L’aggressività e il bambino: LA GESTIONE DEI CONFLITTI

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Transcript della presentazione:

L’aggressività e il bambino: LA GESTIONE DEI CONFLITTI Qualche spunto di riflessione

INDICE Alcune premesse Procediamo con ordine Metodi più usati Strategie Inappropriate Il genitore negoziatore Il genitore mediatore

ALCUNE PREMESSE L’aggressività evoca emozioni profonde, per alcuni adulti difficilmente tollerabili: la paura della nostra aggressività della nostra capacità di gestirla e di contenerla la memoria di piccole o grandi violenze subite la preoccupazione di un’evoluzione progressiva di episodi infantili in un comportamento asociale e deviante Il timore di venire mal giudicati e che questo giudizio metta in discussione il nostro ruolo di genitore

ALCUNE PREMESSE Ma c’è davvero da preoccuparsi? E’ giusto intervenire? Come? Quando? L’intervento non sarà controproducente? Il problema del contenimento dell’aggressività è strettamente connesso a quello dei limiti da porre ai bambini nel corso del loro sviluppo.

ALCUNE PREMESSE Quando si parla di fenomeni educativi non si possono “fornire ricette”, perché un’applicazione passiva e automatica di indicazioni comportamentali non è efficace e non fa crescere né i genitori né i bambini

E allora che cosa significa dare delle risposte? ALCUNE PREMESSE E allora che cosa significa dare delle risposte? Dove e da chi si possono trovare indicazioni e aiuti per affrontare e risolvere i problemi in modo corretto, maturo e possibilmente efficace?

MA PROCEDIAMO CON ORDINE … Non si può insegnare ad un bambino a non essere aggressivo o a non essere arrabbiato, perché sarebbe come cercare d’insegnargli a non respirare! CIO’ CHE RISULTA AGGRESSIVO E’ IL “COMPORTAMENTO” E NON IL “BAMBINO” Rischio di etichettamento e di fissazione nel ruolo Per gli adulti: senso di frustrazione e di impotenza

MA PROCEDIAMO CON ORDINE … I CONFLITTI SONO INEVITABILI… MA COME EVITARE CHE DEGENERINO? Le situazioni conflittuali vanno gestite in maniera costruttiva Non tutte le situazioni sono negoziabili, ma l’osservazione dimostra che molti disaccordi possono essere regolati con il dialogo e lo scambio

MA PROCEDIAMO CON ORDINE … IN FAMIGLIA LE CAUSE PIU’ FREQUENTI DI CONFLITTO (TRA GENITORI E FIGLI E TRA FRATELLI E SORELLE) SONO LEGATE A UNA DIFFERENTE PERCEZIONE DI BISOGNI O DI INTERESSI

METODI PIU’ USATI Alcuni metodi usati comunemente per comporre i conflitti e portare i figli a collaborare: “E ORA A NOI DUE”: vediamo chi è il più forte (STILE AUTORITARIO) “OGNI TUO DESIDERIO E’ UN ORDINE”: cedere e lasciar correre (STILE PERMISSIVO ) “ANCORA UN BOCCONE”: l’eterna ricetta di Salomone (OVVERO MERCANTEGGIARE) “SE FAI COSI’ LO DICO A PAPA’”: ovvero il ricatto affettivo “E’ PER IL TUO BENE, FIGLIO MIO”: cioè non dichiarare i vostri reali interessi INGANNARLO segue

METODI PIU’ USATI Metodi spesso inefficaci, danno risultati mediocri segue “NON VORRAI MICA DARMI UN DISPIACERE”: come colpevolizzarlo con il ricatto affettivo LA VIOLENZA FISICA: come dimostrare al bambino la vostra incapacità di controllo “DAI, FAMMI UN PIACERE”: per poterlo manipolare ben bene Metodi spesso inefficaci, danno risultati mediocri Vengono riprodotti dai bambini

