10 PASSI verso l’obbiettivo “Rifiuti Zero”

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo
Advertisements

La responsabilità sociale dimpresa per lo sviluppo dellazienda e del territorio Rossella Sobrero 22 maggio 2012.
10 PASSI verso l’obbiettivo “Rifiuti Zero” con il Prof. Paul Connet
Etica e Turismo Fonte: Etica e Turismo, N. Tonini, Ed. San Paolo, capp Sabrina Pedrini – Lunedì 11 ottobre 2010.
DIRITTI UMANI & D IRITTI DEL PIANETA ValerioCurioneValerioCurione Buono ElenaBuono Elena.
Prof. Bertolami Salvatore
Prof. Bertolami Salvatore
Copyright © 2010 Pearson Italia S.p.A. All Right Reserved A cura di Patrizia Maccari La ricchezza delle nazioni: il PIL e la sua misurazione.
Lo Sviluppo Sostenibile
Miniere e Borghi del Fluminese
MACROECONOMIA L’economia italiana
La Macroeconomia: l’offerta e la domanda aggregata
1 CI SI PUO AFFEZIONARE AL LAVORO SOCIALE ? Levoluzione dei legami degli operatori sociali con il loro lavoro. Programma Provinciale per lautorizzazione.
Le variabili che influenzano l’acquisto dei beni o servizi sono:
LA REGOLAZIONE DELLA SOCIETA E DELLECONOMIA SI AFFIDA AD UNA COMBINAZIONE DI CRITERI TRA CUI QUELLI POLITICI SI BASA SU UNA PLURALITA DI PRINCIPI DI REGOLAZIONE.
La “decrescita”, questa sconosciuta...
Il sistema azienda e la sua organizzazione
GASU Gruppo di Acquisto Solidale Urbino
IL CICLO PRODUTTIVO 1/7.
Felicità come soggetto di ricerca….
un ambiente più sano per un avvenire migliore Progetto triennale che ha coinvolto, oltre alla nostra scuola, altre 5 scuole europee i cui alunni.
Lezione 2. SUI CONCETTI DI SVILUPPO CRESCITA, DECRESCITA Corso di Economia dello Sviluppo Internazionale Lezione 2. SUI CONCETTI DI SVILUPPO CRESCITA,
UOMO E TECNOLOGIA.
Argomenti della prima lezione (parte introduttiva)
ESERCITAZIONE 2.
I DATI MACROECONOMICI MICROECONOMIA : STUDIO DI 1 ) COME GLI INDIVIDUI E LE IMPRESE FORMULANO LE PROPRIE DECISIONI 2 ) LE LORO INTERAZIONI SUL MERCATO.
Una lettura socio economica delle regioni adriatiche.
La sfida della decrescita. Presso i popoli indigeni non ci sono ricchi e non ci sono neanche poveri, perché i beni sono collettivi. Nelle società dei.
incoraggiare la creazione di un ambiente propizio allo sviluppo delle imprese nel settore turistico favorire una migliore cooperazione tra gli Stati membri,
L’ECONOMIA Per economia si intendono le attività umane che sfruttano le risorse naturali, il complesso degli elementi presenti in natura, utilizzando le.
Campus FormArea Scuola di animazione sociale ed economica
DOVE STIAMO ANDANDO ? 1- I CITTADINI 2 – LE DEMOCRAZIE 3 – LE RISORSE.
La sfida della decrescita
COMUNICAZIONE PUBBLICA Pubblica Amministrazione e Comunicazione Interculturale 18° lezione 28 novembre 2008 Anno Accademico 2008/2009.
La violenza non è certamente utile alla maturazione di una persona o di un popolo. Importante per la prevenzione della violenza è una corretta informazione.
