IL BATTITO DELL’ARTERIA CAROTIDE AL COLLO

SE DOPO ALMENO DIECI MINUTI PRIMI LE PUPILLE RIMANGONO DILATATE (MIDRIASI) E NON RICOMPARE IL POLSO E’ INUTILE CONTINUARE IL MASSAGGIO CARDIACO.

SE IL PAZIENTE E’ TRASPORTABILE IN AUTOMBULANZA Inviarlo al più vicino ospedale continuando nel frattempo ininterrottamente massaggio e respirazione