Rachitismo E’ una malattia che può colpire, soprattutto i bambini: il rachitismo, una patologia delle ossa che ne compromette la formazione e la funzionalità, interessa con maggiore frequenza i più piccoli, è “tipica” dell’infanzia. Rachitismo, un termine molto usato, forse erroneamente abusato, che non può e non deve essere confuso con altre condizioni più o meno patologiche di magrezza eccessiva. Si tratta di una patologia vera e propria, che interessa lo scheletro e, in particolare, il tessuto osseo.
Sintomi I sintomi del rachitismo si manifestano nelle seguenti forme: - Morbidezza e dolore osseo, che riguardano le braccia, le gambe, il bacino e la spina dorsale; - Malformazioni a livello dentale: ritardi nella crescita dei denti, difetti nella struttura dei denti (fori nello smalto), carie accentuate e progressivo indebolimento dei denti; - Problemi con la crescita; - Frattura delle ossa frequente; - Crampi muscolari; - Bassa statura; - Malformazioni dello scheletro: cranio asimmetrico o dalla forma strana, gambe arcuate, protuberanze della cassa toracica, sterno prominente, deformazioni del bacino e della spina dorsale (incluse cifosi e scoliosi).
Cause Osteomalacia e rachitismo derivano quasi sempre da una carenza di calcio e soprattutto vitamina D nell’organismo. Le ossa, infatti, sono costituite principalmente da calcio e altri minerali: durante l’età infantile, per tutta l’adolescenza e fino ai 25 anni circa accumulano minerali e si rafforzano. Se non riescono a farne una buona scorta possono indebolirsi. In alcuni casi, alla base vi è una carenza alimentare: la persona, cioè, non assume abbastanza calcio attraverso la dieta. In altre situazioni, intervengono altre malattie, come intolleranze, allergie alimentari e disturbi ai reni, che impediscono il corretto Assorbimento dei minerali. Nella maggior parte dei casi, però, tutto dipende da un insufficiente apporto di vitamina D, la vitamina che contribuisce alla fissazione del calcio nelle ossa. Se non viene prodotta o non è introdotta in quantità sufficienti, lo scheletro ne risente moltissimo. Oggigiorno rachitismo e osteomalacia sono malattie rare nel nostro Paese perché, rispetto al passato, sono cambiate le abitudini alimentari e di comportamento e, soprattutto, le condizioni socio-economiche; pertanto è molto difficile che una persona abbia una carenza importante di vitamina D.
Cure Curare rachitismo e osteomalacia è possibile. L’importante è evitare il fai da te e rivolgersi sempre a un medico. In linea generale, i risultati sono migliori se si interviene per tempo. In questo modo, infatti, si riescono quasi sempre a evitare le conseguenze più serie, come fratture e deformità ossee. La terapia varia da caso a caso e deve essere prescritta necessariamente dallo specialista. In alcune situazioni, il medico prescrive farmaci a base di vitamina D e, se serve, di calcio. Tutti i pazienti, solitamente, vengono indirizzati verso una correzione della dieta: lo scopo è favorire il consumo di cibi ricchi di calcio (come latte e derivati) e contenenti vitamina D. Tuttavia, occorre ricordare che solo una piccola parte di vitamina D (10% circa di quella totale) viene ricavata dagli alimenti. Fra gli alimenti a più frequente consumo, quelli che presentano maggiori quantitativi di vitamina D sono il salmone, le sardine, i funghi, le uova, i formaggi grassi (tipo groviera), il fegato, il burro e il latte.