STILI COGNITIVI Formazione articolo 9 CCNL 2003/2005 a cura della prof.ssa L. Portolano Formazione articolo 9 CCNL 2003/2005 I.T.I.S “G.GIORGI” Anno scolastico 2007/2008
Perché gli stili L’insegnante deve conoscere il proprio stile di insegnamento per poter modulare gli interventi didattici sugli stili cognitivi degli alunni. Gli individui pensano e apprendono in modi diversi che non hanno nulla a che fare con l’efficacia dell’intelligenza. a cura della prof.ssa L. Portolano
Crispiani distingue tra: Stile intellettivo Stile apprenditivo Stile cognitivo a cura della prof.ssa L. Portolano
StIle intellettivo Si riferisce all’intelligenza e alle sue particolari attitudini che può assumere in diversi soggetti, gruppi o popoli secondo le teorie elaborate da Olson, Gardner, Goleman. a cura della prof.ssa L. Portolano
Le intelligenze di Gardner Le nove formae mentis elaborate da Gardner attengono ai seguenti campi di esercizio: logico- matematico, linguistico, musicale, corporeo- cinestesico, visivo-spaziale, inter-personale, intra-personale, naturalista, esistenziale che appartengono a settori della cultura nei quali gli individui hanno una spiccata attitudine e non al campo delle strategie con le quali l’individuo esercita le attività di pensiero. a cura della prof.ssa L. Portolano
stile apprenditivo Lo stile apprenditivo è il modo in cui si riattiva l’apprendimento nel senso della prima e personale registrazione delle informazioni (costruzionista, intuitivo, rappresentativo, auditivo, globale). a cura della prof.ssa L. Portolano
Lo stile cognitivo Lo stile cognitivo accoglie tutte le prestazioni mentali che si prolungano nella elaborazione delle informazioni (dati, percezioni, nozioni). E’ l’insieme delle procedure che consente all’individuo di collegare le informazioni con quelle pregresse e con il reticolo dei concetti e dei linguaggi. Si riferisce alla cognition, ossia al processo in cui si riconosce la conoscenza. a cura della prof.ssa L. Portolano
Abilita’ e stile ABILITA’ STILE un individuo fa qualcosa fa qualcosa grado di bravura con cui modo in cui un individuo un individuo fa qualcosa fa qualcosa a cura della prof.ssa L. Portolano
caratteristiche Le persone hanno diversi stili Gli stili variano a secondo dei compiti e delle situazioni Le persone differiscono nella forza e nella flessibilità delle preferenze Gli stili possono essere insegnati Gli stili che sono validi in una situazione non sono necessariamente validi in un’altra Gli stili non sono né buoni, né cattivi; è solo questione di congruenza/incongruenza a cura della prof.ssa L. Portolano
La teoria dell’autogoverno mentale di Sternberg Sterberg sostiene che come uno Stato ha diverse forme di governo, così l’individuo sente il bisogno di governare se stesso e le forme di governo non sono altro che l’espressione di quel che succede nella mente delle persone. Egli riconosce cinque categorie, all’interno delle quali ogni individuo propende per uno stile. In tutto gli stili sono tredici e si differenziano per funzioni, per forma, per livelli, per scopi, per inclinazione. a cura della prof.ssa L. Portolano
a cura della prof.ssa L. Portolano Categoria Stile Caratteristiche FUNZIONI Legislativo Esecutivo Giudiziario Fa le cose a modo proprio, ama compiti poco strutturati, progetta, crea Esegue direttive, ama situazioni strutturate Valuta, esprime giudizi su cose, persone, soluzioni, idee FORME Monarchico Gerarchico Oligarchico Anarchico Esegue una cosa alla volta, in sequenza, con il massimo impegno Esegue più cose in contemporaneità ma stabilendo priorità di come e quando Esegue più cose in contemporaneità ma con problemi nella priorità Esegue un approccio casuale, sfugge sistemi e costrizioni LIVELLI Globale Locale Si occupa di questioni vaste e astratte, del quadro generale Si occupa dei dettagli, degli aspetti pragmatici delle situazioni SCOPI Interno Esterno Lavora da solo, è autosufficiente, introverso Lavora con gli altri, è estroverso, indipendente INCLINAZIONI Liberale Conservativo Opera in modo nuovo, evita le convenzioni Opera in modo noto, segue le convenzioni a cura della prof.ssa L. Portolano
A scuola Il tipo di insegnamento favorisce alcuni stili e ne svantaggia altri C’è uno scarso riconoscimento delle diversità degli stili degli allievi Vengono gratificati gli studenti con lo stile cognitivo congruente con quello dell’insegnante Attribuzione del rifiuto di un’attività al disinteresse per la disciplina, anziché all’incongruenza di stile cognitivo Gli allievi tendono a concordare con lo stile degli insegnanti La scuola privilegia lo stile esecutivo-gerarchico a cura della prof.ssa L. Portolano
Avvertenze utili Conoscere il proprio stile di insegnamento per rendersi conto di come esso possa influenzare la percezione degli alunni Conoscere lo stile preferito da ciascun alunno in modo da “capitalizzare opportunità per l’apprendimento” Assumere una veste didattica plurale e flessibile in modo da raggiungere il più ampio numero di studenti Tenere distinto, durante la valutazione, lo stile cognitivo dell’allievo dal proprio. a cura della prof.ssa L. Portolano
Sistema coclite Ha come dominio di lavoro la cognitività Interviene sulla singolare individualità delle persone Utilizza il metodo ecologico-dinamico Il trattamento è caratterizzato dalla presa in carico totale della persona e dal ricorso ad una pluralità di stili didattici/terapeutici in relazione al contesto, alle risorse, alle tipologie del caso. a cura della prof.ssa L. Portolano
CO.CLI.T.E. Cognitivo Trattamento Educativo Clinico a cura della prof.ssa L. Portolano
COGNITIVO= coerenza teorica Racchiude in sé i paradigmi, i tratti del comportamento cognitivo individuati dalle accreditate teorie dell’apprendimento e della conoscenza, non però nell’ottica della logica “o…o” (o visivo o verbale), ma in quella della pluralità, della complessità che porta a valorizzare il profilo cognitivo individuale a cura della prof.ssa L. Portolano
CLINICO Approccio globale alla persona a cura della prof.ssa L. Portolano