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Presenta:

Perché un consorzio di produttori di energia da fonte rinnovabile?

La problematica centrale di tutti gli impianti (fotovoltaici, eolici, idroelettrici, biomasse ecc..) è la PRODUZIONE

La PRODUZIONE è l’unica fonte di reddito di un impianto. Il reddito deriva da: Tariffa incentivante (o certificati verdi); Vendita dell’energia (RID – Ritiro dedicato); Tariffa omnicomprensiva (per impianti diversi dal fotovoltaico di potenza nominale inferiore a 1 Mwe)

Criticità di un impianto di produzione energia 1° livello Il produttore può gestire TECNICO - PRODUTTIVO AMMINISTRATIVO FISCALE FINANZIARIO LEGALE Il produttore subisce 2° livello

1° livello – Tecnico Produttivo Quali sono le criticità: Guasti (pannelli, inverter, trasformatori, generatori); Errori progettuali (con l’aggravante che molti soggetti costruttori non esistono più); Qualità dei materiali scadenti (perdite di efficienza consistente già dopo 4 – 5 anni di esercizio) – spesso legata alla necessità di far entrare in esercizio l’impianto entro una data prestabilita, pena la perdita della tariffa; Problemi tecnici derivanti dall’interazione dei vari componenti dell’impianto (la compatibilità dei vari componenti che si dà per scontata non sempre si riscontra in campo); Coperture assicurative mancanti o insufficienti

2° livello – Finanziario Business plan iniziali sulla base dei quali si è deciso di procedere con l’investimento completamente disattesi. Tutte le ipotesi iniziali che dovevano essere certezze sono state disattese. Infatti, le ipotesi iniziali erano: Tariffa vendita energia in continua costante crescita; Tariffa incentivante (o omnicomprensiva) costante per tutto il periodo incentivato (15 o 20 anni); Ammortamento degli impianti al 9%; Pagamenti del GSE posticipati di 60 gg ed effettuati sulla produzione effettiva

2° livello – Fiscale Anche in questo ambito le condizioni iniziali sulla base delle quali si è deciso di procedere con l’investimento sono state completamente disattese. Cosa è successo: Abbassamento dell’aliquota di ammortamento dal 9% al 4% con circolare dell’Agenzia delle Entrate (36/E). Significa che la vita utile dell’impianto è stata portata a 25 anni; Obbligo di accatastamento e quindi pagamento IMU (costo indeducibile per la base imponibile IRES e IRAP); Anche le aziende agricole pagheranno imposte sul 25% del reddito derivante dalla produzione di energia, perché ai sensi del decreto questo reddito è considerato di impresa e non agricolo

Impatto delle novità normative sul conto economico e sulla cassa impianto a terra anno di allaccio 2010 tariffa (€/kWh) 0,346 potenza (kWp) 999 produttività unitaria (kWh/kWp) 1.300 costo impianto (€) 3.500.000,00 anno 2010 2011 2012 2013 2014 2015 produttività unitaria (kWh/kWp) 1.300 1.287 1.274 1.261 1.248 1.235 tariffa incentivante (€/kWh) 0,346 0,27334 RID - Ritiro dedicato (€/kWh) 0,10 0,09 0,085 0,075 0,03 ricavi annui da tariffa (€) 449.350,20 444.856,70 440.363,20 435.869,69 431.376,19 337.237,33 ricavi annui da vendita (€) 129.870,00 115.714,17 108.181,71 94.480,43 37.402,56 37.012,95 Totale ricavi (€) 579.220,20 560.570,87 548.544,91 530.350,12 468.778,75 374.250,28 Variazione percentuale ricavi   3,22% 2,15% 3,32% 11,61% 20,16% costi deducibili (€) 50.000,00 Ammortamenti €) 315.000,00 140.000,00 Utile di esercizio (€) 214.220,20 195.570,87 183.544,91 340.350,12 278.778,75 184.250,28 IRES (€) 58.910,56 53.781,99 50.474,85 93.596,28 76.664,16 50.668,83 IRAP (€) 8.354,59 7.627,26 7.158,25 13.273,65 10.872,37 7.185,76 Utile netto (€) 146.955,06 134.161,62 125.911,81 233.480,18 191.242,22 126.395,69 IMU (€) 20.000,00 22.000,00 25.000,00 28.000,00 30.000,00 Cassa (€) 461.955,06 429.161,62 418.911,81 348.480,18 303.242,22 236.395,69 Variazione annua cash flow -7,10% -2,39% -16,81% -12,98% -22,04% Redditività annua dell'investimento 13,20% 12,26% 11,97% 9,96% 8,66% 6,75%

