Incubatore Universitario Fiorentino Organizzazione aziendale 17 Settembre 2013 Incubatore Universitario Fiorentino
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE L‘INSIEME DI RISORSE UMANE, MATERIALI E FINANZIARIE CHE CONCORRONO AL PERSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI AZIENDALI
RELATIVIZZAZIONE DEL «MODELLO UNICO»: CONTINGENZE E PLURALITÀ DI LOGICHE ORGANIZZATIVE Il taylorismo («organizzazione scientifica del lavoro») aveva ipotizzato l’esistenza di un modello universale e ottimale di organizzazione (one best way) La struttura di un’impresa non è fissa ma varia in funzione di diverse contingenze (variabili) che corrispondono a diversi modelli organizzativi
LE STRUTTURE ORGANIZZATIVE POSSONO ESSERE DIVERSE “Le variabili o gli elementi dell’organizzazione devono essere scelti in modo da raggiungere un’armonia /coerenza interna, ed al contempo anche una coerenza di fondo con la situazione esterna all’azienda (coerenze esterna)” Le forme organizzative non possono essere scelte in modo libero e arbitrario, ma “la scelta deve obbedire ad una logica sistematica e rigorosa basata proprio sulle ricerca della coerenza tra le varie parti” H. Mintzberg, La progettazione dell’organizzazione aziendale
Modelli con complessità crescente MODELLI ORGANIZZATIVI PURI Ansoff e Brandenburg (1971) teorizzano l’esistenza di quattro modelli puri organizzativi, attraverso cui l’impresa compie la sua evoluzione: Funzionale Divisionale Progetto Matrice Modelli con complessità crescente
MODELLO A PROGETTO MODELLO RETICOLARE MODELLI ORGANIZZATIVI PIU’ DIFFUSI MODELLO MULTI DIVISIONALE MODELLO FUNZIONALE MODELLO A PROGETTO MODELLO RETICOLARE “HOLLYWOODIANO”
MODELLO PER FUNZIONI (1) DEFINIZIONE – L’AZIENDA E’ DIVISA IN FUNZIONI: PRODUZIONE, MARKETING, AMM.NE.. CON UN RESPONSABILE DI FUNZIONE CARATTERISTICHE – MODELLO ELEMENTARE DA QUALI TIPOLOGIE DI IMPRESE E’ USATO – PMI GERARCHIA PRINCIPIO ORGANIZZATIVO DOMINANTE
MODELLO PER FUNZIONI (1) ORGANIGRAMMA TIPO
MODELLO PER FUNZIONI (1) Vantaggi e Svantaggi Punti di forza: poter disporre di una sofisticazione delle competenze tecnico- specialistiche sfruttare potenziali economie di scala Punti di debolezza: scarsa integrazione tra le diverse funzioni visione locale del processo produttivo
MODELLO PER DIVISIONI (2) DEFINIZIONE – AZIENDA ORGANIZZATA PER PRODOTTI (cioè le divisioni) A CAPO DELLE DIVISIONI STA IL PRODUCT MANAGER (UOMO AZ della P&G) CARATTERISTICHE – FONDAMENTALE FIGURA DEL PROJECT MANAGER CHE SI OCCUPA SOLO E DI TUTTO CIO’ CHE RIGUARDA QUEL PRODOTTO: DALL’IDEAZIONE, CURA NELLA PRODUZIONE, VENDITA, PUBBLICITA’.. DA QUALI TIPOLOGIE DI IMPRESE E’ USATO – GRANDI IMPRESE MULTINAZIONALI, IMPRESE CHE PRODUCONO/COMMERCIALIZZANO PRODOTTI PER IL MASS MARKET DELEGA (FORTE DECENTRAMENTO DEL POTERE AD OGNI SBU) PRINCIPIO ORGANIZZATIVO DOMINANTE
MODELLO PER DIVISIONI (2) ORGANIGRAMMA TIPO DIREZIONE GENERALE Prodotto B Prodotto A Prodotto C Servizi Amministrativi Servizi Personale Servizi Commerciali Servizi centralizzati Produzione Vendite Amministrazione Acquisti Personale Staff centrali
