L’ INTEGRAZIONE ORGANIZZATIVA

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Transcript della presentazione:

L’ INTEGRAZIONE ORGANIZZATIVA

Ogni attività umana organizzata comporta due esigenze fondamentali e opposte: La divisione del lavoro, dei compiti, delle attività, delle responsabilità Il coordinamento di questi compiti e attività divise

DIFFERENZIAZIONE E INTEGRAZIONE Organizzare significa dividere e differenziare: contenuto dei ruoli – delle funzioni obiettivi (di ruolo – di funzione) competenze – specializzazioni priorità – attenzioni La “differenziazione” genera esigenze di coordinamento (integrazione) per conseguire gli obiettivi dell’organizzazione

Grado di variabilità – complessità del contesto LE ESIGENZE DI DIFFERENZIAZIONE E DI INTEGRAZIONE AUMENTANO IN RELAZIONE A: Grado di variabilità – complessità del contesto Dimensioni del sistema organizzativo Livello di interdipendenza tra le attività Più la realtà è complessa, più le differenze sono un’esigenza ed una ricchezza dell’organizzazione

LA DIFFERENZIAZIONE COSA DETERMINA NEL TEMPO? Con il tempo le persone facendo cose diverse sviluppano “mappe mentali” diverse

DIVERSITÀ RELATIVE A: Queste diversità: Sono un fenomeno inevitabile Linguaggio Fattori e criteri di valutazione Approccio ai problemi Soluzioni sperimentate Orientamenti – atteggiamenti Preoccupazioni Interessi professionali e personali Esperienze fatte e memorizzate Conoscenze – competenze Capacità – abilità Schemi interpretativi Intuizioni Riferimenti esterni rilevanti Obiettivi Abitudini Queste diversità: Sono un fenomeno inevitabile Sono una ricchezza dell’organizzazione

L’INTEGRAZIONE La differenziazione è una esigenza e una ricchezza MA comporta difficoltà nell’integrazione Come fare affinché funzioni/ruoli/persone “diverse” riescano a operare insieme per fini comuni?

le organizzazioni hanno sperimentato 3 modi per fare integrazione: Attraverso la gerarchia (i capi) Attraverso soluzioni organizzative: Compiti prescritti e procedure rigide Obiettivi – programmi Ruoli di integrazione (project manager, coordinatori, ecc.) Strumenti di integrazione (comitati, task force, progetti, gruppi di lavoro, ecc.) Attraverso adattamento reciproco e comportamenti integrativi Le tre soluzioni sono compresenti tuttavia più la realtà da affrontare è complessa più diventano rilevanti l’adattamento reciproco ed i comportamenti integrativi

INTEGRAZIONE PER ADATTAMENTO RECIPROCO QUANDO ? Quando a priori nessuno può essere del tutto certo di cosa deve essere fatto e come. Questa conoscenza si sviluppa a mano a mano che l’attività si realizza. Il successo dipende dalla capacità di adattarsi al lavoro e agli altri lungo un percorso non predefinito. (Mintzberg)

Chiarezza organizzativa – Processi Informazioni PER FARE INTEGRAZIONE SONO NECESSARI : Obiettivi comuni Chiarezza organizzativa – Processi Informazioni Conoscere e accettare le diversità Comunicazione / Ascolto / Dialogo Comportamenti collaborativi

Ascolto Attivo Chi ascolta: si astiene dal giudicare è aperto a capire pensieri e sentimenti dell’interlocutore sospende i propri pensieri per concentrarsi all’ascolto dell’altro ha un atteggiamento di conferma, dà riconoscimenti all’altro fa attenzione all’intera comunicazione, anche non verbale Interloquisce con domande “pertinenti” Fa sintesi finale