Conseguenze delle novità normative Redditività dell’investimento drasticamente ridotta Valore dell’impianto drasticamente ridotto Impossibilità a far fronte a impegni presi con istituti finanziatori (banche, leasing) Impossibilità di accantonare profitti per far fronte ad investimenti aggiuntivi necessari per sfruttare tutto il periodo incentivato (sostituzione inverter dopo circa 10 – 11 anni, manutenzioni straordinarie per ripristinare la produttività).

2° livello – Legale La CONVENZIONE GSE che è un contratto redatto sulla base di un D.M. regolarmente pubblicato in G.U. può essere modificato unilateralmente per DECRETO? La vita utile di un impianto, può essere modificata con una semplice circolare dell’Agenzia delle Entrate? La decisione che un impianto sia un immobile e come tale debba essere accatastato e pagare IMU può essere deciso con una circolare dell’Agenzia delle Entrate? E’ giusto che la tipologia di un reddito (agricolo o di impresa) venga classificata per decreto?

Da dove nasce l’idea del consorzio Da alcune domande che seguono l’analisi e l’evoluzione storica: Perché è successo e sta succedendo tutto questo? Se è successo tutto quello che abbiamo visto nei primi 4/5 anni di produzione degli impianti, cosa succederà nei prossimi 10/15 anni in cui gli impianti rimarranno in vita? Perché la vita utile dell’impianto si stabilisce in maniera astratta? Cosa fare per cercare di contrastare tutto ciò?

Cosa è successo in questi anni Sono stati attratti investimenti nelle rinnovabili e specialmente nel fotovoltaico attraverso due filoni: Speculativo, con incentivi elevati che consentivano di ottenere business plan favorevoli nonostante costi di impianto elevati, tassi di interesse elevati ecc.. Convincendo gli investitori che l’impianto fotovoltaico in particolare ma anche gli altri impianti sono equivalenti ad un investimento finanziario poiché sono impianti che non hanno bisogno di nulla e che producono da soli generando ingenti flussi di cassa garantiti per 15/20 anni dallo Stato.

Quale è il modus operandi delle istituzioni Negli anni il meccanismo è stato quello di non rispettare quanto promesso e soprattutto legiferato Perché? Perché gli attori sono piccoli produttori che non hanno e non possono avere la forza di opporsi in maniera efficace ai poteri forti gestiti dalle lobby, anche perché spesso hanno competenze ed interessi completamente differenti (l’impianto di produzione come già detto è stato fatto passare come un investimento speculativo)

Le conseguenze L’operazione in corso ancora una volta tende a vanificare dei sani principi legati a: Produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile (che non solo ci consente di rispettare i parametri di kyoto, ma che ci dà autonomia energetica, nonché occupazione e quindi impulso all’economia) Micro produzione diffusa che rende il sistema meno critico per i forti limiti della nostra rete (anche e soprattutto in relazione all’autoconsumo che evita di sfruttare la rete e che consente di incrementare l’efficienza complessiva del sistema minimizzando le perdite dovute al trasporto).

La soluzione del consorzio Per riuscire a dar voce ai piccoli produttori l’unica soluzione è quella di unirsi, di aggregarsi. L’aggregazione crea una massa critica che consente di intraprendere azioni che il singolo non potrebbe mai intraprendere sia per problemi legati a conoscenze e competenze, sia per problemi di natura economica. La soluzione trovata alla fine del percorso illustrato è quello del consorzio in cui il singolo soggetto, pur mantenendo la propria identità gode dei benefici di un soggetto, il consorzio, di dimensioni e possibilità ben più ampie.

