ECCO Il NOSTRO PIATTO I.C.S. Di Vona Speri A.S. 2014/2015

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ECCO Il NOSTRO PIATTO I.C.S. Di Vona Speri A.S. 2014/2015 Clicca per il video ECCO Il NOSTRO PIATTO I.C.S. Di Vona Speri A.S. 2014/2015 Scuola Secondaria di primo grado Quintino di Vona 2^C Clicca per proseguire

E’ la pastiera napoletana! VAI ALLA MAPPA

Clicca l’argomento che ti interessa per scoprire di più (non tutti gli argomenti si possono visualizzare) VALORI NUTRIZIONALI VARIANTI PASTIERA RICETTA con filmato ORIGINI Pastiera napoletana CAKE DESIGN QUADRO ASTRATTO LEGGENDA E CURIOSITA’ PERCHÉ Ѐ DOLCE PASQUALE DIVERSE TRADIZIONI PASQUALI

Il quadro astratto Tagliando la foto di una delle pastiere di DAS abbiamo ottenuto il quadro astratto rappresentato a sinistra. TORNA ALLA MAPPA

  L’attuale ricetta nacque probabilmente in convento. E pare che le suore del Convento di San Gregorio Armeno fossero vere e propri maestre nel confezionamento del dolce. Frutto della simbologia pasquale della Resurrezione la Pastiera raccoglie in se elementi con un profondo significato religioso: la ricotta bianca simbolo di purezza, i germogli di grano simbolo della rinascita dopo l’inverno, le uova anch’esse simbolo di nuova vita, profumi e spezie naturalmente dall’Asia. TORNA ALLA MAPPA

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I valori nutrizionali SAI TUTTO SULL’ ALIMENTAZIONE ? I valori nutrizionali sono le quantità di carboidrati, proteine e grassi contenuti nei vari alimenti. La pastiera napoletana non è sicuramente un dolce leggero o ipocalorico. Contiene alte percentuali di grassi, la maggior parte dei quali saturi (accompagnati dal colesterolo del tuorlo) e pure di zuccheri semplici (saccarosio), risultando totalmente inadatta al consumo in caso di alterazioni del metabolismo lipidico o glucidico; l’apporto di fibra alimentare non è dei migliori. La pastiera napoletana è un dolce altamente calorico che dovrebbe essere consumato in porzioni non superiori ai 30-40g, ovvero alle 80-105kcal.   Valori nutrizionali (100g) Calorie: 263,00 Kcal Carboidrati: 38,30 g Proteine: 8,70 g Grassi: 9,40 g   di cui saturi: 5,50 g  di cui monoinsaturi: 3,00 g di cui polinsaturi: 0,90 g Colesterolo: 121,90 mg  Fibre: 1,00 g TORNA ALLA MAPPA

LA PASTIERA DI GRANO CON LA CREMA I VARI TIPI DI PASTIERA Il gusto è diverso, e ogni famiglia possiede il suo segreto. Per questo motivo, si può dire che in tutta Napoli esisteranno più di diecimila ricette che rivendicano l’originalità di questa preparazione della pastiera. Dall’aggiunta di crema pasticcera nella costiera sorrentina, alla pastiera di riso del beneventano, a quella con i tagliolini che si prepara invece nel nolano, a quella che utilizza il grano kamutcon le innovazioni della moda, si aggiunge per i più golosi anche del cioccolato.La pastiera è un dolce napoletano tipico del periodo pasquale, uno dei capisaldi della cucina napoletana (ma diffuso anche nella zona di Reggio Calabria e provincia). Ha avuto il riconoscimento di prodotto agroalimentare tradizionale campano. LA PASTIERA DI GRANO CON LA CREMA Ingredienti: 200 gr grano precotto, quasi 1 litro di latte, scorza di limone grattugiata, sale, cannella, vaniglia Per la pasta frolla: seguire la ricetta tradizionale per la crema: 2 decilitri di latte, 2 rossi d'uovo, 50 gr zucchero e 30 gr di farina, una scorzetta di limone e poi seguite le istruzioni per il ripieno: 250 gr ricotta, 90 gr zucchero, 3 tuorli d'uovo, acqua di fiori d'arancio, cedro, arancia e zucca canditi, 3 albumi montati a neve, zucchero a velo Preparazione: Fate la crema, la pastiera come nella ricetta tradizionale, con le dosi su indicate. Mescolate alla fine la crema con il ripieno di ricotta e grano già lavorato con le uova, lo zucchero e i canditi. Riempite la pasta frolla stesa nello stampo, con il ripieno e seguite le stesse indicazione della ricetta tradizionale. La pastiera puo' essere infornata in un classico "ruoto" di alluminio e una volta cotta meglio lasciarla raffreddare nello stampo AVANTI

