Guida alla scoperta del nostro territorio

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Guida alla scoperta del nostro territorio ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE SOVERATO 1 “Progetto aree a rischio e a forte processo immigratorio” Anno scolastico 2010/2011   Soverato da Scoprire Guida alla scoperta del nostro territorio

La mia Regione La costituzione italiana nell’ art. 114 recita La Repubblica è costituita da comuni, province, città metropolitane, dalle Regioni, dallo stato. L’ Italia è divisa in 20 regioni. La Calabria è la nostra regione, essa è divisa in 5 province: Catanzaro, Reggio Calabria, Cosenza,Crotone,Vibo Valentia. La Calabria è una terra dai mille volti: Con i suoi 800 KM² di costa bagnata da due mari: mar Ionio e mar Tirreno; Con le sue bellissime montagne il Massiccio del Pollino, della Sila, delle Serre e dell’ Aspromonte; Con i suoi boschi e le sue fiumare che vanno verso il mare; Dalle mille culture è tradizione perché abitata nel passato da più popoli: Bruzi, Greci, Romani, Longobardi, Normanni, ed infine Borboni. I Greci la chiamarono Kalabria. Kalabria = Kalos – brio ↓ ↓ bello fertile buono abbondante Quindi Calabria significa terra bella e fertile.

Soverato Nella provincia di Catanzaro si trova “ Soverato”, il comune al quale appartengono. Simpatica, ridente e accogliente cittadina sul mar Ionio estesa circa 800 km². Soverato con il suo mere purissimo e trasparente è luogo di lavoro, di svago e relax. La sua spiaggia di sabbia finissima e ricca di minerali di quarzo che brillano al sole, è esposta quasi totalmente a mezzogiorno ed essendo circondata da una serie di monti che la difendono dal vento, ha un clima temperato. Soverato sorge sul livello del mare ma se ci spostiamo sulla “Panoramica” il suo livello arriva fino a 60- 70 metri . Si trova tra due fiumi: a Nord il Beltrame che è il vero fiume del comune di Soverato; a Sud c’è l’ Ancinale che appartiene al comune di Satriano. Soverato è ricca di spazi verdi e possiede un bellissimo lungomare che è meta di tutte le persone residenti e non. E’abitata da oltre 15.500 persone perché molti studenti provenienti da altri paesi frequentano le nostre scuole. Il centro storico di Soverato è Soverato Superiore situato nella parte nord di Soverato Marina.

Lo stemma di Soverato Lo stemma di Soverato è “uno scudo lobato in campo celeste e figura d’albero attorto della sughera a tre diramazioni con chioma a prato al ceppo, sormontato da corona e contornato da fronde di ulivo e di arancio con frutti congiunte da stella marina.” 

La leggenda di Soverato La leggenda che avvolge Soverato racconta dell’eroe Ulisse che, durante il suo interminabile viaggio di ritorno ad Itaca, approdò sulle rive del mar Ionio. Qui trovò una terra incantevole e conobbe la bella Nautica, figlia del re dei Feaci. Nel partire volle dare a questa terra accogliente e ricca di doni il nome di Ausonia (termine che indica la regione abitata dagli Ausoni della provincia di Reggio Calabria e proprio della Calabria.)   “A venir qui anche un nume immortale doveva incantarsi guardando e godere nel cuore”. Odissea libro V

Cenni sulla storia di Soverato In epoca antecedente al Mille, la nostra terra fu abitata da popolazioni ataviche e precisamente dai Sikeli. Di essi, dove vi è oggi la Torre, sono state ritrovate degli avanzi di “tombe a forno” scavate nella dura roccia e rivolte verso il sole nascente affinché il Dio Sole desse loro il primo bacio mattutino. Più tardi altri popoli, attratti dall’incantevole posizione della nostra terra al centro del golfo ben protetta e riparata dai venti e ricca d’acqua, la occuparono trovando in essa approdo e rifugio. I primi furono i Greci che si unirono ai Sikeri creando il primo villaggio con il nome di “Poliporto.” Soverato fu per i Greci uno scalo durante i loro spostamenti marittimi nell’età Magno-Greca. Della presenza di questo popolo ci rimangono poche cose: un”Tesoretto” con trentadue monete greche d’argento, trovate nel 1928 durante la costruzione della strada stradale 106 e alcuni vasi, anfore ed utensili vari. Dopo i Greci i romani occuparono la Calabria e successivamente a causa delle sempre più numerose invasioni arabe le popolazioni, le popolazioni che abitavano lungo le coste, furono costrette a ritirarsi sulle colline o addirittura sui monti. Così la popolazione di “Poliporto” si spostò e dopo un breve peregrinare si insediò su una piccola collina e con il trasferimento dei villaggi fu mutato anche il nome in “Suberatum”. Su questa collina Soverato vi rimase fino al 1783, anno in cui Soverato fu distrutta da un terribile terremoto. L’abitato fu ricostruito per la terza volta più a Nord su una collina dove oggi sorge Soverato Superiore. Dopo l’Unità d’Italia (1861) con l’ammodernamento della via litoranea ionica, di età borbonica e l’apertura della ferrovia Reggio Calabria-Taranto, ebbe inizio il ripopolamento della marina di Soverato rinominata S. Maria di Poliporto.