Cosa farà il consorzio L’impegno del consorzio sarà totale a supporto e sostegno di tutti i consorziati. Nella pratica il consorzio attuerà la propria azione attraverso una serie di servizi a favore dei propri consorziati, mettendo a disposizione di tutti competenze e professionalità di partner selezionati in tutti gli ambiti richiesti. Visto il momento e l’urgenza di intervenire, il consorzio proverà a far accettare una proposta che modifichi il Decreto SPALMA INCENTIVI in questi giorni mentre è ancora in fase di conversione in legge

I servizi del consorzio nell’immediato La prima azione che verrà intrapresa a partire dalla settimana prossima riguarderà: INVITO ai Ministri e Commissioni competenti, ai Parlamentari ecc…, nonché al Presidente del Consiglio a ritirare gli art. 23 – 24 – 25 - 26 del cosiddetto Decreto Spalma Incentivi (91/14) In caso di conversione in legge di tale Decreto, impugnazione della legge di conversione al TAR del Lazio In caso di rigetto da parte del TAR del Lazio impugnazione davanti al Consiglio di Stato In extrema ratio, impugnazione presso la Corte di Giustizia Europea

Incremento del prezzo di vendita dell’energia; I servizi del consorzio nell’immediato La seconda azione che verrà intrapresa appena ci sarà una massa critica sufficiente per andare a negoziare la vendita dell’energia con contraparti primarie che operano a livello nazionale e non: Incremento del prezzo di vendita dell’energia; Garanzia di un prezzo fisso per periodi prestabiliti nell’ottica di dare stabilità ai nostri business plan

CONDIVISIONE di STRATEGIE e SOLUZIONI I servizi del consorzio per il futuro Oltre ad intraprendere azioni legali contro i cambiamenti normativi ritenuti anticostituzionali, in relazione alle quali il consorzio agirà in nome e per conto di tutti i consorziati (ad esempio ricorso al TAR, al Consiglio di Stato ecc…) la mission del consorzio è molto più ampia e di supporto a tutti i consorziati. La chiave con la quale si attuerà l’azione del Consorzio sarà: CONDIVISIONE di STRATEGIE e SOLUZIONI

I servizi del consorzio per il futuro Nell’ottica di condividere strategie e soluzioni a tutela dei nostri investimenti, il contributo fornito dal Consorzio riguarderà la selezione di partner competenti ed affidabili che possono essere coinvolti: a livello di acquisto dell’energia, in virtù di accordi quadro con trader per la fornitura di energia elettrica (ausiliari) a costi concorrenziali a livello tecnico, assistendo i produttori a migliorare l’efficienza dei propri impianti (monitoraggio, revamping, risoluzione di problemi tecnici, manutenzione ordinaria, ecc…) a livello amministrativo, proponendo forme di incentivazione ed agevolazione aggiuntive a cui si può accedere a livello finanziario, assistendo i produttori a rivedere i propri business plan e nell’eventuale conseguente esigenza di ristrutturazione del debito a livello assicurativo, cercando di fare accordi quadro che consentano coperture vere a tutela degli impianti a livello fiscale/legale, consigliando una linea da tenere nei riguardi delle ultime circolari pubblicate, fornendo interpretazioni autorevoli delle nuove normative o interpretazioni delle stesse

I costi per l’adesione al consorzio Quote annuali associative per l’anno 2014/2015 Descrizione Quota annuale (€) Socio fondatore 1.500,00 Socio aderente (fino a 100 kW) 100,00 Socio aderente (da 101 a 500 kW) 250,00 Socio aderente (da 501 a 1000 kW) 500,00 Socio aderente (>1000 kW) 1.000,00 Socio sostenitore 50,00 Socio simpatizzante 5,00

Più siamo più possiamo Aderire al consorzio significa tutelare i propri investimenti a lungo termine da chi prima li ha favoriti ed oggi, che è impossibile tornare indietro, li vuole penalizzare con risvolti negativi sui singoli, sulla comunità e sull’economia.

Grazie