Precarissima-29 aprile Dott.ssa Laura Salvai – Psicologa
Professionisti Artigiani Operai Artisti Commercianti Dipendenti pubblici Aziende
Caratteristica e condizione di ciò che è precario, instabile, incerto. Lavoro precario: o Provvisorio o Non garantito o Non sicuro
Fondamentali obiettivi evolutivi che condividiamo con tutti gli animali presenti sulla Terra. o Costruire un luogo sicuro (tana - nido) o Accaparrarsi le risorse necessarie (cibo, acqua): predazione e delimitazione del territorio. o Difendersi dai pericoli
La casa (tana) affitto mutuo Le risorse cibo vestiti riscaldamento La salute riduzione efficienza servizi sanitari pubblici difficoltà ad accedere a servizi specialistici a pagamento
La costruzione di un ambiente sicuro nell’uomo è legata principalmente alla possibilità di possedere denaro La precarietà lavorativa ha dunque un effetto diretto sulla sicurezza e sulla sopravvivenza. La sicurezza non può essere ricostruita ogni volta. Ognuno di noi cerca di crearsi delle situazioni che gli assicurino un certo livello di stabilità nella sua sicurezza personale.
La mancanza di sicurezza ha degli effetti diretti sulla salute e sul benessere psicologico: - depressione; - ansia; - abbassamento dell’autostima - disregolazione delle emozioni - difficoltà relazionali - attivazione di modalità “primordiali” di gestione
Identità e definizione di sé Appartenenza Potere personale (poter essere e immagine ideale di sé) Valore Ricerca di significato Senso del tempo e progettualità
Precarissima-29 aprile Dott.ssa Laura Salvai – Psicologa
Capacità di reagire agli eventi in modo consapevole e responsabile, non lasciandosi condizionare dalle circostanze esterne Capacità di prevenire e anticipare problemi e bisogni futuri e più in generale di gestire i cambiamenti Prendere l’iniziativa per cambiare o migliorare lo status attuale anziché adattarvisi
Locus of control Autoefficacia
Locus Interno Locus esterno Credenza di poter agire un controllo sugli eventi della propria vita, sentendo che i propri sforzi, impegno e capacità possono determinare quanto accade Percezione di non aver alcun controllo sulla propria situazione di vita e credenza che gli eventi siano determinati da forze esterne come la fortuna, la sorte, l’influenza di altre persone
IO Sono riuscito perché mi sono impegnato L’ALTRO Non è riuscito perché non si è impegnato abbastanza
IO Non riesco perché sono sfortunato o perché l’obiettivo era difficile Non riesco perché sono sfortunato o perché l’obiettivo era difficile L’ALTRO È riuscito perché è fortunato o perché il compito era semplice
L’assunzione del tipo di locus non è sempre netta, ma in generale la percezione di un grado di controllo personale maggiore o minore porta a mettere in atto atteggiamenti e comportamenti più o meno funzionali al benessere dell’individuo
Essere convinti delle proprie capacità di organizzare e realizzare le azioni necessarie per gestire adeguatamente le situazioni che si incontreranno in un particolare contesto, in modo da raggiungere gli obiettivi prefissati
Capacità di affrontare e superare gli eventi negativi, uscendo dalle avversità addirittura rafforzati o cambiati in positivo
To cope = far fronte Insieme di strategie atte a fronteggiare situazioni ed eventi stressogeni: 1)Valutazione dell’evento/minaccia 2) Valutazione delle risorse personali e sociali 3) Messa in atto di azioni volte a superare la difficoltà 4) Valutazione degli effetti ottenuti (l’evento non era così negativo o pericoloso/incapacità di gestire la situazione).
EVITAMENTO: Fuga di fronte alla situazione stressante Strategie centrate sul problema: Attivarsi per ridurre la fonte di stress, puntando sulle proprie risorse per modificare la situazione Strategie disfunzionali Strategie Funzionali Strategie centrate sulle emozioni: Mirate alla riduzione dei risvolti psicologici negativi dell’evento stressante (es. chiedere sostegno, prendere le distanze dalla situazione) RICERCA e utilizzo DI SOLUZIONI FRETTOLOSE per allontanare immediatamente lo stress, quasi mai efficaci
Valutazione di ogni soluzione (pro e contro) ed esclusione delle soluzioni non perseguibili Definizione del problema / della difficoltà Ipotesi sulle possibili soluzioni Decisione: una volta ristretto il numero di soluzioni possibili si decide quale intraprendere Valutazione della soluzione scelta (risultati ed eventuali modifiche)
Precarissima-29 aprile Dott.ssa Laura Salvai – Psicologa
Sicurezza Sopravvivenza Progettualità Immagine di sé Locus of control Coping Problem solving Autoefficacia Proattività
Il lavoro dipendente: Riduzione delle offerte Aumento delle richieste Flessibilità Competizione Aumento della specializzazione Il lavoro in proprio: Burocrazia Globalizzazione e aumento dei competitors Congiuntura economica
Focalizzazione su: Risorse personali Competenze ed eventuali esperienze Tipo di offerte presenti sul mercato Caratteristiche azienda target Redazione di curricula mirati e non standardizzati
Valutazione risorse e competenze Scelta del mercato di riferimento Analisi competitors Progettazione Marketing e comunicazione Costruire network
Lavoro dipendente e lavoro in proprio hanno in comune l’identificazione degli obiettivi, che devono essere prima di tutto realistici.
Obiettivi -> cosa voglio fare Strategie -> come li voglio raggiungere Tempi -> in quanto tempo prevedo di raggiungerli Risultati -> valutazione (sì/no/perché)
Dott.ssa Laura Salvai – Psicologa
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