ECONOMIA AZIENDALE PROGRAMMA PRIMO QUADRIMESTRE CLASSI PRIME
CONFERENZA REGIONALE Liguria Turismo Bottom-up IL NUOVO PIANO TURISTICO TRIENNALE PER CRESCERE ALL SEASON Manifesto dei Valori e delle Finalità del Turismo.
L’etica di Aristotele Lavoro realizzato da Maria Luisa Mazzieri per “Progetto Docente”
AMERICA: LA CRISI DEL 1929 Porro Giulia 3°C RIM.
Gruppo d’Acquisto Solidale
Risparmio, investimento e sistema finanziario
Quale futuro per i nostri figli?
Donato Speroni - Ifg Urbino
1 YOUTH4EARTH – GIOVANI PER IL PIANETA La struttura del percorso e il suo approccio culturale e pedagogico.
IL PIL e le alternative al PIL
LA GLOBALIZZAZIONE a cura prof.sse Marilena Esposito e Liliana Mauro
La figura dell’Animatore
L’economia del nostro pianeta
Promozione della salute
M A C R O E C O N O M I A Analisi dei meccanismi che determinano il funzionamento e la performance di un sistema economico nel suo complesso Fenomeni macroeconomici.
Realizzazione dott. Simone Cicconi CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente Prof.ssa M.. Bevolo Lezione n. 2 II SEMESTRE A.A
Il pensiero politico ottocentesco
Esposizione universale
I concetti fondamentali dell’economia
Per crescita economica si intende l’espansione del Prodotto Interno Lordo (PIL), vale a dire, della ricchezza del sistema che ha prodotto. Nel lungo.
La cultura M. considerata negativa per il SS e in netto contrasto con i suoi valori centrali …..rischio di smarrimento del lavoro sociale, rischio connesso.
PROGETTO DI LEGGE DISPOSIZIONI A SOSTEGNO DELL'ECONOMIA CIRCOLARE, DELLA RIDUZIONE DELLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI URBANI, DEL RIUSO DEI BENI A FINE VITA,
Economia, tecnologia, lavoro parte 1 Della prof.ssa Luchetti Stefania.
Rimettere la persona al centro:la qualità e l’innovazione gestionale (intervento del Prof. Ivo Colozzi, Università di Bologna)
BUON GIORNO!!.
ISU E PIL.
24 novembre 2015 Provincia di Ravenna PIL contro BES Dott.ssa Cuffiani Roberta Servizio Statistica - Provincia di Ravenna Istituto Professionale Callegari,
Laboratorio Sviluppo & Cooperazione AMBIENTE […] Perché il prodotto nazionale lordo comprende l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette,
LA GREEN ECONOMY.
Cos’è oggi l’Europa ?. Una carta geografica con tanti stati e un solo colore?
ECONOMIA POLITICA Scienza sociale che studia l’attività degli uomini rivolta all’impiego razionale di risorse scarse per soddisfare i loro bisogni.
Intervento dello Stato per lo sviluppo economico.
(a)Identità fondamentali TRASCURANDO LE IMPOSTE INDIRETTE 1.— Sul concetto di PIL ed i suoi usi CORSO DI ECONOMIA POLITICASECONDO SEMESTRE ESERCITAZIONE.
Fondamenti di Geografia Modulo B A.a. 2015/2016 Dottoressa Lydia Postiglione.
I Giovani Imprenditori di Confindustria CONFINDUSTRIA BENEVENTO Gruppo Giovani Imprenditori.
Transcript della presentazione:

