L’evoluzione delle Pubbliche Amministrazioni in Italia
L’evoluzione delle strutture La riorganizzazione di Cavour dello Stato Sabaudo (1853) Uniformità apparati centrali (ministeri) Verticalizzazione delle responsabilità (ministro) Gerarchia: segretario generale interfaccia tra ministro e apparato
L’evoluzione delle strutture 1865: provincia, circondario, mandamento, comune; prefetto 1869: ragioneria generale dello Stato 1877: ministero del Tesoro 1888: istituzione dei sottosegretari Fin dal 1861 si discute dei pochi poteri della Presidenza del Consiglio….si arriva al 1988!
L’evoluzione delle strutture Tra il 1900 e il 1930, introduzione di due nuove forme organizzative Azienda autonoma (es. azienda gestione Ferrovie; ISTAT e ACI introdotte da Mussolini) Ente pubblico (INA; ANAS introdotta da Mussolini) FUGA DALLO STATO 1980: 50.000 enti pubblici
L’evoluzione delle strutture Tra il 1930 e il 1970 si consolidano le AMMINISTRAZIONI PARALLELE Espansione Welfare State e dirigismo di Stato Anni ‘30: IMI e IRI; INFAIL (poi INAIL) e INFPS (poi INPS)
L’evoluzione delle strutture Il fascismo fondò la struttura del welfare italiano, innalzando anche quei pilastri istituzionali sui quali la Repubblica avrebbe edificato il proprio interventismo sociale
L’evoluzione delle strutture Art. 97 Costituzione: concepisce le PA come apparati esecutivi e neutrali Anni 50-60: Cassa per il Mezzogiorno; Eni (1953); Enel (1963) Esplode il PLURALISMO ORGANIZZATIVO e, accanto da esso, vengono istituiti nuovi ministeri (es. Bilancio e Partecipazioni Statali)
L’evoluzione delle strutture Anni ‘70: prima regionalizzazione. Tentativo di limitare espansione apparati trami decentramento, fu un FALLIMENTO. 1974: CONSOB, Prima AI 1978: SSN
L’evoluzione delle strutture 1990-2010: Riforma permanente Privatizzazione/destatizzazione Decentramento Riforma apparati centrali Riforma del pubblico impiego
L’evoluzione delle strutture 1993: abolizione del Ministero delle Partecipazioni Statali e della Cassa per il Mezzogiorno 1990-2009 Potenziamento del decentramento amministrativo Enti locali, leggi Bassanini, Titolo V, costi standard
L’evoluzione delle funzioni Regolazione Produzione di beni collettivi Controllo, consulenza e funzioni strumentali
L’evoluzione delle funzioni Inizialmente lo stato produce quasi soltanto POLITICHE REGOLATIVE Lo Stato costruisce l’ordine sociale tramite diverse regolazioni: Difesa Ordine interno Estrazione di risorse tramite le imposte
L’evoluzione delle funzioni 1900-1930: la regolazione si espande per sopperire ad una società e ad una economia deboli. Si espande anche l’interventismo diretto dello Stato Dal 1930 al 1970 si passa direttamente alla gestione e produzione di beni e servizi, cui continua ad affiancarsi la regolazione (fiere, lirica, tutto è disciplinato dalla legge)
L’evoluzione delle funzioni Dal 1933 al 1986 l’Alfa Romeo appartiene allo Stato. Dal 1934 alla fine degli anni ’80 l’Ilva/Italsider è pubblica SME (Società Meridionale Finanziaria), anni ‘60. Comprendeva tra l’altro: Cirio, Motta, Supermercati GS, Autogrill
L’evoluzione delle funzioni Anni ‘90: espansione della regolazione e produzione diretta entrano in crisi. L’Italia inizia ad abbracciare le nuove tendenze tipiche delle PA contemporanee.