LA PASTIERA CON IL RISO La pastiera con il riso, spesso senza pasta frolla, ha una tradizione antica e veniva preparata sia con la ricotta che senza, soltanto con le uova o con una crema che dimezzava il numero delle uova.  Ingredienti con ricotta: riso 400 gr, ricotta 650, zucchero 180, canditi 40 gr, cannella, 8 uova, qualche chiodo di garofano  Preparazione: cuocete il riso nel latte con una scorzetta di limone, un pizzico di sale e una noce di strutto, profumato con una bacca di cannella a fuoco basso e coperto per circa mezz'ora, fino a quando sarà cremoso e denso e il latte consumato.  Toglietelo dal fuoco, eliminate la buccia e fatelo raffreddare. Mescolate il riso raffreddato ai tuorli d'uovo, la ricotta e aggiungete lo zucchero, i canditi e i chiodi di garofano, infine le chiare montate a neve ben ferma, mescolate delicatamente.  Stendete la pasta frolla precedentemente preparata, in una tortiera ben imburrata e aggiungete il ripieno, stendete bene e coprite con striscioline di pasta frolla. Cuocete in forno a 180° per circa un'ora. Spolverate con zucchero a velo e aspettate qualche giorno prima di servire. La pastiera è più buona se consumata dopo 8/ 10 giorni. TORNA ALLA MAPPA

Dove è nata? La pastiera è nata a Napoli, il capoluogo della regione Campania. Leggenda Curiosità

SCOPRIRAi il nome del protagonista della leggenda RISOLVI IL REBUS E… SCOPRIRAi il nome del protagonista della leggenda NA SOLUZIONE

LA SOLUZIONE E’… LA SIRENA ESATTO!!! VAI ALLA LEGGENDA

Perché è un dolce pasquale? Maria Teresa d’Austria, moglie del re Ferdinando II di Borbone, che, cedendo alle insistenze del marito famoso per la sua ghiottoneria, accondiscese ad assaggiare una fetta di Pastiera sorridendo per la prima volta in pubblico. Ferdinando, il più napoletano dei Borbone non si fece scappare la battuta: “Per far sorridere mia moglie ci voleva la Pastiera, ora dovrò aspettare la prossima Pasqua per vederla sorridere di nuovo”. ASCOLTA LA STORIA IN NAPOLETANO

La leggenda narra che, la bella sirena Partenope incantata dallo splendore del golfo di Napoli, disteso tra Posillipo ed il Vesuvio, aveva fissato lì la sua dimora. Ogni primavera emergeva dalle acque per salutare le genti felici che popolavano il golfo, allietandole con canti d’amore e di gioia. Una volta la sua voce fu così melodiosa e soave che tutti gli abitanti ne rimasero affascinati e rapiti: accorsero verso il mare commossi dalla dolcezza del canto e dalle parole d’amore che la sirena aveva loro dedicato. Per ringraziarla di un così grande diletto, decisero di offrirle quanto di più prezioso avessero. Sette fra le più belle fanciulle dei villaggi furono incaricate di consegnare i doni alla bella Partenope: la farina, forza e ricchezza della campagna; la ricotta, omaggio di pastori e pecorelle; le uova, simbolo della vita che sempre si rinnova; il grano tenero, bollito nel latte, a prova dei due regni della natura; l’acqua di fiori d’arancio, perché anche i profumi della terra solevano rendere omaggio; le spezie, in rappresentanza dei popoli più lontani del mondo; infine lo zucchero, per esprimere l’ineffabile dolcezza profusa dal canto di Partenope in cielo, in terra, ed in tutto l’universo. La sirena, felice per tanti doni, si inabissò per fare ritorno alla sua dimora cristallina e depose le offerte preziose ai piedi degli dei. Questi, inebriati anche essi dal soavissimo canto, riunirono e mescolarono con arti divine tutti gli ingredienti, trasformandoli nella prima Pastiera. SEI CURIOSO? CLICCA QUI

Curiosità La tradizione vuole che la Pastiera sia confezionata nella settimana che precede la Pasqua, al massimo entro il Giovedì Santo per dare agio a tutti gli aromi di cui è intrisa di amalgamarsi in un unico e inconfondibile sapore. e guai a mangiarla prima della Domenica di Pasqua, infatti gli ingredienti e i loro profumi non sarebbero pronti… cioè i loro aromi non avrebbero ancora sprigionato il meglio di sé e contribuito a rendere questo dolce l’armonia di sapori che molti conoscono UN’ALTRA CURIOSITA’

PASQUA CRISTIANA EBRAICA Si consumano l’agnello, l’uovo che è il simbolo della perfezione, la pastiera, le erbe amare che fanno riferimento alla pasqua ebraica, il casatiello e il tortano che sono 2 tipi di pane. Si consumano il Matzà, cioè il pane non lievitato e scondito, il vino, l’uovo, le erbe amare, la salsa charoseth e l’agnello. TORNA ALLA MAPPA

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Non ci crederete, ma le immagini che vedete sono pastiere prodotte da noi … … con il DAS! TORNA ALLA MAPPA QUADRO ASTRATTO

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