10 PASSI verso l’obbiettivo “Rifiuti Zero” Progetto Decrescita Felice ESSERE INFORMATI PER UNA VITA SANA IN TEMPO DI CRISI 10 PASSI verso l’obbiettivo “Rifiuti Zero”

Cos’è la DECRESCITA? Il concetto di DECRESCITA è legato al tema dell’ECONOMIA e della PRODUZIONE INDUSTRIALE. I sostenitori della DECRESCITA CRITICANO lo SVILUPPO ECONOMICO Com’é oggi considerato, ed affermano che NON SI PUO’ CRESCERE ALL’INFINITO

Perché non si puo’ crescere all’infinito? Non si può crescere all’infinito Semplicemente perchè non è pensabile che TUTTI i cittadini possano acquistare TUTTA la produzione mondiale di MERCI, es: AUTO, ELETTRODOMESTICI, ecc… SENZA CREARE SERI DANNI AL PIANETA.

Perché finiamo per fare del male al nostro pianeta? Facciamo del male al nostro pianeta perché Per PRODURRE SEMPRE PIU’ MERCI, SACCHEGGIAMO le RISORSE NATURALI DEPREDANDO TERRITORI e POPOLAZIONI. Noi trasformiamo, costruiamo, e fabbrichiamo migliaia di tonnellate di MERCI, per poi RIVENDERLE nel mondo, come se avessimo altri 4 pianeta Terra disponibili

LO SVILUPPO E’ LINEARE LA NATURA E’ CIRCOLARE Sfruttamento delle Risorse Naturali, da Fonti Fossili Processo di trasformazione e vendita Industriale di Merci Accumulo costante e continuo di RIFIUTI da dover smaltire LA NATURA E’ CIRCOLARE La Natura dà frutta e cibo in abbondanza in ogni stagione Persone ed animali consumano il cibo di cui necessitano Gli “SCARTI” sono riassorbiti come fertilizzanti in Natura

P.I.L. = Prodotto Interno Lordo Ma allora come possiamo MISURARE il nostro BENESSERE? Gli ECONOMISTI misurano il benessere di una nazione con il P.I.L. = Prodotto Interno Lordo Il P.I.L. è la SOMMATORIA delle MERCI, dei BENI e dei SERVIZI FINALI Che vengono PRODOTTE all’INTERNO di quella Nazione nel giro di un anno.

CHI HA INVENTATO IL P.I.L. ? Simon Smith Kuznets (1901 – 1985 Nobel 1971) mise a punto questo indicatore all’indomani della grande crisi del ’29, precisamente nell’anno 1934 ma disse che non sarebbe stato adatto a misurare il benessere complessivo dei cittadini. INVECE fu usato proprio in questo senso, contro Le stesse indicazioni del suo creatore.

La Critica al P.I.L. Fin dagli anni 60 c’era chi CRITICAVA il P.I.L. Robert Kennedy (1925 – 1968) Fin dagli anni 60 c’era chi CRITICAVA il P.I.L. come STRUMENTO INEFFICACE per misurare Il BENESSERE DI UNA NAZIONE. Perchè la definizione di PIL non tiene conto della QUALITA’ DELLA VITA della gente.

Discorso di R.F.K. all’Università del Kansas: 18/3/68 "Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto nazionale lordo (PIL).

Discorso di R.F.K. all’Università del Kansas: 18/3/68 Il P.I.L. comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il P.I.L. mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle.

Discorso di R.F.K. all’Università del Kansas: 18/3/68 Il P.I.L. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Il P.I.L. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.

Discorso di R.F.K. all’Università del Kansas: 18/3/68 Il P.I.L. non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Il P.I.L. non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti.

Discorso di R.F.K. all’Università del Kansas: 18/3/68 Il P.I.L. Non tiene conto della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il P.I.L. non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese.

Discorso di R.F.K. all’Università del Kansas: 18/3/68 Il P.I.L. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Il P.I.L. Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere Americani."

La Critica al PIL OGGI Nicolas Sarkozy Joseph Stiglitz In questa crisi mondiale i sistemi economici mondiali, i Governi, le imprese, ecc… Sono alla ricerca di un nuovo modello di sviluppo. Lo scopo è quello di RIMETTERE LA PERSONA AL CENTRO di tutto il processo economico, e tenere conto del BENESSERE della gente. E’ stata istituita una COMMISSIONE voluta da Sarkozy e presieduta dal Premio Nobel Joseph Stiglitz con la missione di SVILUPPARE dei NUOVI STRUMENTI DI MISURA DELLA RICCHEZZA DELLE NAZIONI Questa commissione si chiama: “RAPPORTO SULLA PERFORMANCE ECONOMICA ED IL PROGRESSO SOCIALE” Al P.I.L. viene preferito il P.N.N. = PRODOTTO NAZIONALE NETTO

La Critica al PIL OGGI Jean Paul Fitoussi Amartya Sen Il “Rapporto sulla performance economica ed il progresso sociale” chiede di andare oltre la “RELIGIONE DELLE CIFRE”, cioè oltre il PIL inteso come strumento per misurare la crescita economica, nel tentativo di definire un NUOVO INDICE che meglio misuri il progresso sociale e il benessere di un Paese. Il “Rapporto” propone di sviluppare nuove strumenti di misura della ricchezza delle nazioni. (Amartya Sen e Jean Paul Fitoussi) L’idea di base è quella di mettere l’accento più sul BENESSERE delle POPOLAZIONI che su quello della PRODUZIONE ECONOMICA. Così al Prodotto Interno Lordo (PIL), viene preferito il Prodotto Nazionale Netto (PNN) che tiene conto degli effetti della svalutazione del capitale in tutte le sue dimensioni; naturale, umana e così via.

