1 Analisi del residuo fiscale e studio comparativo Regione Lombardia, Nord, Centro, Sud Italia Antonio Dal Bianco - Éupolis Lombardia 5 novembre 2014 –

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1 Analisi del residuo fiscale e studio comparativo Regione Lombardia, Nord, Centro, Sud Italia Antonio Dal Bianco - Éupolis Lombardia 5 novembre 2014 – Palazzo Pirelli Seduta congiunta delle Commissioni I e IV

Residuo fiscale: cos’è? Come si costruisce? Regionalizzare entrate e spese Lo studio Conclusioni Questioni aperte 2 Indice |

Definizione Per residuo fiscale si intende la differenza tra quanto un territorio versa sotto forma di tributi all’operatore pubblico e quanto da esso riceve sotto forma di servizi Buchanan (1950): “equal treatment for equals” 3 Residuo fiscale | Cos’é?

consente di quantificare l’entità dei trasferimenti di risorse da un territorio all’altro implicitamente effettuati dal sistema fiscale permette di evidenziare quanto i diversi territori contribuiscono al risultato consolidato di bilancio pubblico é uno strumento importante per confrontare diverse proposte di redistribuzione territoriale di competenze e risorse 4 Residuo fiscale | perché ci serve?

La stima del residuo fiscale regionale dipende dalle modalità di ripartizione territoriale delle entrate e delle spese Per regionalizzazione si intende l’attribuzione ad un determinato territorio o livello di governo delle spese o delle entrate relative al comparto pubblico, secondo criteri che si differenziano a seconda del fenomeno analizzato o per le spese: criterio del beneficio (o criterio di controparte) criterio dell’erogazione della spesa o per le entrate: in base alla residenza del contribuente (localizzazione del soggetto percosso dal tributo) in base alla localizzazione del presupposto di imposta 5 Come si costruisce? |

l’utilizzo di differenti criteri per la regionalizzazione delle entrate e delle spese porta alla costruzione di residui fiscali diversi la scelta del criterio, come la scelta se considerare come operatore pubblico l’intera PA oppure il SPA (che comprende, oltre alla PA, anche le aziende extra-PA), dipende dallo scopo dell’analisi e dal fenomeno che si intende studiare 6 Come si costruisce? | quindi..

7 Il residuo fiscale delle Regioni italiane Criteri di regionalizzazione Criterio del beneficio (per le spese), localizzazione del presupposto di imposta (per le entrate) Universo di riferimentoPubbliche amministrazioni (PA) Orizzonte temporaleMedia e 2012 Dati utilizzati Preferibilmente ISTAT; altrimenti Conti Pubblici Territoriali (CPT) Aggregato da ripartireConto economico consolidato (PA) Principale riferimento Staderini e Vadalà (2009), Banca d’Italia Il nostro studio | schema di sintesi

8 Il nostro studio | ripartizione delle spese Voci conto IstatChiave di riparto Spesa per consumi finaliSpesa per consumi finali della PA* (ISTAT) Contributi alla produzione + Trasferimenti correnti diversi a imprese Interventi agevolativi nazionali e regionali erogati (MISE); Numero di imprese attive (ISTAT) Prestazioni sociali in denaro + Trasferimenti correnti diversi a famiglie e istituzioni sociali private Spese per prestazioni sociali (ISTAT, I Bilanci Consuntivi degli Enti Previdenziali) Imposte dirette + rendite di terreni + premi di assicurazione + trasferimenti ad enti pubblici Somme di parte corrente non attribuibile (CPT) Investimenti fissi lordi + acquisizioni nette attività finanziarie non prodotte Beni e opere immobiliari + beni mobili, macchinari, etc (CPT) Contributi agli investimenti a famiglie + altri trasferimenti in conto capitale a famiglie Trasferimenti in c/capitale a famiglie e istituzioni sociali (CPT) Contributi agli investimenti a imprese + trasferimenti in conto capitale a imprese Trasf. in c/capitale a imprese private + trasf. in c/capitale a imprese pubbliche nazionali + trasferimenti in c/capitale a consorzi e forme associative + trasferimenti in c/capitale a aziende, istituzioni, società e fondazioni partecipate a livello locale (CPT)