MODELLO PER DIVISIONI (2) Vantaggi e Svantaggi Punti di forza: maggiore elasticità nel produrre e gestire linee diversificate di prodotti in sedi produttive geograficamente distanti decentramento del potere di gestione a livello di singola divisione (alto potere di delega) Punti di debolezza: necessità di ridefinire i rapporti tra i diversi dirigenti e le relazioni tra linea e staff
MODELLO PER PROGETTI (3) DEFINIZIONE – AZIENDA ORGANIZZATA PER COMMESSE AL VERTICE DELLE QUALI STA UN CAPOPROGETTO CHE COORDINA LA SQUADRA CARATTERISTICHE – OGNI PROGETTO INGLOBA LE VARIE FUNZIONI: PRODUTTIVE, COMMERCIALI, PERMANGONO CMQ FUNZIONI TRASVERSALI QUALI AMM.NE, COMUNICAZIONE.. DA QUALI TIPOLOGIE DI IMPRESE E’ USATO – IMPRESE COSTRUZIONI, SOCIETA’ CONSULENZA, SOCIETA’ INGEGNERIA.. TEAM BUILDING PRINCIPIO ORGANIZZATIVO DOMINANTE
Servizi Amministrativi MODELLO PER PROGETTI (3) ORGANIGRAMMA TIPO DIREZIONE GENERALE Progetto B Progetto A Progetto C Servizi Amministrativi Servizi Commerciali Servizi Personale Servizi Generali Tecnologia Progettazione Lavori Staff centrali
MODELLO PER PROGETTI (3) Vantaggi e Svantaggi Punti di forza: per ogni progetto si creano gruppi di lavoro altamente integrati canalizza gli sforzi dei singoli e del gruppo in direzione dell’obiettivo Punti di debolezza: scarso coordinamento tra i vari progetti duplicazione delle funzioni all’interno di ogni progetto
MODELLO A MATRICE (4) COMPLESSITA’ DEFINIZIONE – FORMA ORGANIZZATIVA INTERMEDIA POSTA TRA LA STRUTTURA FUNZIONALE E LA STRUTTURA PER PROGETTI CARATTERISTICHE – FORMA IBRIDA CHE EREDITA - DALL’ORGANIZZAZIONE FUNZIONALE, LA SPECIALIZZAZIONE E L’ALTA PROFESSIONALIZZAZIONE DEI GRUPPI FUNZIONALI - DALL’ORGANIZZAZIONE PER PROGETTI, LA CAPACITÀ DI REALIZZARE PRODOTTI INNOVATIVI IN AMBITI MULTIDISCIPLINARI ALTAMENTE INTEGRATI DA QUALI TIPOLOGIE DI IMPRESE E’ USATO - COMPLESSE COMPLESSITA’ PRINCIPIO ORGANIZZATIVO DOMINANTE
MODELLO A MATRICE (4) ORGANIGRAMMA TIPO
MODELLO A MATRICE (4) Punti di forza: Punti di debolezza: Vantaggi e Svantaggi Punti di forza: Flessibilità: elevata mobilità interna delle risorse professionali Comunicazione laterale: il coordinamento è garantito dall’aumento, dalla qualità e dalla frequenza delle comunicazioni Punti di debolezza: Istituzionalizzazione del conflitto: si viola il principio classico dell’“unità del comando” Ambiguità: associata a condizioni di vera e propria indeterminatezza del contesto e dei comportamenti
MODELLO A RETE, cd “Hollywoodiano” (5) DEFINIZIONE – CREAZIONE DI ORGANIZZAZIONI AD HOC ATTRAVERSO COLLABORAZIONI TRA DIVERSE AZIENDE PARTNER CHE SI ALLEANO SOLO PER QUEL PROGETTO, POI LA RETE SI SCIOGLIE, I PARTECIPANTI SI SEPARANO PER RICOSTITUIRE ALTRI GRUPPI.. CARATTERISTICHE – CONCEPITA A HOLLYWOOD NEL SETTORE PRODUZIONE CINEMATOGRAFICHE.. DA QUALI TIPOLOGIE DI IMPRESE E’ USATO – IMPRESE CINEMATOGRAFICHE, WEB COMPANIES.. Cooperative – competition Competitive - collaboration PRINCIPIO ORGANIZZATIVO DOMINANTE
MODELLO RETICOLARE (4) ORGANIGRAMMA TIPO Vedi gli organigrammi precedenti: FUNZIONALE DIVISIONALE A PROGETTO ..