L’evoluzione del personale Dipendenti dei Ministeri inclusi insegnanti e militari (1859-2003)
L’evoluzione del personale 1991 2009 2012 Ministeri, agenzie e presidenza 284.206 268.142 218.990 Aziende autonome 40.238 - Scuola e AFAM 974.437 1.083.568 1.022.501 Corpi di polizia 275.298 325.376 320.404 Forze Armate 101.118 145.675 187.324 Magistrati, diplomatici, prefetti 12.053 12.820 12.546 Enti pubblici non economici 70.383 54.729 48.634 Regioni e ed enti locali 676.622 593.442 583.513 SSN 673.156 693.730 673.335 Università 101.528 115.914 105.571 Enti di ricerca 16.443 18.186 10.952 Totale 3.225.672 3.311.582 3.183.770
Percentuale dipendenti pubblici sugli occupati (OCSE, 2008)
Carriere, reclutamento, status Fino al ‘900: fine piemontesizzazione, introduzione concorso, requisito laurea per posizione apicali, aumento competenze tecniche 1900-1930: Statuto e riforma De Stefani (gerarchizzazione, 13 gradi e 3 carriere distinte) MERIDIONALIZZAZIONE: solo negli apparati centrali SINDACALIZZAZIONE GIURIDICIZZAZIONE: domina la conformità alla legge
Carriere, reclutamento, status 1930-1970: nessuna cesura tra fascismo e Repubblica, se non in termini esteriori e formali 1970-1990: il primo passo verso la contrattualizzazione portò a ben 20 contratti di settore. L. 93/1983: legge-quadro che produce un confusionario mix tra privato e pubblico. Né MOBILITA’ né PRODUTTIVITA’
Carriere, reclutamento, status Nei primi anni ‘70 si introdusse anche la dirigenza statale 1990-2005: d.lgs. 29/1993, produce la PRIVATIZZAZIONE DEL PUBBLICO IMPIEGO Omogeneità nel rapporto di lavoro tra i dipendenti Distinzione tra competenze dirigenziali e quelle di indirizzo politico Creazione dell’agenzia negoziale per le PA Contratti hanno modificato in radice il sistema: (es. quota stipendio attribuita in base a valutazione, premi produttività)
Carriere, reclutamento, status 2005-2010: la riforma Brunetta tende a limitare la contrattualizzazione, ricentralizzando i rapporti di lavoro. RILEGIFICAZIONE Valutazione performance da parte di un organismo esterno Valutazione annuale da parte dei dirigenti in base a criteri predeterminati Rigida ripartizione del salario aggiuntivo in base alle valutazioni Controllo della contrattazione integrativa (decentrata, ovvero fatta nelle singole PA)
L’evoluzione dei processi decisionali Il processo decisionale avanza anche attraverso l’interazione con organismi preposti al rilascio di pareri ed essendo sottoposto a molti controlli. Corte dei Conti (1862): controllo legittimità atti governativi Ragioneria generale (1869): controllo del comportamento finanziario delle PA centrali Consiglio di Stato (1865 e 1889): consulenza per le PA e luogo di tutela degli interessi legittimi dei cittadini
L’evoluzione dei processi decisionali Esiti: Pesante sistema di controlli Prevalenza interessa PA su diritti dei cittadini Lentezza complessiva dei processi decisionali Tutto ciò venne rafforzato tra il 1900 e il 1930
L’evoluzione dei processi decisionali Fino agli anni ‘90: legalismo persistente che non garantiva responsabilizzazione, trasparenza e neppure tutela del principio di legalità. 1990-2010: l.241/1990 Accesso agli atti Responsabilità e trasparenza Tempi processi decisionali Conferenza dei Servizi (utile ad acquisire velocemente atti, nulla osta, permessi)
L’evoluzione dei processi decisionali 1994: riforma della Corte dei Conti con una riduzione delle materie oggetto di controllo preventivo Introduzione URP e Carta dei servizi (governo Ciampi 1993-1994) Contro: in alcuni casi la riduzione dei controlli preventivi e dei controlli esterni di merito ha reso alcune PA quasi indipendenti e, in fin dei conti, irresponsabili