Lavoro subordinato a tempo determinato Prevede una durata predeterminata (max 36 mesi), per far fronte a necessità momentanee dell’azienda, con causale.

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Lavoro subordinato a tempo determinato Prevede una durata predeterminata (max 36 mesi), per far fronte a necessità momentanee dell’azienda, con causale da esplicitare alla assunzione (punte di lavoro, avvio nuove attività, sostituzione per maternità, attività stagionali) Rescissione automatica, senza possibilità di recesso anticipato salvo giusta causa Proprietà intellettuale di Fondazione Sodalitas. Ne è vietato l'utilizzo, la riproduzione e la diffusione senza autorizzazione scritta. ( DL 368/2001 – L 247/07 – 133/08)-Riforma Fornero

Tempo determinato Nuovo ? a tempo determinato (Legge 15/5/2014) Lavoro subordinato  Col primo contratto è applicabile senza specificare causale, per lo svolgimento di qualsiasi mansione, per una durata max 36 mesi, purché non siano intercorsi altri precedenti rapporti di lavoro se non di apprendistato o di collaborazione.  Ammesse n. 5 proroghe entro il limite dei 3 anni  Applicabile fino al limite max del 20% dei lavoratori occupati nell’unità produttiva in forza al 1 gennaio dell'anno di assunzione.  I lavoratori assunti a termine in violazione del limite percentuale sono considerati lavoratori subordinati con contratto a tempo indeterminato sin dalla data di costituzione del rapporto di lavoro. 2/2

Contratto a tempo determinato (legge 15/05/2014) Il contratto a termine non potrà avere una durata superiore a trentasei mesi, comprensiva di eventuali proroghe, per lo svolgimento di qualunque tipo di mansione, sia nella forma del contratto a tempo determinato, sia nell'ambito di un contratto di somministrazione a tempo determinato. Le proroghe sono ammesse, fino ad un massimo di cinque volte, nell'arco dei complessivi trentasei mesi, indipendentemente dal numero dei rinnovi. Il numero complessivo di contratti a tempo determinato stipulati da ciascun datore di lavoro non puo' eccedere il limite del 20 per cento del numero dei lavoratori a tempo indeterminato in forza al 1 gennaio dell'anno di assunzione. Per i datori di lavoro che occupano fino a cinque dipendenti e' sempre possibile stipulare un contratto di lavoro a tempo determinato. I lavoratori assunti a termine in violazione del limite percentuale sono considerati lavoratori subordinati con contratto a tempo indeterminato sin dalla data di costituzione del rapporto di lavoro. Ferma restando la possibilità per i contratti collettivi nazionali di lavoro di individuare limiti diversi, esclusivamente per i datori di lavoro che occupano almeno trenta dipendenti l'assunzione di nuovi apprendisti e' subordinata alla prosecuzione, a tempo indeterminato, del rapporto di lavoro al termine del periodo di apprendistato, nei trentasei mesi precedenti la nuova assunzione, di almeno il 20 per cento degli apprendisti dipendenti dallo stesso datore di lavoro. Nel computo del periodo massimo di durata del contratto a tempo determinato si tiene conto anche dei periodi di missione aventi ad oggetto mansioni equivalenti per la somministrazione di lavoro a tempo determinato. Licenziamento Il lavoratore assunto a tempo determinato non può essere licenziato prima della scadenza del termine se non per giusta causa Non è possibile, in altre parole, il licenziamento per giustificato motivo, sia soggettivo che oggettivo (ad esempio per riduzione dell'attività dell'impresa).

Proroga e Rinnovo nel contratto a tempo determinato Con il termine proroga, si suole indicare il protrarsi nel tempo di un contratto, attraverso il rinvio di un termine o una scadenza Esso prevede un termine finale di durata, il quale può essere prorogato dal datore di lavoro con il consenso del lavoratore. Tuttavia questa possibilità si può avere solamente quando la proroga si riferisce alla stessa attività lavorativa per la quale il contratto era stato stipulatola inizialmente e solo se la durata iniziale del contratto era inferiore a 3 anni. Il rinnovo di un contratto si ha invece quando il rapporto di lavoro termina con un primo contratto (che può essere già stato prorogato una volta) e si ha la stipulazione di un contratto ex novo. Per il rinnovo di un contratto a tempo determinato deve intercorrere un determinato periodo di tempo tra la conclusione del primo contratto e l’inizio di quello nuovo; se il contratto precedente aveva una durata inferiore ai 6 mesi, per il rinnovo del contratto a termine bisogna attendere almeno 10 giorni. Se il contratto precedente aveva una durata superiore a 6 mesi, per il rinnovo del nuovo contratto bisogna attendere almeno 20 giorni. Se non vengono rispettati tali termini, si avrà la conversione a tempo indeterminato. Qualora poi il contratto nuovo sia stipulato senza far passare nemmeno un giorno rispetto al vecchio scaduto il rapporto di lavoro si considera a tempo indeterminato dalla data di stipulazione del primo contratto. Non vi è limite al numero dei rinnovi purché siano rispettati i termini temporali sopra citati, tuttavia i rinnovi non sono ammissibili di fronte all’esigenza continuativa, da parte di un’impresa, di identiche prestazioni lavorative, comportante ripetute assunzioni a termine dello stesso soggetto; dunque non è possibile eludere con una serie di rinnovi il principio di durata indeterminata del rapporto di lavoro.