Esperienze di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica e del rischio di esclusione sociale a cura di M. Giordano e F. D’Onofrio a cura di M. Giordano e F. D’Onofrio
Qualche informazione Città: n. 12 – Bari, Brindisi, Cagliari, Catania, Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino, Venezia Progetti: n. 79 Zona Geografica CittàNtot Nord Venezia2 31 Torino15 Milano14 CentroRoma13 17 Firenze4 Sud Bari2 15 Brindisi2 Napoli8 Reggio Calabria 3 Isole Cagliari4 16Catania8 Palermo4
Dispersione scolastica ed esclusione sociale Un fenomeno difficile da definire in modo univoco, un intreccio tra fattori strutturali e dinamiche soggettive: carenze del sistema scolastico carenze del sistema scolastico ambienti socio familiari svantaggiati e con una debole capacità di intervento educativo ambienti socio familiari svantaggiati e con una debole capacità di intervento educativo dimensioni territoriali dimensioni territoriali fattori soggettivi fattori soggettivi influenza del gruppo di pari influenza del gruppo di pari
Pensieri sullo sfondo L’ esercizio della funzione educativa e di socializzazione nella attuale società Le relazioni del mondo adulto con le nuove generazioni I diritti di cittadinanza dei giovani Il ruolo della famiglia, della scuola e delle altre agenzie I livelli di cooperazione, contrapposizione, autoreferenzialità tra i diversi attori
Dimensioni strategiche di intervento La dimensione culturale La dimensione familiare La dimensione personale La dimensione scolastica La dimensione della relazione tra scuola e famiglia
Tipologie di interventi
Tipologie di interventi e approcci della ricerca la prevenzione del disagio la prevenzione del disagio il recupero e la seconda occasione il recupero e la seconda occasione i destinatari specifici i destinatari specifici la dimensione relazionale la dimensione relazionale
Aree di approfondimento Interventi di prevenzione secondaria Interventi di prevenzione secondaria Interventi di contrasto dell’esclusione sociale Interventi di contrasto dell’esclusione sociale
Interventi di prevenzione secondaria Interventi di prevenzione secondaria Il problema: le interazioni tra i diversi attori, con uno sguardo eco-sistemico e l’attenzione ad alcune relazioni significative, quali il rapporto con la famiglia, con il mondo degli adulti, il rapporto tra famiglia e scuola, tra ragazzi e quartiere, tra culture, tra genitore – figlio Destinatari: prevalentemente anni Modello teorico: orientamento sistemico relazionale con riferimenti espliciti – soprattutto nella metodologia di intervento - ad approcci pedagogici
Interventi di prevenzione secondaria Modello di offerta La proposta progettuale è centrata prevalentemente su un Centro educativo che si colloca nella rete come uno spazio di vita quotidiana e uno snodo significativo per ragazzi, le famiglie, i servizi, svolgendo una funzione di mediazione Metodologia La relazione interpersonale, l’equipe degli operatori, il lavoro con la famiglia, il coinvolgimento nella progettazione, il coinvolgimento a bassa soglia. Processi di integrazione Le interazioni con la rete sono in entrata (invii da parte di), in uscita (accompagnamenti a) e per la progettazione integrata.
