Lo stato della finanza provinciale I dati sulla spesa centrale e locale, le manovre economiche e le conseguenze su bilanci e servizi. Giugno 2014 1.

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Transcript della presentazione:

Lo stato della finanza provinciale I dati sulla spesa centrale e locale, le manovre economiche e le conseguenze su bilanci e servizi. Giugno

La spesa pubblica italiana, è rappresentata per quasi il 70% da spesa centrale, comprese le prestazioni sociali e gli interessi sul debito, mentre Regioni (inclusa sanità) Province e Comuni rappresentano insieme il 30% Le Province rappresentano l’1,3% della spesa pubblica, i Comuni l’8,6% mentre le Regioni, compresa la spesa per la sanità, sono il 20,5%. La spesa pubblica italiana: chi costa di più? 2 Fonti (aggiornamento DEF aprile conto economico PA; Siope 2013) *prestazioni sociali 319 mld – interessi sul debito 82 mld **spesa sanitaria 100 mld TUTTA LA PA incidenza percentuale Spesa centrale * ,50 REGIONI ** ,58 PROVINCE ,30 COMUNI ,63

L’andamento della spesa delle Province dal 2010 al 2013 Dal 2010 al 2013 le Province sono riuscite ad operare in maniera virtuosa le riduzioni necessarie della spesa corrente, che è scesa di oltre - 11,%. SPESA CORRENTE variazione % PROVINCE ,05% SPESA CONTO CAPITALE Variazione % PROVINCE ,95% 3 Fonte (Siope 2013) Quanto alla spesa in conto capitale, il calo limitato al solo 6,9% è dovuto agli risultati raggiunti grazie al Decreto Legge 35/13 che ha concesso importanti allentamenti di patto alle amministrazioni in grado di pagare i crediti alle imprese. Questo ha permesso alle Province di invertire il trend del crollo delle spese per investimenti, che al 2012 era arrivato a - 17%, e di risalire di 10 punti percentuali nel solo anno Con le Province quindi gli interventi di allentamento di patto per investimenti hanno immediati effetti positivi sull’economia locale.

4 Le risorse alle Province: i trasferimenti dalle Regioni per funzioni Le Regioni hanno delegato e trasferito alcune funzioni essenziali alle Province (servizi per l’impiego, gestione trasporto, formazione, agricoltura etc). Insieme alle funzioni le Regioni sono tenute a trasferire alle Province le risorse necessarie per esercitarle. Negli anni i trasferimenti dalle Regioni sono diminuiti drasticamente e dal 2010 al 2013 si è arrivati a -16,6% TRASFERIMENTI REGIONALI ALLE PROVINCE variazione % di parte corrente ,6 in conto capitale ,5 totale ,6 Fonte (Siope 2013)

Le entrate delle Province. La fotografia al 2013 IPT Nel 2013 su 1,3 miliardi di gettito ipt, il 33,2%, pari a oltre 446 milioni, è derivato dalle 10 Province delle aree metropolitane. Il restante 66,8%, pari a circa 900 milioni, è derivato dalle altre Province non metropolitane. RCA Nel 2013 su 2,6 miliardi di gettito RC Auto il 32,9%, pari a oltre 856 milioni, è derivato dalle 10 Province delle aree metropolitane. Il restante 77,1% pari a circa 1,7 miliardi è derivato dalle altre Province non metropolitane. 5 Nel 2013 le entrate tributarie delle Province da IPT E RCAuto sono stati pari a circa 3,9 miliardi di cui 1,3 miliardi da IPT e 2,6 miliardi da RCAuto. Fonte (Siope 2013)

L’andamento delle entrate delle Province: il confronto 2013 – 2014 Primo semestre 2013 Primo semestre Nel primo semestre 2013 le entrate da IPT e RCAuto sono state pari a circa 2 miliardi. Nel primo semestre 2014 le entrate da IPT E RCAuto sono state pari a 1,6 miliardi. Nel raffronto tra i due anni, nel primo semestre 2014 gli incassi da IPT e RC Auto sono scesi dunque di circa 400 milioni Fonte (Siope)

Il fondo di riequilibrio azzerato: il prosciugamento dal 2012 ad oggi 7 FONDO DI RIEQUILIBRIO AZZERATO Le Province versano 516 milioni di INCASSI RCAuto allo Stato INIZIO 2013 = Taglio spending 2013 = mln FINE 2013 = - 72 MILIONI INIZIO 2013 = Taglio spending 2013 = mln FINE 2013 = - 72 MILIONI INIZIO 2014: - 72 MILIONI Taglio spending 2014 = - 444,5 mln FINE 2014 = milioni Fonte (elaborazione Upi)