OGGI   Col passare degli anni grazie al commercio ai traffici terrestri ed in parte marittimi, giunsero a Soverato, tra la fine dell’800 e gli inizi del 900, molte persone provenienti dalla Calabria e non. Nel 1949 la nostra città fu riconosciuta STAZIONE DI CURA SOGGIORNO E TURISMO ed alcuni anni dopo nel 1958 venne istituita a Soverato l’Azienda di Cura Soggiorno e Turismo. Prima in Calabria. E il 9 Ottobre 1974 il Presidente della Repubblica Giovanni Leone, firmò il decreto che conferiva a Soverato il titolo di città. Oggi Soverato è in continua espansione ed è meta turistica.

Le opere d’arte Nella chiesa parrocchiale di Soverato Superiore, si conservano tutte le opere d’arte di Soverato: Il gruppo della “Pietà”, in marmo bianco di Antonello Gagini; “La scultura di Fanciulli morsi dai serpenti” bassorilievo del 1760. “Crocifisso ligneo” del XVII secolo attribuito a Fra Angelo di Pietrafitta. Pala in marmo del 1740, facente parte di uno degli altari antichi esistenti a Soverato vecchia prima del terremoto. “Busto in pietra raffigurante un vescovo, probabilmente S. Agostino”. Fonte battesimale in granito scolpita, probabilmente, nel periodo della costruzione della nuova chiesa ( 1783-1795).

Cosa visitare La chiesa parrocchiale di Soverato Superiore. La Pietà del Gagini. La torre di Carlo V del XVI secolo. I ruderi della città vecchia distrutta dal terremoto del 1783. Il parco botanico. Il museo acquatico.

Eventi I presepi dei quartieri (dicembre-gennaio). Carnevale dei quartieri con carri allegorici. Le funzioni della Santa Pasqua. Le fiere: 1) La fiera di Galilea (lunedì-martedì di Pasqua) 2) La fiera di S. Anna ( fine luglio) 3) La fiera dell’antiquariato (ogni ultima domenica del mese). Magna-Grecia Festival (seconda metà di luglio). I giochi di Eutimo (agosto). Festa di Maria SS di Portosalvo, Processione a mare, seconda domenica di agosto con spettacolo pirotecnico. Festa di Maria Addolorata (terza domenica di settembre). Le sagre estive. Festa di S. Martino (novembre).

I prodotti tipici   Frutta e verdura nella nostra regione hanno gusti, sapori e aromi difficili da dimenticare. Le particolari condizioni climatiche favoriscono una frutticoltura di grande qualità, non a caso la Calabria era paragonata al paradiso terrestre. Tale qualità è stata riconosciuta anche dalla U.E: (Unione Europea) che ha conferito la D.O.P. al “Bergamotto” di Reggio Calabria e la I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta) alle “Clementine” di Calabria. Anche il bosco dispensa alimenti preziosi, piccoli frutti come: fragole, mirtilli, lamponi, more, tartufi, funghi e castagne. Il nostro territorio ha una grande tradizione nella tecnica delle conserve alimentari. Il metodo più arcaico è quello dell’essiccazione. Molto diffuso è anche l’uso del sale, della salamoia e dell’aceto. L’uso delle conserve alimentari è così radicato che è tradizione che ogni famiglia conservi, secondo ricette antichissime, prelibate squisitezze.

Il Peperoncino La Calabria è patria del piccante e Soverato è la capitale del peperoncino. Il peperoncino calabrese o di Soverato, è una specialità dal sapore piccante e dal forte aroma, che viene usato per condire molte pietanze: pasta, pizze,melanzane, fagioli… La pianta è facile da coltivare in Calabria perché richiede un clima mite e dolce. Di forma a corno e di colore rosso, viene esportato in tutto il mondo perché richiesto per le sue alte qualità aromatiche e terapeutiche.