STRATEGIE INAPPROPRIATE LE RAGIONI DEL RICORSO A STRATEGIE INAPPROPRIATE SONO DOVUTE A: CONFUSIONE DELLE IDEE CORRENTI SUL CONFLITTO (MITI FAMILIARI) Il conflitto è negativo in sé Il conflitto si può evitare Tutti i conflitti devono essere risolti una volta per tutte IN REALTA’ Sono un segno di salute: mostrano che ciascuno esiste ed è capace di esprimersi Sono un mezzo per evolvere e uno stimolo al dinamismo Sono un modo per forgiare e costruire la personalità

STRATEGIE INAPPROPRIATE CONTINUA: LE RAGIONI DEL RICORSO A STRATEGIE INAPPROPRIATE SONO DOVUTE A: 2. IL POTERE (di ricompensare, di punire, della competenza, di riferimento, della legittimità) Spesso il genitore ne ha un concetto sbagliato Non è forse il genitore che sa A PRIORI ciò che è bene e ciò che è male per il figlio? Il figlio non deve forse PER PRINCIPIO rispetto e ubbidienza al genitore? Ma anche il figlio ha potere sui genitori! Situazione di interdipendenza Negoziare invece di imporre è garanzia di una migliore stabilità dei rapporti

IL GENITORE NEGOZIATORE MA COME CONCILIARE QUELLI CHE SEMBRANO ESSERE INTERESSI DIFFERENTI? Con quali metodi si può ottenere ciò che si vuole senza abusare del potere, senza manipolare vostro figlio? STRATEGIA E METODI DEL GENITORE NEGOZIATORE E’ colui che si sforza di trasformare il “FACCIA A FACCIA” in un problema da risolvere INSIEME

IL GENITORE NEGOZIATORE Obiettivi: Trovare una soluzione accettabile da entrambi Sviluppare l’autonomia e la capacità dei vostri figli di farsi carico di se stessi Rafforzare il loro amore proprio, dar loro fiducia in se stessi e convincerli del loro valore come persone Aiutare vostro figlio a fondare le sue azioni sulla propria riflessione COME?

IL GENITORE NEGOZIATORE LA SPIRALE AZIONE-REAZIONE FERMARE L’ESCALATION LA SPIRALE AZIONE-REAZIONE E’ LA RELAZIONE DEL GENITORE CHE L’ALIMENTA (AGGRESSIVITA’ GENERA AGGRESSIVITA’) Non alimentate il conflitto Aspettate che la pressione generata dall’emozione sia scesa (cercare di far ragionare vostro figlio non serve!) Imparate a “diventare insensibili”: Identificate le vostre zone “di alta tensione” Allenate a renderle insensibili Imparate a dissociarvi da ciò che provoca la reazione per disinnescare i propri automatismi Utilizzate la reazione del bambino: ANDATE NELLA STESSA DIREZIONE

2. CAPIRE IL PROPRIO FIGLIO PRIMA DI CERCARE DI FARSI CAPIRE DA LUI IL GENITORE NEGOZIATORE 2. CAPIRE IL PROPRIO FIGLIO PRIMA DI CERCARE DI FARSI CAPIRE DA LUI ≠ ACCETTARE IL SUO PUNTO DI VISTA TAPPE: Perfezionare la vostra diagnosi Non attaccate le posizioni di vostro figlio ma cercate di comprenderle Fategli vedere che volete capirlo Il clima positivo genera fiducia segue

2. CAPIRE IL PROPRIO FIGLIO PRIMA DI CERCARE DI FARSI CAPIRE DA LUI IL GENITORE NEGOZIATORE 2. CAPIRE IL PROPRIO FIGLIO PRIMA DI CERCARE DI FARSI CAPIRE DA LUI ≠ ACCETTARE IL SUO PUNTO DI VISTA segue 2 TECNICHE: PORRE DOMANDE ASCOLTO ATTIVO (o ascolto “EMPATICO”) Ascoltare con orecchie, Occhi e Cuore DA FARE: La riformulazione, L’assenso tacito, esprimere i vostri sentimenti (Messaggio “IO”) DA EVITARE: Interromperlo, prendergli la parola, saltare di palo in frasca, porre le domande senza aspettare le risposte, preparare la risposta intanto che lui sta parlando, i messaggi ambigui e a doppio senso, di attaccarlo personalmente (“tu mi fai star male”, “sei un buono a nulla”, ….)

