2 Dicembre COUNSELING ED EMPATIA DIOCESI DI POZZUOLI Sportello Eccomi 2 Dicembre COUNSELING ED EMPATIA
CHI E’ IL COUNSELOR È colui che offre il suo tempo, la sua attenzione interessata e partecipativa, il suo rispetto a chi si trova in una condizione di difficoltà e di incertezza.
Come lo fa? Facilita un percorso di autoconsapevolezza affinché chi è in difficoltà trovi dentro di sé le risorse per aiutarsi. Esprime una grande fiducia nell’essere umano, non si sostituisce alla persona e gli restituisce la responsabilità di prendere le proprie decisioni.
Come si “costruisce” la fiducia? Autenticità Disponibilità all’ascolto Coerenza
!!! La relazione non è amicizia ed implica responsabilità diverse.
EMPATIA È la capacità di comprendere appieno lo stato d’animo altrui. È un forte legame interpersonale e un potente mezzo di cambiamento. Non è solo “mettersi nei panni dell’altro”. Ma è anche “portare l’altro nel proprio mondo”.
L’empatia è Un impegno di comprensione dell’altro, ma esclude ogni attitudine affettiva personale e ogni giudizio morale.
“NON SI PUÒ NON COMUNICARE” Quando pensiamo alla comunicazione la nostra attenzione si focalizza sul linguaggio. Ma ogni comunicazione contiene un aspetto di contenuto e uno di relazione.
La comunicazione non verbale Esprime le emozioni. Le emozioni fondamentali si presentano attraverso la mimica facciale, a livello motorio, attraverso le caratteristiche della voce.
L’ascolto richiesto al counselor È un ascolto sincero, partecipato, non tecnico, non trincerato dietro l’obiettivo di dover risolvere il problema dell’altro.
ASCOLTO COME ACCOGLIENZA Ascolto passivo: (silenzio accettante) efficace messaggio non verbale, porta l’altro a sentirsi accolto Messaggi di accoglimento: fanno sentire all’altro che lo stiamo ascoltando Espressioni facilitanti: incoraggiano l’altro ad approfondire
ASCOLTO ATTIVO Attenzione agli elementi impliciti Metacomunicazione Linguaggio del corpo (postura, gestualità, tono, prossemica,…)
RIFORMULAZIONE È un’abilità verbale utilizzata nell’ascolto attivo: “se ho capito bene …”; “mi sembra di capire che …”; “correggimi se sbaglio …”.
BARRIERE DELLA COMUNICAZIONE Dare ordini “tu devi …” Moralizzare “sarebbe opportuno …” Offrire soluzioni “al tuo posto farei …” Giudicare “è colpa tua …” Interpretare “in realtà non vuoi dire che …” Consolare “non avere paura …” Investigare “perché …” Minimizzare “non sei l’unico …”