INCONTRO DIBATTITO: «Acqua: Risorsa o Rischio per la Salute?» RELAZIONE “I CONTROLLI SULL’ACQUA DESTINATA AL CONSUMO UMANO: IL RUOLO DELL’AZIENDA SANITARIA» Comune di Davoli 30 Novembre 2012 Dr. Francesco Faragò REGIONE CALABRIA Azienda Sanitaria Provinciale U. O. Igiene degli Alimenti e della Nutrizione
Quando un'acqua può definirsi potabile? L'acqua per definizione si dice potabile quando è limpida, trasparente, incolore, non contiene sostanze dannose alla salute né batteri patogeni e se la quantità di sali in essa disciolta è piuttosto contenuta Il D.lgs. 31/01 ha esteso il concetto di potabilità alle acque che hanno un uso igienico o, più in generale, domestico.
Cosa si intende precisamente per acque destinate al consumo umano? Le acque, trattate o no, che possono essere bevute, utilizzate per la preparazione di dolci e bevande o per altri usi domestici, a prescindere dalla loro origine, siano esse fornite tramite una rete di distribuzione, mediante cisterne, in bottiglie o in contenitori le acque utilizzate da un'impresa alimentare per la fabbricazione, il trattamento, la conservazione o l'immissione sul mercato di cibi o prodotti che vengono consumati dalla popolazione
Quali requisiti devono avere le acque destinate al consumo umano dopo l'entrata in vigore del D.lgs. 31/01? Devono essere salubri e pulite. In particolare non devono contenere microrganismi e parassiti, né altre sostanze in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana.
Queste caratteristiche devono sussistere al momento in cui fuoriescono dal rubinetto di casa. per quelle utilizzate dalle imprese alimentari, il momento di verifica è quello in cui sono impiegate per la preparazioni di prodotti o bevande.
Chi effettua i controlli sulla qualità dell'acqua? I controlli si distinguono in interni e esterni. I controlli interni sono effettuati direttamente dal gestore che fornisce il servizio idrico, cioè l'ente gestore dell'acquedotto che, allo scopo, si avvale di laboratori di analisi interni
I controlli esterni sono svolti dall'azienda sanitaria locale territorialmente competente. Il controllo viene effettuato per verificare che l'acqua analizzata risponda ai requisiti richiesti e per applicare le eventuali sanzioni previste dalla legge
Quali controlli mette in atto l’ASP? I controlli alle strutture I controlli mediante campionamento I controlli ai gestori (controlli interni)
Cosa succede se dopo un controllo l'acqua non risponde ai requisiti previsti dalla normativa vigente? L'autorità d'ambito, d'intesa con l'ASP interessata e con il gestore che fornisce il servizio idrico, individua tempestivamente le cause per cui l'acqua non risulta conforme ai requisiti richiesti dalla legge e, quindi, indica i provvedimenti necessari a ripristinare la qualità, tenendo conto della misura con cui è stato superato il valore di parametro e del potenziale pericolo per la salute umana.
Qualora non vengano superati i parametri richiesti per legge, ma per qualche motivo l'acqua presenti un potenziale pericolo per la salute umana, l'ASP informa il gestore per vietare la fornitura o limitare l'uso dell'acqua. Oppure vengono adottati altri provvedimenti idonei a tutelare la salute umana, sempre tenendo conto dei rischi derivanti da un'interruzione dell'approvvigionamento o da un uso limitato dell'acqua.
Le non conformità più frequenti La concentrazione del cloro-residuo fuori dai limiti (intorno a 0,2 mg/l) Eccesso ferro La presenza di coliformi totali con valori < a 20 u/100ml La presenza di E. coli/Enterococchi < 20 u/100ml
Cloro-residuo in accesso Può essere dovuto a: Uso eccessivo volontario del cloro cloratore non calibrato alla quantità di acqua da trattare
Cloro-residuo in difetto Può essere dovuto a: Non corretta clorazione Consumo eccessivo del cloro per presenza di sostanze ossidabili
Eccesso di ferro Per eccessiva presenza nel terreno Per inadeguatezza della rete di distribuzione
La presenza di coliformi totali con valori < a 20 u/100ml Può essere dovuta a: manutenzione non adeguata nei serbatoi, pozzetti, etc. deficienze strutturali negli impianti di captazione
La presenza di E. coli/Enterococchi Può essere dovuto a: Deficienze strutturali a livello degli impianti di captazione Deficienze strutturali nelle condotte adduttrici Deficienze nelle reti di distribuzione
Altre problematiche di non raro riscontro Non conformità alle prescrizioni imposte per la zona di tutela assoluta e per la fascia di rispetto, a norma del D.L.vo 152/2006, art, 94
Altre problematiche di non raro riscontro Utilizzazione di nuovi impianti in assenza della dichiarazione di potabilità
Attività del controllo ufficiale per migliorare la qualità dell’acqua Revisione di tutti i punti di prelievo ed aggiornamento degli stessi con atto congiunto ASP-Comuni Controllo a tappeto su tutti gli impianti con adeguamenti continui sulle strutture Dotazione delle planimetrie degli impianti
Applicazione delle procedure di autocontrollo Mappatura e controllo a tappeto su tutte le sorgenti (non facenti parte dei punti di prelievo del controllo) Prossimamente, un corso di formazione per il personale addetto al controllo interno