L’implementazione del modello di intervento una visione di sistema : ripensare il nesso tra istruzione e formazione umana in termini relazionali e considerare la scuola come un luogo di generazione del capitale umano e del capitale sociale Il sostegno alle famiglie: un lavoro sociale ed educativo la funzione strategica dei Centri educativi di aggregazione territoriale Le metodologie: l’empowerment, il lavoro di gruppo, la didattica laboratoriale Nodi critici: la crisi della comunità educante, un rapporto attivo tra territorio e scuola
Interventi di contrasto dell’esclusione sociale Il problema : I progetti individuano come aspetti critici sia dimensioni molto ampie connesse ai temi dell’inclusione, della giustizia, della riparazione, sia dinamiche di esclusione sociale connesse a storie personali di marginalità o di sofferenza che esitano in comportamenti penalmente rilevanti, nella dispersione scolastica, nella difficoltà di collocarsi in modo socialmente attivo nei contesti. Destinatari: adolescenti (14 – 17 anni) in condizione di esclusione sociale, anche già entrati nel circuito penale Modello teorico I due modelli prevalenti sono ascrivibili alla “seconda occasione” ed alla “giustizia riparativa”
Interventi di contrasto dell’esclusione sociale Modello di offerta : un’offerta individualizzata nei confronti dei ragazzi ed un forte lavoro di integrazione con le diverse agenzie e con l’Autorità giudiziaria minorile. L’aspetto centrale è la valorizzazione delle risorse personali e la promozione di percorsi di autonomia, utilizzando l’occasione dell’incontro tra ragazzo e servizi come un’opportunità di cambiamento e integrazione. Metodologia :Al centro dell’intervento è la relazione minore/adulto, l'accoglienza, l'ascolto e il confronto. Viene svolto un lavoro esplicito e diretto sulla motivazione individuale, sulle difficoltà personali, sull’autostima. Processi di integrazione: La cura delle reti primarie e secondarie; la forte interazione con la Giustizia minorile; l’intersezione con il mondo del lavoro
L’implementazione del modello di intervento la prospettiva della “seconda occasione” la prospettiva della “seconda occasione” gli orientamenti psicologici, pedagogici e sociali sui temi della resilienza e dell’inclusione sociale gli orientamenti psicologici, pedagogici e sociali sui temi della resilienza e dell’inclusione sociale le metodologie: l’ingaggio dei giovani, la presa in carico personalizzata, l’empowerment le metodologie: l’ingaggio dei giovani, la presa in carico personalizzata, l’empowerment il coinvolgimento della comunità territoriale il coinvolgimento della comunità territoriale Nodi critici: la crisi della solidarietà, il rapporto efficienza/efficacia
Prospettive Distinguere in modo chiaro gli interventi di prevenzione da quelli di contrasto dell’esclusione sociale così da poter meglio calibrare l’individuazione dei destinatari, le scelte metodologiche, gli attori da coinvolgere Distinguere in modo chiaro gli interventi di prevenzione da quelli di contrasto dell’esclusione sociale così da poter meglio calibrare l’individuazione dei destinatari, le scelte metodologiche, gli attori da coinvolgere ripensare in termini pedagogici e sociali i processi di inclusione e la valorizzazione delle differenze, stimolando una riflessione sulle competenze trasversali necessarie agli operatori (educatori, insegnanti, assistenti sociali, ecc.) per poter cooperare in modo integrato e finalizzato ripensare in termini pedagogici e sociali i processi di inclusione e la valorizzazione delle differenze, stimolando una riflessione sulle competenze trasversali necessarie agli operatori (educatori, insegnanti, assistenti sociali, ecc.) per poter cooperare in modo integrato e finalizzato costruire sedi di condivisione e confronto sui modelli ed i processi di interazione tra educazione, formazione e lavoro. costruire sedi di condivisione e confronto sui modelli ed i processi di interazione tra educazione, formazione e lavoro.
Prospettive Nei progetti di prevenzione : lavorare in modo preciso sulle interazioni tra dimensioni personali, familiari e offerta scolastica recuperando il significato e l’apporto della comunità educante; lavorare in modo preciso sulle interazioni tra dimensioni personali, familiari e offerta scolastica recuperando il significato e l’apporto della comunità educante; valorizzare il contributo strategico dei Centri educativi ed aggregativi quali spazi di accoglienza, mediazione, protagonismo e gruppo sostenendo la messa a punto di metodologie specifiche. valorizzare il contributo strategico dei Centri educativi ed aggregativi quali spazi di accoglienza, mediazione, protagonismo e gruppo sostenendo la messa a punto di metodologie specifiche. Nei progetti di contrasto dell’esclusione sociale: implementare le modalità di relazione personalizzata con gli adolescenti sviluppando metodologie per sostenere la progettualità di vita; implementare le modalità di relazione personalizzata con gli adolescenti sviluppando metodologie per sostenere la progettualità di vita; rinnovare un patto educativo – formativo territoriale tra enti locali, agenzie educative, scuola e mondo del lavoro. rinnovare un patto educativo – formativo territoriale tra enti locali, agenzie educative, scuola e mondo del lavoro.