La natura non produce rifiuti

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Transcript della presentazione:

La natura non produce rifiuti Nella Natura intelligente non esistono i rifiuti; non si butta via niente perché tutto può essere riutilizzato e servire alla creazione di qualcos'altro. Ogni essere vivente, nell'arco della sua esistenza, produce una montagna di rifiuti quindi, quando parliamo di questo argomento nessuno può dirsi "innocente". Ma il termine "rifiuto" richiama alla memoria l'immagine di un oggetto che non serve più, ingombrante, inutile e spesso anche maleodorante. La Natura non produce rifiuti ma solo scarti che diventano risorse. Qualche esempio? Le piante si nutrono, fra le altre cose, di anidride carbonica (CO2) ed eliminano ossigeno; noi umani necessitiamo di ossigeno per sopravvivere e scartiamo l'anidride carbonica nei processi respiratori. Quindi, quello che per le piante è uno scarto per noi umani è un elemento di vitale importanza e viceversa.

Gli uomini inventano prodotti non naturali e biodegradabili Gli uomini inventano i rifiuti

Gli uomini costruiscono città sempre più popolose PALEOLITICO I rifiuti nel paleolitico erano costituiti dalle ossa e dalle carcasse cacciati dall’uomo. Principalmente gli archeologi hanno trovato ossa di renne, caprioli, daini, che evidentemente erano le prede preferite. I ROMANI Le città romane non erano molto pulite. I rifiuti erano costituiti soprattutto da resti di cibo, escrementi umani e animali e macerie. Nelle periferie delle città esistevano le discariche. MEDIOEVO Nelle città medioevali la sporcizia delle strade era notevole e non c’erano leggi che imponessero agli abitanti e ai negozianti la loro pulizia. Molte epidemie si diffusero proprio per questa mancanza di igiene. I rifiuti erano costituiti soprattutto da escrementi; i resti del cibo erano scarsi, perché la gente era così povera che doveva riutilizzare anche gli avanzi. RINASCIMENTO Le città rinascimentali erano abbastanza pulite. I cittadini erano spesso obbligati a tenere pulite le strade del loro quartiere e i negozianti a tenere puliti i mercati. I rifiuti erano ancora prevalentemente organici e venivano utilizzati per la concimazione Gli uomini fanno diventare rifiuto (cioè un problema) anche ciò che in natura non lo è come gli scarti di cibo o gli escrementi

Gli uomini inventano sempre più prodotti non naturali e biodegradabili RIVOLUZIONE INDUSTRIALE L’invenzione della macchina a vapore cambia completamente la produzione nei settori tessile, metallurgico e tipografico. Molti abbandonano le campagne per andare a vivere nelle città, dove l’aumento della popolazione fa nascere il problema di dove buttare i rifiuti. Oltre ai rifiuti organici cominciano ad esserci sempre più gli scarti industriali Gli uomini costruiscono città sempre più popolose Gli uomini producono sempre più rifiuti

Oggi il mondo è sommerso dai rifiuti AI NOSTRI GIORNI Oggi i rifiuti organici rappresentano il 30%; molti rifiuti sono dovuti agli imballaggi (scatole, bottiglie, confezioni) e agli oggetti usa e getta; altri rifiuti, come medicine scadute e pile, sono pericolosi. Gli scarti industriali sono aumentati alla stessa velocità del modo in cui la gente consuma le merci Quattro miliardi di tonnellate: a tanto ammontano i rifiuti urbani e industriali prodotti ogni anno nel mondo, pari a 650 chili per abitante, con una netta prevalenza dei paesi occidentali. Di questi quattro miliardi, ne vengono raccolti ogni anno circa 2,74 Europa: 1 e 300 milioni di tonnellate di rifiuti all'anno tra urbani e industriali

I Paesi “ricchi” ne fanno molti di più Rifiuti solidi urbani (in kg pro capite) Messico 310 Polonia 320 Repubblica Ceca 330 Turchia 390 Giappone 410 Grecia 430 Portogallo 450 Svezia 450 Ungheria 450 Finlandia 460 Italia 500 Francia 510 Germania 540 Belgio 550 Austria 560 Gran Bretagna 560 Olanda 610 Svizzera 650 Danimarca 660 Spagna 670 Stati Uniti d’America 760 Densità di produzione dei rifiuti (kg/Km2/g) per ciascuna delle province italiane Il primo produttore al mondo di rifiuti urbani sono gli Stati Uniti con 226 milioni di tonnellate all'anno, seguiti dall'Europa con oltre 225 milioni; la Cina, la cui popolazione è molto maggiore, ne produce 148 milioni di tonnellate. Nel nostro paese vengono generati ogni anno 32,4 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, 550 chili pro-capite, oltre a 36,6 milioni di rifiuti industriali e a 52,3 milioni del settore edile ma li “regalano” volentieri Se consideriamo che il costo di smaltimento di una tonnellata di rifiuti tossici nei paesi africani è di 2,5 dollari, contro i 250 dell’Europa, è innegabile che l’applicazione al mercato dell’analisi costi-benefici dia i suoi frutti si inquina dove è più conveniente smaltire i rifiuti, e cioè dove non solo il lavoro costa meno, ma costa meno anche pagare le spese alle persone che subiscono i danni delle contaminazioni

4 R

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