IL GENITORE NEGOZIATORE 3. FAR EMERGERE LE ESIGENZE E LE MOTIVAZIONI LE POSIZIONI SONO SPESSO INCONCILIABILI, MA GLI INTERESSI-BISOGNI ALL’ORIGINE DELLE POSIZIONI NON SONO NECESSARIAMENTE DIVERGENTI OTTO TECNICHE PER FAR EMERGERE I BISOGNI DI VOSTRO FIGLIO Non arroccatevi sulle vostre posizioni Enunciate i vostri interessi Invitate a concentrarsi sul problema piuttosto che sulla soluzione Chiedete al figlio di immaginare le conseguenze della soluzione utilizzando il “E SE …“ o il “SUPPONIAMO CHE …” segue

IL GENITORE NEGOZIATORE 3. FAR EMERGERE LE ESIGENZE E LE MOTIVAZIONI LE POSIZIONI SONO SPESSO INCONCILIABILI, MA GLI INTERESSI-BISOGNI ALL’ORIGINE DELLE POSIZIONI NON SONO NECESSARIAMENTE DIVERGENTI segue OTTO TECNICHE PER FAR EMERGERE I BISOGNI DI VOSTRO FIGLIO Porre la domanda “PERCHE’?”. Diversi i rischi, soprattutto quelli di sentirsi rispondere “NON SO” Ipotizzare la messa in pratica delle sue idee Attingere ai vostri ricordi d’infanzia e poi enunciate le vostre IPOTESI sui suoi interessi Essere sensibili alle sue reazioni emotive

IL GENITORE NEGOZIATORE 4. ALLA RICERCA DELLA TERZA VIA PERCORRENDO LE SOLITE STRADE SI PUO’ ARRIVARE AL COMPROMESSO Misto tra due soluzioni-posizioni, frutto di mercanteggiamenti MA COME CREARE SOLUZIONI CHE PROCURINO MASSIMI VANTAGGI RECIPROCI? INVENTARE UNA SOLUZIONE DI DIVERSA PORTATA Fate partecipare vostro figlio all’elaborazione della soluzione (cominciate a chiedergli se abbia delle idee su come risolvere il problema Evitate le contro-proposte immediate Fategli vedere gli sforzi che fate per trovare delle soluzioni Proponete soluzioni sotto forma di suggerimenti e invitatelo a riflettere sui vantaggi che comporta RICORRETE AD UNA TERZA PERSONA USARE UNA PROCEDURA OGGETTIVA Ad esempio orologio, diario, i turni, … segue

IL GENITORE NEGOZIATORE 4. ALLA RICERCA DELLA TERZA VIA PERCORRENDO LE SOLITE STRADE SI PUO’ ARRIVARE AL COMPROMESSO segue Misto tra due soluzioni-posizioni, frutto di mercanteggiamenti RIDURRE I COSTI DI ACCETTAZIONE PER L’ALTRO Ad esempio lettura della favola, … APPROFFITTARE DEI MOMENTI DI CALMA PER CONSOLIDARE L’ACCORDO Formalizzate per iscritto gli impegni (ACCORDO) e nei momenti di calma fate un’analisi a posteriori

