Qual è la natura del cambiamento che caratterizza lo sviluppo?

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Qual è la natura del cambiamento che caratterizza lo sviluppo? QUANTITATIVO CAMBIAMENTO QUALITATIVO Comportamentismo Teorie organismiche Il bambino è plasmato dalle esperienze e dall’apprendimento Il bambino è un attivo costruttore delle proprie capacità

Quali processi causano questo cambiamento? FATTORI AMBIENTALI FATTORI GENETICI Teorie comportamentiste Chomsky Teorie organismiche

Processi al tempo stesso continui e discontinui Si tratta di un cambiamento continuo e graduale o viceversa discontinuo e improvviso? PROCESSO CONTINUO PROCESSO DISCONTINUO Processi al tempo stesso continui e discontinui Cambiamento quantitativo Cambiamento qualitativo Posizioni intermedie

Approccio teorico allo studio dello sviluppo Quadro concettuale di riferimento Teoria Teoria Teoria studioso studioso studioso

Approccio comportamentistico L’organismo è docile e plasmabile Possiede una capacità illimitata di apprendimento Il cambiamento è prodotto da cause ambientali Il metodo ottimale è la sperimentazione e l’osservazione col massimo di controllo

Correnti dell’approccio comportamentistico Comportamentismo di Skinner Teoria dell’apprendimento sociale di Bandura APPRENDIMENTO Condizionamento classico e Condizionamento operante Apprendimento per osservazione

Approccio organismico L’organismo è attivo e si autorganizza Il cambiamento è la caratteristica primaria del comportamento Il cambiamento è guidato da leggi regolative e risponde a principi organizzativi intrinseci Il metodo ottimale è la sperimentazione e l’osservazione con un grado moderato di controllo

Approccio psicoanalitico L’organismo è simbolico e determinato dalla sua storia personale Il cambiamento è l’esito di conflitti interni Lo sviluppo è un cambiamento qualitativo e procede secondo stadi Il metodo ottimale è l’osservazione col minimo di controllo e l’osservazione della relazione osservatore-osservato

Prospettiva del maturazionismo sullo sviluppo cognitivo La maturazione è il meccanismo che regola la comparsa delle nuove abilità Lo sviluppo dovuto alla maturazione è indipendente dalla pratica e dall’esercizio Sia le sequenze di maturazione comuni a tutti gli individui sia le differenze tra individui sono influenzate dall’ereditarietà

Prospettiva del comportamentismo sullo sviluppo cognitivo L’individuo è plasmato dall’ambiente Lo sviluppo viene ridotto al più semplice processo dell’apprendimento I meccanismi dell’apprendimento operano allo stesso modo nell’intero ciclo vitale Il comportamento complesso non è che un insieme di comportamenti semplici o elementari (riduzionismo) Un meccanismo esplicativo generale va preferito ad uno che spiega una gamma ristretta di fenomeni (parsimonia)

Approccio ecologico di Broenfenbrenner Macrosistema politica sociale e dei servizi Esosistema Condizioni di vita e di lavoro Mesosistema relazioni tra microsistemi Microsistema Scuola Microsistema Coetanei Microsistema Famiglia

SCHEMI EVOLUTIVI COMUNI? Nello studiare lo sviluppo dobbiamo concentrare la nostra attenzione su: SCHEMI EVOLUTIVI COMUNI? DIFFERENZE INDIVIDUALI? Concezioni stadiali Differenze interindividuali e intraindividuali Teorie classiche es.: Piaget, Freud Studi contemporanei es.: temperamento, “popolarità”, ritmo di acquisizione della lingua materna

Disegno longitudinale Disegni di ricerca Disegno longitudinale Disegno trasversale Lo stesso gruppo di individui Gruppi di individui di età diversa Osservazioni e valutazioni per un periodo più o meno lungo di tempo Confronti fatti nello stesso momento temporale Breve termine Lungo termine

Vantaggi dei disegni di ricerca longitudinali Consente di seguire lo sviluppo individuale nel tempo Consente di rispondere a domande circa la stabilità del comportamento indagato Consente di determinare gli effetti di esperienze o condizioni antecedenti sullo sviluppo successivo

Svantaggi dei disegni di ricerca longitudinali Modello molto costoso in termini di investimenti di energie Possibilità di perdere soggetti nel corso della ricerca sia per cause accidentali che per abbandono volontario Possibilità di confusione tra i cambiamenti legati all’età e i cambiamenti di tipo sociale e storico che si verificano nel corso della ricerca

Vantaggi e svantaggi dei disegni di ricerca traversali Consente di identificare differenze tra le età Relativamente poco costoso, veloce nell’esecuzione e facile da replicare Svantaggi Non dice nulla sullo sviluppo all’interno degli individui

Intervento del ricercatore sul fenomeno indagato Metodi di ricerca Metodi quasi sperimentali o correlazionali Esperimento Osservazione MASSIMO MINIMO Intervento del ricercatore sul fenomeno indagato Controllo sulla variabile indipendente per determinare il comportamento osservato Analisi della relazione che potrebbe esistere tra le variabili in risposta alla manipolazione L’obiettivo è la verifica della relazione causa-effetto Nessun controllo sulla variabile indipendente, osservazione del comportamento spontaneo Relazioni esistenti tra le variabili L’obiettivo è la descrizione

