Gestione del rischio d’impresa

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Gestione del rischio d’impresa Parte monografica Il Rischio di credito

Definizione di Rischio di Credito Possibilità che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte generi una corrispondente variazione inattesa del valore corrente della relativa esposizione creditizia (Sironi, 2005): Rischio di insolvenza e di migrazione; Rischio come evento inatteso; Esposizioni creditizie. Possibilità che un debitore non adempia, anche in parte, alle proprie obbligazioni: questa evenienza rappresenta il cosiddetto default (Anolli, Gualtieri, 1999).

Classificazione del rischio di credito Il rischio di credito è un rischio di controparte Classificazione basata sulle cause che lo determinano: Rischio di insolvenza; Rischio di migrazione; Rischio di recupero; Rischio di esposizione; Rischio di spread.

Classificazione del rischio di credito Rischio di migrazione: Rappresenta il rischio di un deterioramento del merito creditizio di una controparte (downgrade). Tale deterioramento può trovare riscontro concreto in un declassamento del rating del debitore ad opera di un’agenzia o ad opera degli analisti fidi della banca creditrice. Rischio di recupero: Si riferisce alla possibilità che il tasso di recupero connesso alle esposizioni nei confronti di controparti divenute insolventi si riveli inferiore a quanto originariamente stimato dalla banca. Questa diminuzione può trovare origine in diversi fattori quali ad esempio un allungamento dei tempi connessi alle procedure giudiziali, un aumento dei tassi di interesse o una diminuzione del valore dei beni a garanzia;

Classificazione del rischio di credito Rischio di esposizione: E' relativo all’effettivo ammontare del prestito al momento dell’insolvenza. Si tratta di un rischio tipico delle linee di credito a valore aleatorio, dove l’esposizione al manifestarsi dell’insolvenza può differire, anche in modo sensibile, da quella corrente: si pensi ad esempio ad uno scoperto di conto corrente in cui il cliente è libero di utilizzare in misura variabile il fido accordato; Rischio di spread: Rappresenta il rischio che, a parità di merito creditizio, aumenti il premio al rischio, ossia lo spread, richiesto dal mercato di capitali. Tale aumento può trovare origine ad esempio in una crisi di liquidità dei mercati o in un incremento dell’avversione al rischio degli investitori.

Le componenti del rischio di credito: la perdita attesa La Perdita attesa (expected loss) EL: rappresenta la perdita che una banca si attende mediamente di conseguire a fronte di un credito o di un portafoglio crediti (il valore medio della distribuzione delle perdite); La stima della perdita attesa di una esposizione creditizia richiede di stimare: L’esposizione attesa in caso di insolvenza (expected exposure at default) EAD; Probabilità di insolvenza (default probability) p; Tasso di perdita in caso di insolvenza (loss given default) LGD EL = EAD * p * LGD

Le componenti del rischio di credito: Calcolo dell’esposizione attesa in caso di insolvenza La stima di EAD richiede di conoscere sia la quota di fido utilizzata (DP- drawn portion), sia la quota non utilizzata (UP- undrawn portion); La percentuale della quota inutilizzata che si ritiene venga utilizzata dal debitore in corrispondenza dell’insolvenza (UGD- usage given default) EAD = DP + UP * UGD Esempio: Supponiamo di aver concesso un fido di 1 milione di euro e ipotizziamo che la quota utilizzata sia pari a 600.000 euro e l’utilizzo in caso di insolvenza sia pari al 60% (84% dell’importo complessivo della linea di credito) si ha: EAD = 600.000 + 400.000*60% = 840.000

Le componenti del rischio di credito: la perdita inattesa La Perdita inattesa (unexpected loss) UL misura il grado di variabilità del tasso di perdita attorno al proprio valore atteso; Il tasso di perdita inatteso dipende, dunque, da due principali elementi: Grado di dispersione dei tassi di perdita possibili; Probabilità che si verifichino tassi di perdita superiori a quello atteso. La deviazione standard può rappresentare una corretta metodologia di valutazione del grado di variabilità dei tassi di perdita attorno al relativo valore atteso; Maggiore è la perdita inattesa, maggiore sarà la variabilità delle perdite attorno al proprio valore atteso; La perdita inattesa misura, pertanto, il rischio che la perdita si dimostri a posteriori superiore a quella inizialmente stimata.

Perdita attesa e perdita inattesa La distinzione fra perdita attesa e inattesa risulta particolarmente rilevante dal punto di vista della diversificazione di un portafoglio impieghi: il livello di perdita attesa di un portafoglio risulta pari alla media ponderata delle perdite attese degli impieghi che lo compongono indipendentemente dalla natura degli impieghi (non può essere pertanto eliminata per diversificazione); La variabilità della perdita (perdita inattesa) risulta tanto minore quanto minore è il grado di correlazione fra i singoli impieghi (può essere significativamente ridotta mediante una adeguata politica di diversificazione del portafoglio).

Perdita attesa e perdita inattesa Rating quantification Rating assignment PD = Probability of default LGD = Loss Given Default EAD = Exposure at default Analisi valore garanzie Covenants contrattuali (Basilea 2 non le contempla) Tempi necessari al recupero del credito Struttura dell’operazione (es.: a parità di altre condizioni, l’EAD è più alta in contratti che prevedono la discrezionalità per il debitore di aumentare l’esposizione). Per le banche concedere fidi inutilizzati sarà più costoso: il pricing di uno strumento che offre questa discrezionalità potrebbe risentirne.

Perdita attesa e perdita inattesa La perdita attesa,se correttamente stimata, non rappresenta un vero e proprio concetto di rischio; semmai, essa è una misura dello spread minimo che la banca dovrebbe applicare al credito per avere una remunerazione sufficiente a coprire il rischio assunto; La perdita inattesa rappresenta, invece, la volatilità della perdita attesa e come tale è la vera dimensione del rischio; La banca deve mantenere una dotazione di capitale tale da far fronte all’eventuale manifestarsi di perdite superiori a quelle attese: mentre la perdita attesa viene coperta in sede di erogazione del debito attraverso il pricing e gli accantonamenti a bilancio, la perdita inattesa va coperta con il patrimonio: il capitale è una risorsa scarsa, per cui tale accantonamento non può essere irrilevante ai fini del pricing. Il costo della perdita inattesa si basa sul premio per il rischio; La componente “rischio” è rilevante ai fini del pricing non solo in relazione alla perdita attesa e inattesa ma anche in relazione al grado di diversificazione degli impieghi: frazionamento del rischio e diversificazione del portafoglio.

Componenti di rischio e pricing: il rischio è l’elemento determinante il premio e agisce nel seguente modo: Componente di rischio creditizio Principali determinanti Variabili determinanti Elementi di Pricing Perdita Attesa Probabilità di default Struttura operazione Classe di rating Scadenza operazione (maturity) Premio volto al recupero della perdita attesa Recovery rate Seniority collateral Perdita Inattesa Volatilità della probabilità di default Categoria di rating Remuneraz. del capitale economico assorbito (costo del capitale) Livello di diversificazione/ concentrazione del portafoglio di esposizioni creditizie Correlazioni esistenti tra i tassi di default all’interno di un determinato portafoglio