L’iniquità delle manovre sulle Province 8 Secondo i dati della Conferenza Permanente per il coordinamento della finanza pubblica, le manovre economiche dal 2009 al 2012 (dal dl 112/08 al dl 133/13) hanno determinato un impatto pesante sulla spesa primaria di ciascun livello di governo. Tuttavia il taglio operato sul totale delle Autonomie locali è del tutto sperequato rispetto a quello operato sulle Amministrazioni Centrali. Sulle Province l’impatto delle manovre è stato maggiore che su ogni altro comparto: pur rappresentando solo l’1,3% della spesa pubblica, è stato imposto alle Province di contribuire al risanamento del Paese tagliando la spesa primaria del 27%. In rapporto, nel comparto Regioni, Province e Comuni, il taglio ha pesato per il 52% sulle Province, per il 21% su Regioni e Sanità e per il 27% sui Comuni Fonte (Conferenza Permanente Coordinamento finanza Pubblica)

Le manovre sulle Province: tagli e obiettivi di patto A partire dal 2011 le manovre economiche sui bilanci delle Province sono andate sempre più in crescendo: la combinazione tra maggiori tagli e inasprimento di obiettivo di patto di stabilità ha portato i bilanci delle Province a rischio di disequilibrio, con conseguenze immediate sulla finanza pubblica e sullo sviluppo locale, come attestato anche dalla Corte dei Conti. Dal 2011 al 2014, cumulando gli obiettivi di Patto e i tagli operati dalle manovre finanziarie, i bilanci delle Province sono stati ridotti di oltre 9,4 miliardi Totale patto più taglio : milioni di euro obiettivo di patto taglio risorse allentamento patto ex l.n.147/13 art. 1 c. 546 e legge n.183/2011 comma 9 bis art allentamento patto ex dl 35/ totale sforzo Fonte (elaborazione Upi su dati Camera dei Deputati)

La spending review 2014 – Il DL 66/14 La riduzione per il 2014 delle risorse delle Province previste dal decreto legge n. 66/14 è pari a complessivi 444,5 milioni (340 milioni di spending, 100 milioni di costi della politica) che si aggiungono ai 1,2 miliardi previsti dal decreto spending n. 95/12. Il contributo richiesto è rappresentato nella tabella seguente: 10 Anno Art. 19 -Costi politica Art. 8 – Costi beni e servizi Art. 15 – Auto0.711 Art. 14 – Incarichi Totale I tagli a carico delle Province per il solo anno 2014 assommano ora a oltre 1, 6 miliardi Fonte (DL 66/14)

11 Le conseguenze della iniquità sui bilanci delle Province Nel 2013 due Province sono andate in dissesto finanziario: Biella per 6 milioni di euro, e Vibo Valentia per 11 milioni Nel 2013 tre Province hanno dovuto deliberare piani di riequilibrio Potenza per 4,5 milioni –approvato dalla Corte dei Conti Chieti per 10,3 milioni –approvato dalla Corte dei Conti Ascoli Piceno per 14 milioni - approvato dalla Corte dei Conti Imperia, con 6,6 milioni e Verbano-Cusio-Ossola, con 2,1 milioni sono in predissesto con istruttoria in corso Nel 2013 sei Province non hanno rispettato il patto di stabilità per 24 milioni 15 Province sono state costrette a ricorrere all’anticipazione di cassa per mancanza di liquidità per complessivi 60 milioni, presso la Cassa Depositi e Prestiti (ex dl35/13)

12 Il caso dell’edilizia scolastica Art. 48 dl 66/14 Il patto di stabilità rischia di impedire alle Province di mettere in campo investimenti per la messa in sicurezza e la modernizzazione delle oltre scuole superiori italiane in cui studiano più di 2 milioni e cinquecento mila ragazzi In accordo con il Miur, l’Upi ha avviato la rilevazione tra le Province secondo i criteri previsti per l’Operazione scuola Ne è emerso un parco progetti pronti per oltre 2 mila interventi con un costo totale di più di 2 miliardi. Per realizzarlo servirebbero finanziamenti nazionali per 976 milioni e un allentamento di patto di: 230 milioni per il milioni per il milioni per il milioni per il 2017

Gli effetti delle manovre e del DL 66/14 sui bilanci e sui servizi. Conclusioni  I dati e le verifiche operate dall’Upi sulle Province attestano la non sostenibilità della diminuzione di risorse in termini di equilibri finanziari di bilancio con formazione di un disavanzo di gestione atteso per il 2014 che si ripercuote anche sul raggiungimento dell’obiettivo programmatico relativo al patto di stabilità interno che non è conseguibile per il  Il nodo dei tagli pesantissimi ai bilanci delle Province rischia di compromettere il l’attuazione della Legge di riforma delle Province e delle Città metropolitane, nella fase più delicata dell’avvio dei nuovi enti. Le Città metropolitane e le nuove province erediteranno bilanci disastrati dagli oltre 2 miliardi di tagli che in questi due anni sono stati operati sulle Province. Tagli che rischiano di non permettere la copertura delle funzioni delle province che ora dovranno svolgere le Città metropolitane. 13