Le 12 Raccomandazioni Le 12 RACCOMANDAZIONI della Commissione Stiglitz confermano l’inadeguatezza degli attuali sistemi contabili, che soprattutto no nsono stati in grado di anticipare l’arrivo della crisi: “QUANDO GLI STRUMENTI DI MISURA SUI QUALI SI BASE L’AZIONE SONO CONCEPITI MALE O COMPRESI CON DIFFICOLTA’ VUOL DIRE CHE PRATICAMENTE SIAMO CIECHI” Gli esperti al lavoro insistono sulla necessità di non privilegiare il BREVE PERIODO, e sottolineano il valore del concetto di “SOSTENIBILITA’”, cioè della capacità di un economia a mantenere nel tempo il benessere della usa popolazione.

La Responsabilità Sociale Jean Gadrey Alessandro Laterza Secondo diversi membri della commissione, fra cui anche l’economista francese JEAN GADREY, il dibattito non deve rimanere nella mani degli esperti, ma allargarsi alla società civile. In ITALIA, il presidente della Commissione Cultura di Confindustria ALESSANDRO LATERZA ha detto in un convegno dal titolo: “Dalla responsabilità d’impresa all’economia sociale” che PER L’IMPRESA MODERNA, RISPARMIO ENERGETICO E RESPONSABILITA’ SOCIALE SONO TEMI CHIAVE. La RESPONSABILITA’ SOCIALE E’ LA NUOVA VIA DA PERCORRERE, occorre saperla comunicare con efficacia.

DECRESCERE DALLA CRISI Altri Economisti, Filosofi e Professori pensano ad un “ALTRA ECONOMIA” Come Il Prof. Serge Latouche Con il Manifesto: DECRESCERE DALLA CRISI La ricetta europea prevede austerità e ripresa, ma ci porterà alla bancarotta. Le teorie Keynesiane ( più intervento dello Stati in Economia), non sono più sostenibili. (per via dei prestiti bancari) Bisognerebbe uscire dall’Euro per opporsi ai diktat dei mercati, e per far rinascere la speranza.

Cosa dice il Prof. Serge Latouche Sulla DECRESCITA ? Serge Latouche critica il moderno concetto di ECONOMIA FORMALE intesa come attività di PURA SCELTA TRA MEZZI SCARSI per POTER RAGGIUNGERE UN FINE. Serge Latouche propone il concetto di una ECONOMIA SOSTANZIALE intesa come ATTIVITA’ IN GRADO DI FORNIRE I MEZZI MATERIALI PER IL SODDISFACIMENTO DEI BISOGNI PERSONALI.

della DECRESCITA FELICE In Italia il Prof. Maurizio Pallante ha fondato il MOVIMENTO della DECRESCITA FELICE COS’E’ e COSA PROPONE QUESTO NUOVO MOVIMENTO ?

la DECRESCITA Felice La decrescita è elogio dell’ozio, della lentezza e della durata; E’ il rispetto del passato; E’ la consapevolezza che non c’è progresso senza conservazione; E’ indifferenza alle mode ed all’effimero; E’ attingere al sapere della tradizione; E’ non identificare il nuovo con il meglio, e il vecchio con il sorpassato. E’ Non chiamare “consumatori” gli acquirenti, perchè lo scopo dell’acquirente non è il consumo ma l’uso.

DECRESCITA Felice E’… E’ distinguere la QUALITA’ dalla QUANTITA’: Desiderare la gioia e non il divertimento; Valorizzare la dimensione spirituale ed affettiva; COLLABORARE invece di COMPETERE; Sostituire il FARE, finalizzato a FARE SEMPRE DI PIU’, Con il FARE finalizzato alla CONTEMPLAZIONE. E’ una RIVOLUZIONE CULTURALE che trova le sue basi nell’economia del DONO, dello SCAMBIO e del RIUSO; un NUOVO RINASCIMENTO chiamato: DECRESCITA FELICE

Grazie