IL GENITORE MEDIATORE TERZO NEUTRALE IL GENITORE NON E’ IMPLICATO DIRETTAMENTE NEL CONFLITTO Le cinque risposte inadeguate più comuni: “IO POSSO GRIDARE PIU’ FORTE”: al conflitto tra i figli si aggiunge quello tra genitori-figli DARE RAGIONE A UNO O ALL’ALTRO (ARBITRO ): Vincitore/Perdente “E’ UN PROBLEMA LORO, NON MIO”: Presenta qualche vantaggio quando è adatta al contesto, ma sottrarsi al ruolo di genitore comporta il rischio di sviluppare nel figlio la sensazione di assenza di limiti “MI VOLETE MORTO”: il genitore comunica ai figli che sono la causa della sua infelicità “PER FAVORE PIANTATELA”: implorare e scongiurare

IL GENITORE MEDIATORE TERZO NEUTRALE LA STRATEGIA DEL GENITORE MEDIATORE SI ARTICOLA ATTORNO A 3 LINEE PRINCIPALI EVITARE DI ESSERE LA CAUSA DI CONFLITTI TRA I FIGLI SVILUPPARE LA LORO CAPACITA’ DI GESTIRE DA SOLI LE LORO DIVERGENZE INTERVENIRE IN CASO DI BISOGNO EFFETTIVO IN QUALITA’ DI GENITORE MEDIATORE

1. EVITARE DI ESSERE CAUSA DI CONFLITTI TRA I FIGLI IL GENITORE MEDIATORE 1. EVITARE DI ESSERE CAUSA DI CONFLITTI TRA I FIGLI EVITARE I COMPORTAMENTI CHE CREANO RIVALITA’ E GELOSIE Evitare eccessivi complimenti Evitare confronti sistematici Evitare di prendere spesso le parti

2. SVILUPPARE LA LORO CAPACITA’ DI GESTIRE DA SOLI LE LORO DIVERGENZE IL GENITORE MEDIATORE 2. SVILUPPARE LA LORO CAPACITA’ DI GESTIRE DA SOLI LE LORO DIVERGENZE Interesse comune ad avere un compagno di giochi Far vedere che sono in grado di gestire da soli i loro conflitti Sorprenderli mentre stanno “facendo bene”: “sono molto fiera di vedere che siete stati in grado di trovare una soluzione” Insegnare loro a compiacersi di sé Interventi paradossali

CHE COS’E’ LA MEDIAZIONE? IL GENITORE MEDIATORE 3. INTERVENIRE IN CASO DI BISOGNO EFFETTIVO IN QUALITA’ DI GENITORE MEDIATORE CHE COS’E’ LA MEDIAZIONE? Un processo che il genitore compie tra i figli con il loro accordo e la loro partecipazione, destinato a risolvere o a prevenire i conflitti tra loro, sapendo che la decisione finale spetta a loro NON-POTERE E NEUTRALITA’ / IMPARZIALITA’ DEL MEDIATORE Il genitore mediatore propone e non dispone Far partecipare i protagonisti alla costruzione della soluzione La decisione appartiene alle parti e viene presa liberamente

SETTE TAPPE SEPARARE I BELLIGERANTI MANTENENDO LA CALMA IL GENITORE MEDIATORE SETTE TAPPE SEPARARE I BELLIGERANTI MANTENENDO LA CALMA CREARE IL CLIMA E L’AMBIENTE FAVOREVOLI Prendere tempo Tenetevi al di fuori Osservateli in silenzio Descrivete lo spettacolo ESPRIMETE I VOSTRI INTERESSI DI GENITORE segue

IL GENITORE MEDIATORE SETTE TAPPE segue METTETE A FUOCO LE MOTIVAZIONI DI FONDO (trasformate lo scontro in problema da risolvere) MEDIANTE: Domande Ascolto attivo Ipotesi sui loro interessi PROPORRE DEI METODI PER INVENTARE NUOVE OPZIONI (elenco di idee) SELEZIONATE LE IDEE FATE SCEGLIERE LA SOLUZIONE