L’esperimento VARIABILE INDIPENDENTE Manipolata dal ricercatore attraverso la predisposizione di situazioni specifiche VARIABILE DIPENDENTE Subisce cambiamenti in funzione della manipolazione della variabile indipendente I soggetti sono assegnati casualmente: Gruppo sperimentale Sottoposto alla manipolazione della variabile indipendente Gruppo di controllo Non riceve nessun trattamento o un trattamento diverso

Vantaggi e svantaggi del disegno sperimentale Capacità di stabilire relazioni di causa-effetto tra variabile indipendente e variabile dipendente Facilità di essere replicato per ottenere ulteriori conferme o disconferme delle ipotesi iniziali Svantaggi I soggetti osservati in condizioni controllate e artificiali potrebbero comportarsi diversamente nella vita reale

Validità del disegno sperimentale VALIDITÀ ESTERNA Quanto minore è la generalizzabilità dei risultati tanto più scarsa è la validità esterna dell’esperimento VALIDITÀ INTERNA Se le condizioni sperimentali sono ben controllate, la relazione tra variabili indipendenti e variabili dipendenti è proprio quella proposta dal ricercatore

Disegno quasi sperimentale Si utilizza quando: Non è possibile manipolare le variabili indipendenti Non è possibile assegnare casualmente i soggetti ai gruppi sperimentali e di controllo PREVEDE UN CONFRONTO TRA: Gruppo di soggetti in cui la variabile da studiare è presente naturalmente Gruppo di soggetti simile ma con assenza della variabile da studiare

Disegno correlazionale Si utilizza quando non è possibile individuare gruppi che differiscono per l’aspetto che interessa il ricercatore Descrive il rapporto tra 2 variabili Non consente di ricavare conclusioni circa la relazione causa-effetto tra le variabili GRADO DI ASSOCIAZIONE TRA: 1° VARIABILE 2° VARIABILE

tra due o più variabili senza tentativo di influenza su di esso L’osservazione Osservare il comportamento quando si verifica spontaneamente per cogliere le relazioni che esistono tra due o più variabili senza tentativo di influenza su di esso Ambiente naturale Ambiente artificiale 1 Studio sul campo non strutturato 2 Studio in laboratorio non strutturato strutturato Non 3 Studio sul campo strutturato 4 Studio in laboratorio strutturato Strutturato

Tipi di osservazione Osservazione naturalistica Osservazione controllata Il ricercatore cerca di esercitare un minimo grado di controllo sul proprio oggetto di studio Il ricercatore cerca di esercitare un grado medio o massimo di controllo sul proprio oggetto di studio Condotta in ambiente naturale Condotta in ambiente naturale e in laboratorio

L’osservazione come metodo di ricerca Miti Realtà Osservare non è registrare fedelmente la realtà L’osservazione richiede: Tempo e distensione Libertà intellettuale Assenza di pregiudizi Consapevolezza di sé Capacità di non coinvolgersi Capacità di sospendere il giudizio Osservare non è guardare. L’osservazione si fonda sempre su un’ipotesi o quanto meno su una curiosità L’osservazione è esposta al rischio della soggettività Osservare non è interpretare. L’osservazione rappresenta un momento intermedio tra la percezione del fenomeno e la sua interpretazione E’ impossibile stabilire dei confini netti tra “chi osserva” e “chi viene osservato”

Fasi dell’osservazione 1. SELEZIONE DEL FENOMENO DA OSSERVARE 2. REGISTRAZIONE DEL FENOMENO INDIVIDUATO 3. CODIFICA DEI DATI REGISTRATI In tutte e tre le fasi sono individuabili delle fonti di errore che è necessario conoscere e controllare per evitare distorsioni sistematiche nella raccolta e analisi dei dati osservati

Fonti di errore nella 1° fase dell’osservazione SOGGETTI Fonte di errore Reattività Innaturalità Controllo Familiarizzazione Tecniche non invasive Mascherare la presenza dell’osservatore

Fonti di errore nella 2° fase dell’osservazione OSSERVATORI Fonte di errore Condizioni psicofisiche Capacità personali Sapere di essere valutati per l’attendibilità dell’osservazione Controllo Utilizzo di osservatori indipendenti Utilizzo di buoni osservatori Controlli casuali dell’attendibilità

Fonti di errore nella 3° fase dell’osservazione RICERCATORI Fonte di errore Aspettative e commenti Uso di schemi di codifica complessi Controllo Evitare commenti ed interpretazioni Definizioni operative chiare delle categorie di codifica Addestrare i codificatori

Interviste e questionari sulle proprie idee, esperienze e motivazioni bambini Utilizzati per interrogare sui comportamenti, capacità e personalità dei bambini adulti Intervista o questionario Strutturati Domande chiuse Risposta sì/no o vero/falso Non strutturati Domande aperte Risposta estesa e articolata

Prerequisiti per la somministrazione di interviste e questionari a bambini e adolescenti Che i bambini/adolescenti possiedano una buona capacità di comprensione e produzione del linguaggio Che i bambini/adolescenti intervistati siano collaborativi e siano disposti a comunicare i propri sentimenti, atteggiamenti e opinioni Che i bambini/adolescenti intervistati possiedano un livello cognitivo adeguato alla effettiva comprensione delle domande poste dall’intervistatore