9 Il nostro studio | ripartizione delle entrate Voci conto IstatChiave di riparto Imposte dirette + Imposte in conto capitaleImposte dirette (CPT) Imposte indiretteImposte indirette (CPT) Interessi attivi+Dividendi+Redditi prelevati dai membri di quasi società + Utili reinvestiti di investimenti all'estero + Fitti di terreni e diritti sfruttamento giacimenti Redditi da capitale (CPT) Trasferimenti correnti diversi da famiglie Trasferimenti in conto corrente da famiglie e istituzioni sociali (CPT) Trasferimenti correnti diversi da imprese Trasf. in conto corrente da imprese private + Trasf. in conto corrente da imprese pubbliche nazionali + Trasferimenti in conto corrente da imprese pubbliche locali (CPT) Produzione di servizi vendibili + Produzione beni e servizi per uso proprio* Vendita di beni e servizi (CPT) Vendite residuali*Poste correttive e compensative delle spese (CPT) Indennizzi di assicurazione + Trasferimenti da enti pubbliciAltri incassi correnti (CPT) Altri trasferimenti in conto capitale da famiglieTrasf. in conto capitale da famiglie e istituzioni sociali (CPT) Altri trasferimenti in conto capitale da imprese Trasf. in conto capitale da imprese private + Trasf. in conto capitale da imprese pubbliche nazionali + Trasf. in conto capitale da imprese pubbliche locali (CPT) Contributi sociali effettivi + Contributi sociali figurativi Contributi sociali (ISTAT, I Bilanci consuntivi degli Enti previdenziali)

10 nel periodo le regioni caratterizzate dal residuo fiscale maggiore in termini assoluti sono, nell’ordine, Lombardia ( milioni di euro), l’Emilia Romagna (13.568), il Lazio (11.838) e il Veneto (11.354) i residui fiscali negativi più ingenti si riscontrano, invece, in Sicilia ( milioni), Campania ( ), Calabria ( ) e Puglia (-9.649) in termini pro-capite, la Lombardia si conferma la regione con il residuo fiscale maggiore (4.939 euro). Le altre regioni a Statuto ordinario del Nord registrano un residuo medio annuo di circa euro I risultati |

11 Entrate, spese e residuo fiscale | Milioni di euro, media

12 Entrate, spese e residuo fiscale | Valori pro-capite in euro, media

confrontando il residuo effettivo con il residuo standardizzato (a parità di livello di spesa pro-capite ), è possibile stimare l’entità dei trasferimenti di natura perequativa tra regioni tale esercizio premia evidenzia una riduzione del residuo fiscale in Lombardia (4.568 euro pro-capite nella media ) e Veneto (che passerebbe ad un residuo di soli euro) il ricorso alla spesa standard ha l’effetto di innalzare il livello di spesa pro-capite (attualmente inferiore alla media nazionale) in alcune Regioni del Sud (perequazione dal lato della spesa), mentre penalizzerebbe le Regioni a Statuto speciale del Nord, caratterizzate da elevati livelli di spesa il rapporto tra spese e entrate territoriali in Lombardia si attesterebbe al 72% 13 La spesa standard |

La Lombardia è la regione caratterizzata dal residuo fiscale maggiore, sia in termini assoluti che in termini pro-capite Le differenze tra residui fiscali sono in parte legate a: automatismi redistributivi impliciti nella progressività del sistema impositivo politiche perequative tra territori caratterizzati da un diverso grado di sviluppo, che nel tempo non sembra essersi attenuato 14 In conclusione |

Perequazione tra territori territori ricchi e territori poveri: la decisione su quanto perequare è politica. Occorre tenere presente i vincoli costituzionali sul sistema tributario e il principio di uguaglianza sostanziale Spesa pubblica - superamento della spesa storica e dei tagli lineari a favore di logiche fondate sui fabbisogni o sugli output/risultati della spesa pubblica Entrate - autonomia tributaria e ruolo delle Regioni. La riduzione dell’evasione fiscale potrebbe costituire un valido strumento per la riduzione degli squilibri tra territori: l’incidenza dell’evasione fiscale (tax gap/Pil) è maggiore al Centro e al Sud 15 Questioni aperte |